Magazine Politica

Grillo: quando il potere logora (chi non lo vuole?)

Creato il 06 settembre 2012 da Ilgrandemarziano
Grillo: quando il potere logora (chi non lo vuole?)Non ho mai creduto a chi mi dipingeva Grillo come uno pseudo-fascista. Sebbene i suoi metodi ultrademagogici scuotessero le mie antenne alla radice, mi è anche capitato di pensare che il suo movimento avesse, almeno in linea di principio, delle radici sensate e, conseguentemente, una partecipazione sincera da parte di persone che dell'interesse per la cosa pubblica (e per nient'altro) facevano il motore del loro impegno. Il problema, semmai, dunque, alla fine è sempre stato solo lui.
Perché lui si professa leader del M5S, ma non si candida. A che titolo dunque, rispetto al Movimento, parla dal suo palco? Come semplice uomo-marketing? Come maître-à-penser? Come colui che decide cosa devono dire/fare i suoi, come tanti bei cloni di lui stesso? Questa è una sfumatura tutt'altro che trascurabile per un uomo che, a mano a mano che si avvicinano le elezioni, sembra abbia sempre più paura di ottenere una percentuale che potrebbe poterlo catapultare dall'altra parte della barricata.
Perché se l'Opposizione di fatto non ha regole e può essere svolta (spesso con un discreto successo) coi rutti e le scoregge, il Governo è (dovrebbe essere) fatto di tovaglioli bianchi e parole misurate. Perché se l'Opposizione può tirare mazzate senza dover rendere conto a nessuno, il Governo deve prendere decisioni su una base collegiale e, dunque, sempre compromissoria. Perché se l'Opposizione può andare in piazza a tirare dei vaffanculo a Destra e a Sinistra (letteralmente), il Governo deve poter andare a Bruxelles con un bagaglio linguistico e culturale di mediazione e credibilità.
Grillo: quando il potere logora (chi non lo vuole?)E adesso, che Grillo alza il tiro (lui ha sempre bisogno di alzare il tiro), paventando chissà quali minacce alla sua persona, estremizza ulteriormente (e pericolosamente) lo scontro, allontanandosi ancora di più dalla possibilità di diventare un interlocutore politico credibile. Ma se lui non si candida, ripeto, come fa a essere un qualsivoglia interlocutore politico? E che senso ha che attragga lo scontro su di sé? Insomma, se non si candida, perché ci dovrebbe importare di lui? A nome di Chi, parla, giacché anche il suo "popolo" professa con orgoglio (più o meno sempre) una inopinata indipendenza - vera o presunta - dal suo leader? È solo questo dunque, al di là di qualsiasi altra considerazione sui "buffoni" al potere che piacciono alle folle, la vera Anomalia di Grillo, ed è solo questo che, alla fine, di Grillo (mi) fa paura.
Non sapere Chi ho davanti.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :