#Grillo va in guerra: dalle #parlamentarie ai dissidi interni

Creato il 12 dicembre 2012 da Intervistato @intervistato
"Se c’è qualcuno che reputa che io non sia democratico, che Casaleggio si tenga i soldi, che io sia disonesto, allora prende e va fuori dalle palle". Così il leader - portavoce - capo politico del M5S ha apostrofato chi ha ancora pone questione sulla democrazia interna, o chi ha qualche critica sull'esito delle parlamentarie.
Io non voglio arrecare danni ai genitali del sig. Grillo, quindi seguirò il suo consiglio quando dice: "Con questa storia della democrazia interna non dovete rompermi i coglioni". Però qualche domanda rimane in sospeso, come quelle che Intervistato.com ha posto a lui e ai candidati pentastelluti. In fondo 95.000 voti significa 32.000 votanti, che sono un po' pochi per chi è accreditato di un 17% circa nei sondaggi delle prossime elezioni politiche.
Capisco il filtro per i candidati, per non trovarsi candidati sconosciuti e poco puliti, però perché non rispondere a Federica Salsi, l'espulsa bolognese, in merito all'esclusione di Ivano Mazzacurati, Alessandro Cuppone e Lorenzo Andraghetti, che sembravano avere tutti i requisiti richiesti. Stamattina Grillo ha praticamente chiuso con i casi Salsi e Favia, dichiarando: "A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l'utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica conriferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri".
Tornando alle parlamentarie non si capisce neanche il motivo per cui chiudere la base votanti: solo gli iscritti fino al 30 settembre 2012. Scelta particolare viste anche le polemiche nelle primarie del centrosinistra prima del ballottaggio. Forse un periodo più lungo d'iscrizione, magari meta dicembre, avrebbe permesso una più ampia partecipazione. Magari poi bisogna chiedersi se questa partecipazione si volesse davvero. Infatti un'altro espulso, Valentino Tavolazzi, consigliere comunale a Ferrara, afferma che né dal capoluogo estense né da altre città era possibile partecipare al voto.
Si votava per scegliere i futuri candidati al parlamento, con la possibilità di visualizzare un auto-presentazione video su Youtube e un riassunto del programma di ciascuno. Era un po' voto sulla fiducia praticamente, poco approfondimento e anche poca informazione. Con i social media si potevano benissimo organizzare degli incontri, da skype sino agli hangout con G+ per approfondire i temi. Va bene anche così, non mi metto a sindacare la piattaforma, che non è Liquid Feedback, quella utilizzata da molti movimenti nel mondo. Immagino che sia stata studiata anche con l'aiuto di professionisti dell'informatica, come alcuni mesi fa si ipotizzava, magari del Partito Pirata.
Invece no, perché fra m5s e Partito Pirata Italiano non corre buon sangue, visto che sia la Salsi, che Favia, il "traditore", sembra stiano per fare il salto nel partito che prende a modello il Piraten Partai tedesco. Pare che anche Barbato dell'Idv si sia fortemente avvicinato al soggetto politico dei pirati, lo stesso Barbato che era una volta vicino ai cinquestelle. Su questo c'è una questione di merito. Tutti i movimenti europei legati al mondo dei pirati hanno uno statuto, in verità anche tutte le associazioni ce l'hanno, ma l'm5s pare non voglia avere un regolamento troppo regolamento, una statuto troppo statuto.
Sta di fatto che la coppia Casaleggio-Grillo ha acquistato recentemente il marchio Pirati a Cinque Stelle, anticipando un'idea di Giovanni Favia (non si sa mai). Magari però un aiuto sarebbe servito da un punto di vista tecnologico, dato che lo stesso Grillo parla di "guerra all'ultimo sangue contro gli hacker", che avrebbero più volto "bucato" i server a disposizione nei 4 giorni di elezioni pentastellute. Non ci sono state rivendicazioni di alcun Tango Down, né di Anonymus né di qualcun altro, l'unica rimane quella dell'8 giugno, sulla cui autenticità ci furono fortissimi dubbi.
C'è un clima di accerchiamento, di assedio nella comunicazione di Grillo, come se davvero sia arrivato il momento di mettersi l'elmetto e scendere in trincea. Una radicalizzazione del clima politico che si è accesa durante queste parlamentarie e con il ritorno di Berlusconi. Si parla dei partiti, gli altri, che stiano tentando di distruggere il movimento e di non farlo entrare in parlamento. Visto che si voterà con vecchio porcellum non credo che i cinquestelle resteranno fuori, anzi l'm5s potrebbe essere il secondo partito in Italia! Che sia l'Eterno Ritorno di Silvio, che magari va a sottrarre dei voti dal mare magnum degli scontenti, protestatari, qualunquisti e tutte le etichette possibili? Forse, ma sembra difficile, sarebbe come quelli di centrodestra che avrebbero votato Renzi candidato del PD qualunque fosse il suo programma politico.
Oppure "spaventano" le manovre degli "espulsi", una truppa che diventa sempre più numerosa? Possibile, ma francamente non vediamo come possano intaccare un bacino di voto che sembra essere consistente. Certo che se ci fosse la possibilità di un dialogo più aperto con il partito che fa della rete il suo mezzo di comunicazione potremmo capire meglio. Noi siamo qui, se volete.
Simone Corami | @psymonic


Grillo at war: from the parlamentaries to internal turmoil
"If there's someone who thinks that I'm not a democratic, that Casaleggio keeps the money, that I am dishonest, then they can get out." So the leader - spokesperson - political head of the M5S has scolded those who still question the internal democracy, or those who have criticism about the result of the parlamentaries.
I don't want to cause damage to Mr. Grillo's genitals, so I'll follow his advice when he says: "With this story of internal democracy don't break my balls". But a few questions are still out there, like those that Intervistato.com has posed to him and the candidates of the M5S. In the end 95.000 votes mean 32.000 voters, and they're a little bit too few for a party that has 17% in the polls of the next political elections.
I understand the filter for candidates, in order to not get unknown candidates, and not very clean, but why not answer Federica Salsi, the banned Bologna member, about the exclusion of Ivano Mazzacurati, Alessando Cuppone and Lorenzo Andraghetti, which seemed to have all the requested features. This morning Grillo basically closed the Salsi and Favia cases, declaring: "Federica Salsi and Giovanni Favia are banned from the use of the M5S logo. I ask them to abstain in the future from qualifying their political action with reference to the M5S or my figure. I wish them to continue their brilliant activitiy of counselors."
Back to the parlamentaries it's not even clear why the voter base has been closed: only those who registered before September the 30th 2012. A particular choice given the discussions of the center-left wing primaries before the ballott. Maube a longer period for signing up, perhaps 15th of December, would have allowed a wider participation. Maybe we should ask ourselves if this participation was really wanted. Another banned member, Valentino Tavolazzi, councilor in Ferrara, states that nor in his city nor in other cities was it possible to participate to the voting.
Simone Corami | @psymonic

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