Gruppo Scout Torino 110: apre il primo clan universitario della città

Creato il 09 gennaio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

A Torino, il 20 gennaio 2015 alle 18.30 si celebrerà presso il Collegio Artigianelli l’apertura ufficiale del Gruppo Scout Torino 110 e del Clan/Fuoco universitario “Iridescente”. Si tratta del primo Gruppo Scout di nuova apertura da dieci anni: per l’occasione sarà presente anche l’Arcivescovo Cesare Nosiglia. In Italia sono pochi i gruppi scout universitari, presenti soltanto a Roma, Bologna, Padova, Milano e adesso anche a Torino. La scelta del numero 110 è significativa e volutamente “universitaria”: in fondo, 110 è il voto che ogni studente sogna per la propria laurea.

Il Gruppo Scout Torino 110 nasce per rispondere all’esigenza sempre più pressante dei giovani universitari fuori sede di poter continuare il proprio cammino Scout anche a Torino come alternativa, per altro costantemente operativa e proposta come prima istanza, a un loro inserimento in un Gruppo Scout già presente sul territorio, cercando di contemperare questo impegno con lo studio e le difficoltà legate al dover vivere lontano da casa. Dopo un primo anno di test, dall’iniziale quindicina di ragazzi guidati da Marco Faraldi, giovane capo scout ligure e fresco laureato fuori sede, hanno dato la loro disponibilità Capi di lungo corso ben noti al mondo scoutistico torinese, come Tony Bena (Capo Clan), Filomena Schena (Capo Fuoco e Capo Gruppo), Antonio Di Donna (Capo Gruppo) o ancora Alessandro Richard (Aiuto Capo Clan), che alla formazione scout aggiunge le proprie competenze di educatore e che in modo particolare curerà il servizio dei giovani presso i diversi enti a cui saranno indirizzati per il servizio extra associativo.

Il Capo Clan Tony Bena racconta che «all’inizio dell’anno scorso, mi hanno chiesto: “Hai voglia di metterti di nuovo in gioco nel mondo scout? Ci sono alcuni universitari che non riescono a inserirsi nei gruppi scout tradizionali, si sentono abbandonati a loro stessi. Cercano un nuovo cammino, ci stai?”. Non ho potuto dire di no. Che cosa cambia rispetto agli altri gruppi? TO110 è un clan universitario, la differenza è che i nostri ragazzi fanno esperienza di servizio negli altri clan, ma il loro gruppo di riferimento è il Gruppo Scout Torino 110. I ragazzi sono tutti studenti fuori sede, provengono da varie regioni d’Italia. Per il resto sono uguali agli altri, ma durante le feste comandate, anziché fare attività primaverili o invernali, tornano casa dai loro gruppi scout di origine per una continuità di cammino. Durante l’anno, cerchiamo di valutare le attività che proponiamo ai ragazzi in base agli appelli e alle sessioni esami, perché l’università è molto importante».

Don Luca Peyron, delegato della pastorale universitaria regionale e della Diocesi di Torino, sarà l’Assistente Ecclesiastico del nascente Gruppo, insieme a don Danilo Magni, Direttore dell’Opera Torinese del Murialdo che ospita il Gruppo Scout Torino 110. Per don Luca si tratta di “un piccolo ma importante segno di attenzione al mondo universitario torinese e di una sperimentazione interessante del metodo scout nella forma del Clan Universitario, che dura ormai da un ventennio“.

L’AGESCI zona Torino commenta così l’apertura del nuovo gruppo:

«Lord Baden Powell, fondatore dello scoutismo, diceva: “”Guardate lontano e anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancora più lontano”. Queste parole ci sembrano particolarmente calzanti per commentare la nascita di una nuova realtà del mondo scout torinese, il Gruppo Scout Torino 110, con la sua peculiarità: il “clan universitario”. Ragazzi e ragazze che hanno lasciato la loro città di origine, così come il loro Gruppo scout, per inseguire il proprio sogno formativo a Torino. Tanti e desiderosi di continuare il cammino scout, nel clan trovano l’occasione di confrontarsi e crescere con compagni di strada partendo da tanti punti in comune pur arrivando da percorsi differenti. In questo modo l’AGESCI Zona Torino, oltre ai Gruppi già attivi e da sempre aperti anche agli studenti fuori sede, può accogliere un numero ancora maggiore di giovani che scelgono di vivere l’esperienza dello scoutismo, restando al passo delle loro vite in una nuova realtà».

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