Magazine Cucina

Guacamole, gnagnera e convivenza.

Da Maric740

Guacamole 2Devo dire che a volte, in questa vita quotidiana, mi sento proprio priva di spunti. Faccio tante cose, vedo i tanti amici, ma arrivata al primo del mese, mi rendo conto che non passerò a casa che 5 sere: 4 dedicate allo stiro, 1 dedicata alla rottura di palle. Esatto, la rottura di palle. Io, almeno una sera al mese, ho la gnagnera. Di cosa di tratta, ammesso che tale termine possa trovare definizione? E’ uno stato mentale di generale insoddisfazione, che si risolve in corsi e ricorsi del mio cervello, che mi portano ad essere un po’ triste, un po’ nervosa e un po’ nulla. E’ quando l’aspettativa diventa un dejà vu, le decisioni ti sembrano sbagliate o semplicemente non ti sembrano più delle vere decisioni ed è quando, se per caso pesti un piede nella gamba del tavolo, hai una reazione abnorme (e aggredisci la gamba del tavolo prendendola ad umanissimi insulti, sperando che risponda per fare a cazzotti). La gnagnera è odiosa. Quando la hai, ti sembra non avere una fine. Convivere e avere il mensile attacco di gnagnera è un’esperienza ‘strana’. Posto che ho ben chiaro che il fidanzato non sia la gamba del tavolo, non posso nemmeno dire che sia quell’elemento che ha debellato la gnagnera dalla mia vita. Lei mi viene comunque, con la differenza che ora ho davanti una persona che  mi fa un languido occhiolino e mi chiede: ‘Nervosa?’ (leggetelo alla meridionale: nervooossa?). ‘Mi vedi nervosa?’ e mi innervosisco. ‘Non mi pare di aver fatto nulla di nervoso, no? Forse sono stanca di pensare a nuove idee per lattine e surgelati, sempre con lo stesso stipendio. Forse sono stanca di sentirmi frustrata e senza aspettative, senza amici nè parenti (ok, esagero), senza un’anima che si curi di me e sempre intenta a correre come un criceto per fare felici tutti (vittimismo cosmico). Nervosa? Ti sembro nervosa?’. Lui mi guarda con aria da pesce lesso e mi risponde: ‘Bè, magari un filino. Sai che in ufficio hanno messo una nuova macchinetta del caffè?!’. La gnagnera resta, ma la convivenza ha un che di superiore. 

Guacamole

GUACAMOLE

Non ho la minima pretesa di conoscere la ricetta originale. Questa l’ho scovata ad una festa di compleanno e mi sono fatta dare la ricetta e non mi ha mai delusa. Ovviamente deve piacere la cipolla, altrimenti l’insuccesso è assicurato.

1 avocado molto maturo

1/2 cipolla piccola

1 lime

sale e pepe

A piacere: 1/2 pomodoro verde e rosso (tipo sardo)

Togliere la buccia all’avocado (io uso il pelapatate) e dopo aver eliminato il nocciolo, ridurre la polpa in pezzi piccoli e metterla nel frullatore insieme alla mezza cipolla sbucciata e tagliata in pezzi. Frullare tutto molto bene e a lungo. Aggiungere il succo di tutto il lime (a me piace sentirne bene il sapore, ma se preferite, potete stare indietro e usarne solo mezzo), una presa di sale e un po’ di pepe. Frullare ancora. Se l’avocado non è ben maturo, sarà difficile frullarlo come di deve, perciò io prendo quelli che al tatto, sono cedevoli. Lavare il pomodoro, tagliarlo in due e privarlo dell’acqua interna. Tagliare la buccia che rimane in cubetti e mescolarla in parte alla guacamole. Decorare con i cubetti rimanenti.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines