Sembra incredibile, ma la “casta dei parlamentari”, come è chiamata in questo periodo, l’ha fatta davvero grossa. Nello stesso giorno, la Camera ha autorizzato l’arresto di Alfonso Papa, deputato in quota PdL, il Senato l’ha negato ad Alberto Tedesco, del Pd, ex assessore alla sanità della giunta pugliese targata Vendola.
Mentre a Montecitorio la Lega manteneva la promessa di votare Sì per l’autorizzazione all’arresto di Papa, a Palazzo Madama il partito di Bersani, forte dello scrutinio segreto, ha fatto il furbetto: alcuni senatori del Pd, da identificare, hanno salvato Tedesco, che l’ha spuntata per soli 24 voti. I sì all’arresto, in base alle dichiarazioni di voto dei capigruppo, avrebbero dovuto essere 170 (Pd compreso), ossia la maggioranza dei senatori. Sono stati solo 127.
Questo nonostante i proclami e le promesse di “votare compatti per l’arresto” da parte degli esponenti del Partito Democratico. La moralità e la legalità tanto sbandierate dal Pd si sono oggi sbriciolate sotto gli occhi di tutti. Davvero una pessima figura, ammesso e non concesso che gli italiani ne tengano contro. C’è da sperarlo.