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Guardando la TV, ovvero arridetece le rassegne

Creato il 16 maggio 2014 da Massimo Citi
Guardando la TV, ovvero arridetece le rassegne
Già. Non mi è rimasto da fare altro che guardare lo schermo vuoto e spento, solo talvolta occupato da qualche serie di telefilm come Supernatural o da qualche "follia" temporanea di Rai 4. La TV è morta, per chi non ha un abbonamento. O forse è morta anche per loro, solo che non me ne accorgo, non avendo un abbonamento. Ehi, ma ci sono i film!
Oddio... Quand'ero piccolino c'erano in tutto due canali. Il Primo canale e il Secondo canale. Il lunedì sera c'era il film sul Secondo Canale, il martedì sera c'era il film sul Primo. C'erano le rassegne: Rassegna del Cinema del Disgelo, Rassegna dei Cinema di Fantascienza, Rassegna del Cinema Neorealista, Rassegna del Cinema Western, Rassegna del Cinema di Ingmar Bergman, Rassegna del Cinema di Theodor Dreyer... diverse rassegne che mi sono sparato integralmente senza perdermene uno. Giusto il Cinema di sf mi son perso in parte, più che altro perché mi impressionavo e avevo la sensazione di dover combattere contro i mostri anche la notte mentre dormivo. Risultato: i miei decisero di mandarmi a letto presto. Riuscii a vedere Ultimatum alla Terra e passai la notte - mi hanno detto - a ripetere «Klatu barada nicto». Saltai un paio di film con il dottor Quatermass, riuscii a vedere L'invasione degli ultracorpi che mi estenuò al punto che caddi a dormire come una futura vittima dei baccelloni. Poi riuscii a vedere un film con un dinosauro - mi dispiace, ma mi ricordo solo quello - che divorava un vigile della strada. Saltai un vero capolavoro come La cosa da un altro mondo (che però mi feci raccontare da mia zia), riuscii a vedere Il pianeta proibito - Dio che film! -  e buon ultimo un film giapponese dove alieni con occhiali da sole neri e caschi a forma di imbuto si mettevano in testa di conquistare la Terra. Ah, già il titolo era i Misteriani di Ishirô Honda e nel film c'era un antenato di Godzilla in puro lamierino. Comunque spassoso e in certi momenti persino appassionante. 
Tutta questa tirata, comunque, era soltanto per lamentarmi pubblicamente della fine dei cicli cinematografici. Lo so, lo so, non ha più senso proporre i film in gruppo, nessuno è più disposto a stare ad ascoltare Gian Luigi Rondi che pontifica e meno che meno qualcuno è disponibile a sorbettarsi certi film del disgelo sovietico o di Ingmar Bergman, ma... ci rendiamo conto di che cosa stiamo perdendo? Il mio universo iconico è sostanzialmente nato con i film di fantascienza e le illustrazioni dei libri - peraltro all'epoca spesso molto brutte -, ma anche con alcune scene dei film di Ingmar Bergman, di Theodor Dreyer, di John Ford o di Andreij Tarkovskij. Mentre mia figlia, se non fosse stato per il provvido (e forse un po' invadente) intervento dei genitori che le hanno inflitto, tra gli altri, Blade Runner, Frankenstein Junior, L'uomo che cadde sulla Terra e Il pianeta delle scimmie sarebbe cresciuta con i cartoni animati della Disney, Sitcom assortite e i futili film per adulti-bambini come Mamma ho riperso l'aereo, un film che ha fatto del male anche al protagonista.
Senza le serie cinematografiche siamo semplici schiavi dell'industria di Hollywood, esposti e a una monocultura che come la quasi omonima versione agricola (monocoltura) è foriera di disastri e di un'ignoranza superficiale e fracassona. 
Anche adesso, alla mia età, sarei disponibile a sciropparmi una serie sul Cinema Finlandese o sul Cinema Nazista (tra l'altro esiste un ottimo Barone di Münchhausen di Josef Von Bany, girato nel 1943 a Berlino tra un allarme e l'altro), sicuro di trovare in qualcuno di quelli altro carburante per il mio immaginario.
Per favore arridatece le rassegne.
...
A proposito di film di sf, comunque, non perdo l'occasione di consigliarvi un buon film di fantascienza (coreano-statunitense-francese), Snowpiercer, protagonista Chris Evans (sì, proprio Capitan America), John Hurt, Tilda Swinton ed Ed Harris. Se riuscite a trovarlo ancora in giro andate a vederlo, altrimenti procuratevelo in qualche modo
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