Guardarsi facendo attenzione a non farsi vedere

Da Flavialtomonte

Io penso che, si può parlare di tante cose ma, Chi può dirlo?
Di come ti vedi attraverso uno specchio, se noti una certa somiglianza con la tua immagine riflessa da qualche altra parte, e se la certa somiglianza è davvero certa di quello che somiglia, o lo dice tanto per dire. Se la tua faccia è veramente uguale a quella che vedi attraverso un forno a microonde, e non perché un forno funziona da forno non può funzionare da specchio.
Anche le vetrine dei negozi svolgono la funzione dello specchio. Per non parlare dei cellulari di nuova generazione a risparmio energetico, su cui puoi controllare le condizioni del tuo viso, del tuo trucco, dei tuoi brufoli, dei tuoi peli, facendo sempre molta attenzione a non farti vedere. E non farsi vedere che ci si sta guardando non è facile, comporta anni di esperienza sul campo, delle volte occorre un diploma apposta, che consegui alle superiori insieme alla maturità, durante le lezioni del “mi si è sbavata la matita?” e del “il brufolo si vede?”. È proprio così che impari a non farti vedere dagli altri che ti stai guardando. Prima di tutto ti guardi attorno, per vedere se gli altri ti vedono, e se gli altri non ti stanno vedendo, ti guardi subito in un qualsiasi specchio, ma non è finita qui: mentre ti stai guardando, ricontrolli – per sicurezza – se qualcuno ti sta guardando, e se non ti sta guardando, torni a guardarti. È un insieme di sguardi che se svolgi a tempo, con attenzione, e determinazione, hai imparato tutto della vita.
Sì perché se ti guardi attorno, vedi solo gente esperta – con dietro anni di esperienza – che sa quando guardare e guardarsi.
Guardarsi non è semplice, e serve studiare per diventare bravi a “guardarsi facendo attenzione a non farsi vedere”. C’è gente che proprio vive solo di questo, proprio perché ha studiato.


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