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Guardate che Leopardi una risata se la faceva ogni tanto

Creato il 02 novembre 2013 da Camphora @StarbooksIt

Due caffè da portar via, per favore, io e il Tarlo siamo di fretta. E tu, Tarlo, non mettere i sassi bianchi al posto dello zucchero!

In realtà io e Tarlo abbiamo litigato, ieri. Mi dceva che non gli piace Leopardi perché era ‘depresso’ e quindi scriveva poesie depresse. Ecco, lo so che a scuola di un autore si deve imparare la vita, però, quella cosa lì serve a dare un contesto;  leggere le opere solo attraverso la vita di un autore e viceversa, la vita solo attraverso le opere è un po’ fuorviante.
ABC della finzione narrativa: non ti fidare mai dell’Io dell’autore.

Leopardi ogni tanto una risata se la faceva e no, non ce l’aveva con la natura soltanto perché era gobbo. Insomma si finisce a dire che se un artista immagina qualcosa di tragico e violento, poi diventa un pazzo omicida. Oppure uno che scrive spesso della propria morte violenta, alla fine  decide di farsi massacrare per davvero. È che ai morti resta un po’ difficile controbattere, quindi bisogna stare attenti a non farsi prendere troppo la mano dall’interpretazione. Un certo Pa’ sembra che l’avesse scritto in versi: la morte non è / nel non poter comunicare / ma nel non poter più essere compresi.

Voi la poesia, però, leggetevela tutta, qui. O se preferite, c’è qualcuno che ve la recita molto bene, insieme ad altre poesie.

Io e il Tarlo, intanto, corriamo a portare i nostri sassi all’Idroscalo.

Guardate che Leopardi una risata se la faceva ogni tanto

About Beatrice da Vela

Beatrice è una stramba latinista che si aggira per Londra, lancia in resta e ghigliottina pieghevole nello zaino. Ama la scrittura, la lettura e la fotografia. Il suo cucciolo preferito è il Tarlo dello Starbooks. La sua casa è tutta rossa e si chiama Organt.


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