Magazine Psicologia

Guardati dentro, non sbagli mai!

Da Psychomer
Guardati dentro, non sbagli mai!Oggi parliamo di un tema tanto amato dai padri fondatori della psicologia: l'INTROSPEZIONE! L'introspezione consiste nel riferire l'esperienza soggettiva dei propri processi mentali... ecco perchè è stata così tanto amata dagli psicologi. Oggi, invece, la situazione è un pò diversa, l'introspezione è spesso rifiutata e bannata (per usare un termine tanto caro alla rete), poichè considerata inaffidabile e non scientifica. Questo però non vale per Sebastien Marti e colleghi, i quali sostengono che possa essere accurata e illuminante, fornendo tanto di misure oggettive a supporto.
10 partecipanti sono stati sottoposti ad un semplice paradigma di dual-task: la prima prova consisteva nell'udire un suono e premere, il più velocemente possibile, uno dei due tasti a disposizione per indicare se il suono era alto o basso. La seconda invece consisteva nel premere uno dei due tasti per indicare se sullo schermo era apparsa una "Y" o una "Z". Quando il secondo compito decisionale viene presentato molto ravvicinato al primo la reazione ad esso è più lunga, come spiegato dall'effetto del Periodo Refrattario Psicologico.
Ok, ora ti starai chiedendo:" embhè? Tutto qua? Cosa c'è di strano?" la cosa strana è che i ricercatori non solo hanno registrato tempi di reazione record da parte dei partecipanti, ma hanno anche chiesto loro di fare delle valutazioni soggettive dopo ogni prova svolta. Le domande comprendevano: il tempo impiegato a rispondere alla prima prova dopo la presentazione del tono, il tempo impiegato per rispondere alla seconda prova, l'intervallo trascorso tra la fine della prima prova e la presentazione della seconda e se la lettera era apparsa sul monitor prima o dopo che avevano preso la decisione rispetto al suono. I tempi di reazione legati all'introspezione non si sono differenziati da quelli ottenuti in prove di controllo, suggerendo che l'introspezione non ha interferito con i processi cognitivi coinvolti nell'esecuzione del compito.
I partecipanti hanno individuato loro stessi il Periodo Refrattario Psicologico, fornendo stime dei tempi di reazione e degli altri fattori indagati leggermente al di sotto dei valori reali, ma comunque per la maggior parte dei casi in stretta relazione con le misure oggettive. La capacità d'introspezione è stata compromessa solo nella condizione in cui il secondo stimolo (la lettera) è stata presentata contemporaneamente o immediatamente dopo al primo (il suono). Questo denuncia non solo che i partecipanti, come tutti noi, sono soggetti al Periodo Refrattario Psicologico, ma che sono stati in grado di avviare la loro registrazione interna del tempo di reazione alla lettera solo dopo aver terminato l'elaborazione del suono. E' stato come se non fossero in grado di percepire consciamente la lettera fino a quando non avevano "archiviato la pratica suono".
Lo stesso è accaduto quando hanno dovuto giudicare se la lettera era apparsa prima che avessero terminato l'elaborazione del suono, mostrando precisione d'analisi solo quando la lettera è stata presentata dopo un "lungo periodo" dal suono.
Queste le parole dei ricercatori soddisfatti:" per la prima volta siamo stati in grado di ricostruire la sequenza di eventi coscienti in un processo di Periodo Psicologico Refrattario tramite l'introspezione. Nel complesso lo studio ha mostrato che tramite l'introspezione siamo in grado di rispondere a domande complesse, probabilmente senza fornire dati oggettivamente veri, ma che possono essere utilizzati per dipingere un quadro coerente della fenomenologia soggettiva, di un processo, durante un compito cognitivo.
Bibliografia
- Fonte: BPS Research Digest

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog