Guardia di Finanza sequestra 130 tonnellate di alimenti scaduti
Il rischio era che finissero sulle tavole dei consumatori o nelle mense di scuole e ospizi. Alimenti freschi, surgelati e congelati, fra i quali carne e pesce, che non erano più idonei all’alimentazione umana perché scaduti, ossidati, disidratati, con etichette contraffatte. 130 tonnellate di prodotti alimentari sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza del Comando regionale del Veneto. Operazione Dirty Food, è stata chiamata.
L’operazione, coordinata e diretta dal Comando Regionale Veneto e condotta dal Reparto Operativo Aeronavale di Venezia e dai Comandi Provinciali di Vicenza e Padova delle Fiamme Gialle, ha interessato il settore della lavorazione e commercializzazione di alimenti freschi, surgelati e congelati.
I finanzieri hanno intercettato grandi quantità di prodotti di origine animale, come carne e pesce, sia freschi che surgelati e congelati, “non più idonei all’alimentazione umana, perché scaduti, ossidati, disidratati e con etichettatura contraffatta, destinabili esclusivamente come sottoprodotto per mangime animale, che alcuni operatori senza scrupoli reimmettevano fraudolentemente in commercio, mettendo a rischio la salute dei consumatori”, spiegano le Fiamme Gialle.
Sono state sequestrate oltre 130 tonnellate di prodotti alimentari che, se fossero state commercializzate, avrebbero avuto un valore di circa 1 milione 300 mila euro. Gli interventi hanno riguardato le province di Vicenza, Padova, Venezia, Verona, Pordenone e Parma.
I controlli hanno portato alla denuncia di otto persone per reati quali commercio di sostanze alimentari contraffatte o adulterate, frode in commercio, vendita di sostanze non genuine come genuine o in cattivo stato di conservazione. Sono così state tolte dal commercio ingenti quantità di alimenti che, spiega la Guardia di Finanza, “sarebbero potuti finire sulle tavole dei consumatori o nelle mense di scuole, ospizi o altre collettività”.
Molto duro il commento di Federconsumatori. “Si tratta dell’ennesima intollerabile dimostrazione che le norme e le sanzioni che regolano il delicatissimo tema della sicurezza alimentare nel nostro Paese sono ancora del tutto insufficienti e scarsamente efficaci – afferma l’associazione – Ben venga il lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine nel controllare e procedere ai sequestri in questo campo, ma non basta.
È necessario prendere provvedimenti più severi nei confronti di chi lucra sulla salute dei cittadini, prevedendo non solo il ritiro delle autorizzazioni, ma anche la vera e propria detenzione”. L’associazione chiede inoltre più verifiche e controlli, e misure più stringenti sull’etichettatura, che prevedano l’indicazione di origine per tutti i prodotti alimentari.