Gran bel colpo della Wormholedeath che si aggiudica le prestazioni dei norvegesi Guardians Of Time e ci regala un bel lavoro di heavy/power metal.
Il gruppo di Kristiansand, attivo dall'alba del nuovo millennio, epoca ancora di vacche grasse per il genere, rilasciò due album tra il 2001 e il 2004 ("Edge Of Tomorrow" e "Machines Of Mental Design") per poi fermarsi ai box per un periodo piuttosto lungo.
Tornati nel 2011 con l'ep "Perverse Perfection", che faceva da apripista per il full length "A Beautiful Atrocity", la band quest'anno si ripresenta al pubblico metallico con un nuovo contratto e questo Rage And Time, gioiellino heavy power, vero solluchero per tutti i true defenders.
Il gruppo scandinavo si aggira tra i meandri di un heavy metal dalle ottime sfuriate power, acciaio fuso con lo stesso sacro fuoco dei Primal Fear, anche se le differenze non sono poche: i Guardians Of Time, infatti, non appaiono un clone dei Judas Priest come la band di Ralph Scheepers,e le infuenze scandinave rendono il sound di Rage And Fire più vario e personale, con le cavalcate power a dividersi la scena con ottimi solos heavy su cui spiccano le vocals di Bernt Fjellestad ed una buona vena melodica.
Mixato e masterizzato da Fredrick Nordstrom e Enrick Udd (due che di suoni metallici se ne intendono) ai famosi Studio Fredman, casa che ha visto nascere album di band ormai storiche nel panorama metal nord europeo come Hammerfall, Dimmu Borgir, Soilwork, Opeth ed In Flames, Rage And Fire conquista fin dalle prime note con una serie di canzoni dall'elevato potenziale metallico, classico, dalle ritmiche travolgenti ed atmosfere cangianti, con picchi qualitativi quali l'orientaleggiante e cadenzata Empire.
Si respira aria elettrizzante con un buon retrogusto di epicità tipicamente metallica nell'opener Iron Heart, mentre Euphoria ci strapazza con ritmiche selvagge e solos ottimamente eseguiti; i guardiani del tempo piazzano ancora due mazzate heavy/power come Save Me e Tomorrowe Never Comes, la prima tagliente come una sega circolare, la seconda un power melodico dal buon refrain dove le due asce esaltano il brano con solos travolgenti.
Prime Evil, è un massacro dai rimandi ottantiani, mentre End Of Days e Core viaggiano spedite lasciando alla title track il compito di chiudere in bellezza il lavoro con i suoi cori, tra melodia e potenza che si rincorrono.
Forse il tempo non è ancora maturo per un ritorno in pompa magna del genere, soffocato dai suoni symphonic/gothic, ma per i fan del genere album di questa qualità tengono viva la fiamma, mai spenta, specialmente nell'underground.
Tracklist:
1. Praeludium in Ferrum Pectore
2. Iron Heart
3. Empire
4. Euphoria
5. Save Me
6. Tomorrow Never Comes
7. Standing Tall
8. Primevil
9. End of Days
10. Core
11. Rage and Fire
Line-up:
Bernt Fjellestad - vocals
Paul Olsen - guitars
Andreas Vågane - guitars
Øivind Vågane - drums
Jonkis Werdal - bass