Guardiola non ha paura ”Bayern, che squadrone”

Guardiola sul sito del Bayern Monaco

PERSONAGGI (Bogotà). Metti Pep Guatrdiola davanti a diecimila persone. Mettilo anche davanti a un Bayern che diventerà suo, ma che adesso non lo è. Mettilo davanti a una montagna da scalare, ma alta… molto alta. Lui non fa una piega e predica il suo credo. In un palazzetto di Bogotà, intervistato dal direttore del quotidiano colombiano El Tiempo, Pep Guardiola, il passato e il futuro del match di ieri del Nou Camp, si è raccontato e ha parlato di “Passione, Leadership e lavoro di gruppo”.

Ecco i suoi principali pensieri, poche ore prima della disfatta dei catalani contro la corazzata Bayern che rappresenterà la sua prossima avventura professionale.

“Il Bayern? Ha fatto un campionato fantastico e una fantastica Champions League. Detto fra noi non vedo l’ora di allenare quella squadra”.

“Come si fa a vincere tutto e poi a continuare a vincere? Beh, bisogna tenere alta la pressione e far capire ai giocatori come e dove trovare gli stimoli per continuare a farlo, giorno dopo giorno. Devi cercare di far capire loro che quando sono arrivati al top la sfida è restarci. Comunque non conosco un allenatore o un calciatore al mondo che vada in campo animato da propositi diversi dalla vittoria”.

“Il Barcellona? Continuerà a vincere anche senza di me e anche senza Messi. Il Barcellona è una nazione intera, è la gente, è il sogno dei bambini catalani che nascono e sono già tifosi. Se sono a questo livello lo devo soltanto al Barça. Chi è stato l’uomo più influente? Cruyiff è stato l’iniziatore di questo Barcellona moderno, senza quello che ci ha insegnato sotto il profilo della filosofia calciatica, non avremmo fatto tutto quello che abbiamo fatto”.

“Io un genio nel maneggiare le persone? Non credo, sono solo uno che sa ascoltare gli altri e rispettare il mondo che c’è dentro ognuno di noi”.