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Guerra d’Etiopia – Diario di un Combattente (Parte Seconda)

Creato il 14 marzo 2013 da Federbernardini53 @FedeBernardini
Guerra d’Etiopia – Diario di un Combattente (Parte Seconda) (Copertina originale del manoscritto - "Mario Saragat") Grazie a Ines Saragat, nipote del protagonista di queste pagine, che a quell'evento partecipò in prima persona, abbiamo l'opportunità, dopo quasi ottant'anni, di riflettere su una pagina assai controversa della nostra storia recente, che ci viene presentata in forma di diario. Un documento prezioso, che pubblichiamo in esclusiva, a puntate, per i lettori dell'Urlo.

***

Il 27-10, di nuovo tutto il giorno con Felice; la sera, ore 22, andati assieme alla sua tenda e dormito nel medesimo pagliericcio fino al mattino ore 5.

Il 28, tirate fotografie e fatta una passeggiata in moto; la sera del 28, ospite da Felice sino al mattino ore 6.

29-10, istruzione nostra sulle segnalazioni aerei; ore 16, ricevuta la prima lettera da casa con un telegramma, e subito corso da Felice e risposto assieme.

30-10, Felice riceve posta da casa e da Pierino.

31-10: sempre la solita vita con Felice, con affiatamento dei miei e suoi amici e gran baldoria.

1° - 11: separato con Felice ore 21 (e p.... 200), lui partito col 46° Fanteria.

Il 2, alle ore 7, partito io da Adigrat (strade pessime); il 2, dalle ore 20 alle 4 del mattino a spingere le macchine in una salita incredibile, (6 ore per 3 chilometri).

Alle 4 e mezzo, arrivo a Edaga Hamus; già da Adigrat, il medesimo giorno della partenza, chiesi visita (un principio di malaria).

Arrivato a Edagà con la febbre alta 38 e 4.

Il 3-11-35, sistemazione accampamento; visitatomi il dottore, 15 giorni di riposo.

Dal 3-11 all' 8, sotto la tenda, quasi ogni giorno con la febbre.

Il 9-11, guarito perfettamente.

Il 10-11, passeggiata di ricognizione su una montagna alta 4250; (l'accampamento di Edaga-Hamus 3007).

L'11 Novembre, (ricorrenza della N. di S.M.R.), festa nazionale: grande sfilata con discorso del tenente cappellano.

12-11: nuova passeggiata di tutta la Batteria per ricognizione.

13-11: tutta la Batteria a lavare i panni al fiume.

14-11: istruzione sugli avanzamenti.

15-11: comandato di spesa a Adigrat. PS (ogni domenica la Messa detta dal cappellano con discorso).

Il 16-11: Capo Posto all'accampamento (freddo massimo).

17-11: osservatorio, altezza 3750.

Il 18-11, ricognizione sulla più alta montagna di Edaga-Hamus, m. 4707.

19-11: caricamento materiale per lo spostamento dello schieramento.

Il 20-11, ore 4 mattino, partenza da Edagà; arrivo a Gruì Gruì ore 18 sera.

21, partenza ore 14, arrivo a Nagasc ore 21,15.

Il 22-11, partenza ore 7, arrivo a Dolò ore 12,35 (le strade, sempre peggiori delle prime); ore 16 incontro la seconda volta Felice, e rimasti assieme fino a tardissima ora.

Il 23-11, di servizio Capo Posto e presi 5 giorni di C.R. (motivo: si presentava alla controispezione disarmato). Felice, causa servizio, non è potuto venire.

24-11: venuto Felice e rimasti quasi tutto il giorno assieme.

25-11: partenza da Dolò ore 6 del mattino diretti per la prima linea distante di qui otto Km.; ore 13, arrivati al monte Bolbalà (senza tracce di strade) e riusciti in una giornata a portare su macchine e obici; in giornata stesso, prese le posizioni, i pezzi, e pronti per far fuoco, e divisa la nostra Batteria in squadre (ognuna ad ogni gruppo), per i collegamenti.

Guerra d’Etiopia – Diario di un Combattente (Parte Seconda)
Mario Saragat

Io, rimasto al comando con la Stazione R.T. A3.

La notte, dalle ore 10 alle 2, difesa del comando.

Il 26-11, servizio di collegamento col 3°gruppo indigeno (distanza dal nemico, 6 Km). Si vedono paesi lontani con le bandiere bianche.

27-11: sempre la medesima cosa; 36 pezzi sono schierati sul fronte pronti per far fuoco, schierati sotto una montagna di 70 metri; gli uomini serventi al pezzo sono occupati a farsi il ricovero.

Il servizio di collegamento è celere, i fortini sono fortificati.

Alle ore 12, di servizio al fortino Pattuglia Comando per la Stazione R3, al comando di un tenente sardo (Cagliari).

Il 28, ore 12, rientro al Comando per servizio [...] capo Posto al Comando.

29 -11: smontato da Capo Posto, di servizio alla Radio fino alle ore 24.

30 -11, riposo.

1-12; domenica, la messa da campo: e la sera comandato al fortino n° 1 .

2-12: andato in cerca di Felice, dalle 6,15 in cammino; trovato Felice alle 11, stati assieme fino alle 5 di sera.

3-12: dalla mezzanotte del 2 avuto il 1° attacco dai neri.

Scaricate un paio di mitraglie e messi alla fuga, fatti prigionieri 12 armati abissini e vari cammelli, e tre morti.

Alle ore 4 del mattino non si vede più nessuno e si va a dormire.

All'alba si aspetta il nemico per far fuoco con i pezzi nostri, ma invano, il nemico in tutta la giornata non si fa vivo.

4-12: la mattina presto sceso a trovare Felice, rimasti assieme sino alle ore 12 e mi regalò la macchinetta accendisigaro.

Alle ore 14, a destra del nostro schieramento, una flotta di abissini.

Trucidarono, tagliuzzandoli a pezzetti, cinque militi della "28 Ottobre".

I comandanti, dopo aver saputo tale notizia, hanno dato ordine di incendiare il paese vicino, dove risiedono costoro, dall'esterno e da fuori assediati da moschetti e mitraglie; e così hanno fatto la fine circa ottanta abissini.

5-12-35, (giovedì): alle ore 10 venuto Felice a trovarmi con la moto, dato che era di passaggio per lo spostamento del 46° Fanteria.

Rimasti assieme fino alle 12.

6-12-35, (venerdì): tiri d'inquadramento.

7-12-35, (sabato): venuto il Generale Pitassi a passarci una visita.

8-12, (domenica): la Santa Messa, e poi libertà.

9-12, (lunedì): andato alla ricerca di Felice, ma invano; la sera, venuto lui a trovarmi (fatto il caffè come abitudine serale).

10-12, (martedì): i tiri si susseguono, venuto il Generale.

A sera andai a trovare Felice, passata la serata assieme.

11-12, (mercoledì): a fare le feritoie per la difesa della propria tenda.

La sera il secondo rancio non si è consumato (causa che non è potuta arrivare la spesa).

12-12-35, giovedì. Alle ore 8 andato a trovare Felice, rimasti assieme quasi tutto il giorno.

Guerra d’Etiopia – Diario di un Combattente (Parte Seconda)
Felice Saragat

13-12-35: venerdì. Trasferito al 1° fortino con tutta la mia squadra - Radio.

14-12-35: sabato. Rimasto tutto il giorno sotto la tenda senza far niente (con un po' di mal di capo).

15-12-35, domenica. Andato a trovare Felice e ci siamo tirati un rullino di fotografie in compagnia di Camba.

16-12, lunedì: alle ore 12 scappato dall'accampamento per andare da Felice. Arrivato da lui siamo andati alla Divisione (5 Km), per imbucare due lettere a casa, una mia e una sua.

Di lì, sempre piano piano, e ragiona ragiona, siamo tornati indietro.

Siamo passati al 60° Fanteria e abbiamo trovato Mario Sechi e diversi conoscenti.

Di lì siamo tornati al 46°, abbiamo mangiato, e dopo aver parlato, verso le 9 di notte, ci siamo incamminati tutti e due nell'immensa foresta, piano e sempre discorrendo, facendo anche delle piccole tappe per goderci più la solitudine.

Solo la luna ci spiava, e sentiva i nostri cuori contenti e pieni di gioia battere, e ripetere più certi cari nomi.

Arrivati ad un certo punto ci siamo divisi, soddisfatti di aver passato delle ore tranquille e belle, e tutti e due inconsci persino del pericolo che si corre a camminare di notte, solo, sebbene armato, in una solitaria e distesa foresta.

Alle 10 io sono arrivato alla mia dimora e ci ho trovato l'allarme.

17-12-35: alzato alle ore 11 del mattino, e ho saputo che la notte i nostri cannoni hanno sparato accompagnati da raffiche di mitraglia. A sera, esercitazioni sul collegamento aereo.

18-12: alle ore 10, appena alzato, andato da Felice. (indescrivibile la intera giornata passata insieme). Appena arrivato da lui e aver chiesto le novità, abbiamo mangiato ma ci siamo impensieriti per non aver ricevuto posta dai nostri cari.

Dopo questo siamo andati al fiume a lavare i panni e a farci un ricco bagno.

Trovammo un posto meraviglioso, tutt'e due ci mettemmo a lavare, sempre parlando e ridendo; ma ogni tanto il nostro volto subiva un cambiamento, e ciascuno a sua volta ci chiedevamo:

"Cosa hai?"

"Mah! Niente, penso a non aver ricevuto ancora da casa ...".

Così siamo stati tutta la serata, dopo ci siamo fatti nudi e uno lavò le spalle dell'altro.

PS: mentre eravamo intenti a lavare, distanti tre metri uno dall'altro, Felice mi chiese il sapone, e io lo buttai sulla riva; lui, per non farlo cadere nell'acqua gli diede uno spintone e lo fece andare dove era l'acqua alta.

Io, che già ero scalzo, entrai, ridendo, dentro, ma non mi mantenevo in equilibrio.

Allora disse lui: "Ti do una mano io dalla riva". Come disse così perse l'equilibrio e cadde vestito e calzato, e acqua al ginocchio.

Dopo aver finito e tutto asciugato, quasi all'imbrunire, andammo via, mangiammo nel suo accampamento e dopo andai via; lui mi accompagnò un pezzo e poi ci siamo distaccati, e ognuno alla propria tenda.

Guerra d’Etiopia – Diario di un Combattente (Parte Seconda)
Felice Saragat con due ragazze Abissine

Foto di proprietà di Ines Saragat


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Da Federico Bernardini
Inviato il 14 marzo a 15:28

Le foto 3 e 4 ritraggono Felice Saragat e non Mario, come erroneamente riportato nelle didascalie. Domando scusa per l'errore.