La vicenda della piscina di Maria Rita Sgarlata minaccia di diventare un casus belli nella guerra tra PD e Crocetta. Davide Faraone, siciliano sottosegretario all’Istruzione chiede ragione di quanto accaduto accomunando la Sgarlata alla Basile. A Repubblica Faraone dichiara: “Su quanto successo all’ex assessore Sgarlata e a Beatrice Basile, qualcuno deve pagare – dice Faraone – in Regione il metodo Boffo è purtroppo diventato una prassi costante. Un metodo inaccettabile, che colpisce le persone perbene. Ora sono io che chiedo chiarezza. Basta impunità per chi organizza la macchina del fango”.
Parole pesanti come macigni.
Crocetta ribatte dando una lettura politica alle dimissioni di Maria Rita Sgarlata all’epoca dei fatti assessore al Territorio e Ambiente: “La Sgarlata sul piano amministrativo non è stato un buon assessore e il mio giudizio è politico. Sono sempre alla ricerca di autori, di grandi manovratori, Faraone eviti di citare il metodo Boffo a sproposito. La Sgarlata l’ho scelta io poi lei si è rivolta ad altre aree politiche ed è venuta meno la fiducia”.
Maria Rita Sgarlata intanto dal canto suo
annuncia denunce e richieste di risarcimento danni: “Adesso che la verità sta venendo a galla mi preparo a presentare denunce contro il dossieraggio che ho subito, e qualcuno dovrà rispondere di questo, ma chiederò anche il risarcimento per i danni materiali e morali che ho subito da questa assurda vicenda”.