Ospitiamo questa interessante analisi dell'amico Alfredo Parisi, che tutti voi conoscete nella sua veste di Presidente di Federsupporter, che qui interviene attraverso la sua struttura, Criteria Ricerche.
L’apertura della finestra di gennaio della campagna di trasferimento dei calciatori, apre discussioni che, ormai, al di là di sporadici casi di effettivo legame emotivo tra calciatore, club e tifoseria, è soltanto un fatto economico.
Per poter seguire le logiche che presiedono ai trasferimenti si devono tener presente le modalità con le quali sono regolamentate in Italia dette operazioni.
Infatti per gli acquisti (debiti) e le cessioni (crediti) le operazioni verso le società di calcio italiane sono regolate attraverso la Lega Nazionale Professionisti ed assoggettate ad una speciale disciplina federale che prevede il rilascio, in favore della Lega e nell’interesse delle varie società di calci, di una fidejussione bancaria (o assicurativa), così detta a prima richiesta, che garantisce lo sbilancio finanziario derivante dalle operazioni di trasferimento dei diritti alle prestazioni dei calciatori.
Mentre per le operazioni concretizzate con società di calcio estere, anche se , in genere sono assistite da fidejussioni, il rapporto è diretto tra società italiana e società estera, senza alcuna forma di gestione, e quindi, di controllo, centralizzato da parte della Lega.
Quindi, anche per avere una conoscenza degli andamenti economici delle tre società di calcio quotate in Italia, vista la concreta impossibilità di prendere visione, sia presso la FIGC che presso la Lega Calcio di Serie A e B dei bilanci delle singole società, di seguito si riporta la sintesi delle situazioni al 30 settembre 2013, che evidenziano le risultanze della campagna trasferimenti estiva, la più significativa anche per i sostenitori che, sulla base delle vicende modificative della composizione degli organici della propria squadra, sono invogliati alla sottoscrizione degli abbonamenti stagionali.
L’andamento delle società di calcio quotate nel primo trimestre della stagione 2013/2014
Il resoconto Intermedio di gestione deve essere predisposto per rispettare l’obbligo previsto dalla normativa regolamentante le società quotate in Borsa, così come previsto dal decr.lgs n.58 del 24/02/1998, modificato dal decr. lgs. n.195 del 6/11/2007( art. 154/ter,comma5 )[1] .
In particolare per le Società sportive la situazione al 30.09.2013 è importante, proprio per la atipicità della gestione d’impresa, in relazione agli effetti non solo sportivi della campagna acquisti/cessioni che si celebra nel periodo estivo e che determina effetti economico-patrimoniali di tutto rilievo.
In effetti è questo il periodo in cui si manifestano effetti sia in termini di ricavi, quali le plusvalenze da cessione dei contratti dei giocatori, sia di costi, come onere delle relative retribuzioni e delle commissioni pagate agli intermediari e consulenti.
Ma è anche il periodo nel quale, come anticipato, si presentano ai tifosi i protagonisti della squadra e che sollecitano l’effetto abbonamento.
Lo stesso sfasamento temporale tra flussi finanziari e imputazione economica è significativo.
Per esempio i ricavi da diritti televisivi, come noto, gestiti centralmente dalla Lega, ai fini di una corretta valutazione dell’andamento gestionale e per maggiore trasparenza son ripartiti in parti eguali nei quattro trimestri di competenza .
A titolo esemplificativo il resoconto della gestione al 30 settembre della Juventus FC evidenzia la quota trimestrale di € 19,6 milioni per un totale complessivo di circa 78,6 mln. Così espressamente recita il Resoconto Intermedio di gestione (pag. 12)
si segnala che i ricavi per i diritti radiotelevisivi del campionato di calcio di Serie A e della Coppa Italia (la cui commercializzazione è gestita in maniera centralizzata da parte della Lega Nazionale Professionisti Serie A) sono imputati a conto economico suddividendo uil totale di competenza, comunicato dalla Lega, in parti uguali, in base al numero e alla data di svolgimento delle partite casalinghe.
Proprio perché questo periodo temporale è così importante l’adempimento dell’obbligo di informativa richiesto dalla Consob dovrebbe essere soddisfatto in modo esaustivo e, soprattutto trasparente verso un mercato in cui le figure del risparmiatore/investitore si confonde con quella dell’appassionato sostenitore.
L’informativa deve quindi essere chiara e semplice e coerente con il target di riferimento.
Infatti, come evidenziato dalla Consob (Raccomandazione n. DEM/10081191 dell’1.10.2010)
L’informazione è qualitativamente significativa quando è in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori aiutandoli a valutare gli eventi passati, presenti o futuri oppure confermando o correggendo valutazioni da essi effettuate precedentemente
Ma a proposito delle informazioni fornite da parte delle società calcistiche al mercato, lo stesso Organo di Vigilanza rivolge un formale richiamo per quanto riguarda gli organi di stampa che rivolgono una “ particolare attenzione” agli avvenimenti che riguardano, in particolare, le campagne acquisti/cessioni e che sempre più spesso fanno circolare indiscrezioni che espongono “il mercato al rischio di possibili asimmetrie nella diffusione di notizie”, e, quindi, prosegue la Consob “solo al momento della definizione delle operazioni di compravendita dei calciatori l’emittente (ndr, la società di calcio quotata) sarà in grado di diffondere, ai sensi della normativa vigente un comunicato idoneo a consentire una compiuta valutazione degli elementi essenziali della fattispecie in questione, quali il presso di acquisto o vendita, i compensi, anche variabili, stabiliti per i calciatori acquistati ove rilevanti rispetto alla struttura dei costi ….”
E’ proprio la campagna acquisti/cessioni, pertanto, per le società sportive, un “evento rilevante” e la “loro incidenza sulla situazione patrimoniale” è di tutta evidenza.
Infatti, sempre nel citato Resoconto della Juventus FC si legge che: ”La Campagna Trasferimenti dei calciatori che si svolge nei mesi di luglio e agosto (prima fase) e in gennaio (seconda fase), può determinare effetti economici e patrimoniali significativi nel primo e nel terzo trimestre dell’esercizio.”
Gli andamenti di Borsa.
Vale innanzitutto rilevare l’andamento delle quotazioni dei titoli delle tre società e le loro performances sia alla data del 21 gennaio 2014 che e nel periodo febbraio 2013/gennaio 2014:
AS Roma
Juventus F.C.
SS Lazio
Come si ha modo di vedere l’andamento dei titoli delle tre Società, pur nella diversità strutturale e gestionale e nella composizione del capitale sociale, si presenta analoga, con variazioni significative nella dinamica dei contratti di vendita/acquisto concentrate nel periodo assembleare.
Per quanto attiene alle performances di lungo periodo, invece, le stesse sono caratterizzate da andamenti speculativi per la AS Roma spa, più strutturali per la Juventus e stagnanti per la Lazio.
Peraltro tali situazioni sono coerenti con le rilevanti operazioni di rafforzamento patrimoniale della AS Roma e della Juventus FC poste in essere a fronte di ben definiti progetti imprenditoriali.
I Resoconti intermedi di gestione al 30 settembre 2013
Le relazioni gestionali delle tre Società si presentano quanto mai asimmetriche, non solo e non tanto sul piano formale quanto su quello sostanziale, e sono anche rivelatrici delle diverse ottiche strategiche dei rispettivi soci di riferimento.
In particolare, la Lazio, addirittura, non presenta il dettaglio della situazione patrimoniale e del conto economico.
La sintesi di Tabella (A) evidenzia l’incidenza determinante sulla gestione delle dinamiche del trasferimento dei giocatori il cui peso percentuale sugli asset attivi e passivi è di tutto rilievo, come anche dimostrato dagli sbilanci rilevati in Tabella (B)
SINTESI STRUTTURA PATRIMONIALE al 30/09/2013 (TAB. A)
AR Roma: le passività correnti includono finanziamenti con parti correlate verso Unicredit factoring, ASRTD SPVLlc, Neep Roma Holding spa; Juventus FC: le passività correnti comprendono prestiti e debiti finanziari verso Società di leasing, ICS, Banche, Società di factoring.
CAMPAGNA TRASFERIMENTI (TAB B)
A titolo esemplificativo, come best practice, si riportano le evidenze di alcune operazioni di trasferimento (fonte: Resoconto Intermedio di Gestione Juventus F.C.):
Acquisti
Calciatore
Soc.controparte
Prezzo
€/000
Valore diritto
Anni contratto
Valore contratto
Tevez C.A.
Manchester C.
9.000 (*)
14.136
3
Cessioni
Matri A.
AC Milan
11.000
10.307
9.748
(*) potenziale incremento (€ 6.000) al raggiungimento di determinati obiettivi
I riflessi della componente gestionale delle cessioni/acquisti dei diritti dei giocatori permettono di evidenziare un Risultato operativo netto di periodo positivo ( Tab.C).
Senza tale componente che, si evidenza , ancora una volta, non costituisce elemento di una gestione caratteristica d’impresa, essendo caratterizzata da alta imprevedibilità e dall’andamento dei mercati in relazione a prestazioni dei singoli giocatori, oltreché dai mercati specie internazionali, dove la domanda/offerta è del tutto avulsa da controlli, la gestione economica delle Società esaminate si presenta negativa.
SINTESI STRUTTURA ECONOMICA al 30/09/2013 (TAB C)
La componente della gestione dei calciatori, come emerge dalla sintesi di Tab. C , di particolare rilievo tanto che copre interamente i costi operativi di periodo e lascia spazio alla determinazione dell’utile.
Tale gestione,a titolo esemplificativo, come correttamente ed in modo trasparente informa la Relazione della AS Roma (cfr. pag. 12), è la conseguenza delle seguenti operazioni:
- plusvalenze da cessioni per € 52,1 milioni (€ 49,7mln per le cessioni di Lamela, Osvaldo, Correa; € 2,4 mln per le cessioni di Antei, Lopez, Politano e Barba, contabilizzati al 50% essendo stato riservato il diritto di partecipazione;
- oneri netti per acquisizioni temporanee di diritti per € 0,60 mln;
- oneri netti per premi valorizzazione, addestramento tecnico e solidarietà per € 1,60 mln;
- bonus a società di calcio ed intermediari per operazioni di cessione diritti nella sessione estiva per € 4,75 mln;
- commissioni riconosciute ad intermediari sportivi per € 6,85 mln;
- minusvalenze da cessioni per € 1,25 mln.
Le notevoli differenze nei modelli di business delle ricordate tre Società trovano espressione economica nella Tabella (D) che evidenzia la dipendenza dei ricavi dalla componente “diritti televisivi”, componente che si attesta al 42,7% per la AS Roma, al 46,4 % per la Juventus F.C. ed addirittura al 71,8% per la SS Lazio.
SINTESI STRUTTURA RICAVI al 30/09/2013 (TAB D)
(*) proventi pubblicitari per € 2,4 mln + bonus sponsor NIKE per € 6 mln
(**) accordo Adidas Int. Marketing B.V. dalla stagione 2015/2016 per 6 anni per un totale di € 139,5 mln, oltre a contratto sfruttamento attività di licensing e merchandising per € 6 mln annui ( totale € 36 mln)
Come evidenziato in una recente analisi “Le percentuali degli incassi da stadio, rispetto al fatturato si limitano al 12% per il campionato italiano: nella Premier League arrivano a toccare il 42%“.
La marginalità di questa componente per le tre Società quotate (16,4% per la AS Roma; 11,7% per la Juventus FC; 4,0% per la Lazio) conferma il dato nazionale e costituisce l’elemento di maggiore debolezza delle società sportive la cui proprietà comunale ( con le eccezioni della Juventus e di Reggio Emilia) non permette una gestione degli impianti generatrice di ricavi.
Ciò trova conferma, a contrario, nella realizzazione dello Juventus Stadium.
Al di là delle norme che regolamentano l’eventuale privatizzazione degli stadi, come recentemente introdotte dalla Legge di stabilità 2014, ciò che deve rilevarsi è[3] “… la scarsa propensione all’investimento da parte delle pubbliche amministrazioni, degli investitori privati e delle stesse società sportive”, ma soprattutto la riottosità dei club a porre in essere “.. percorsi da attuare per una proficua attività di ristrutturazione o di edificazione di progetti che trovano fondamento nell’adozione del project financing, nella compartecipazione fra più soggetti che coinvolga gli enti locali, le squadre di calcio e i privati, nella fattispecie developer internazionali che si occupino del finanziamento e della gestione. C’è comunque da rilevare le non poche difficoltà di operare, la frammentazione degli interessi e dunque delle decisioni e la scarsa sensibilità al coordinamento.”[4]
Il coinvolgimento finanziario, in primis, dell’azionista di riferimento della società sportiva è la chiave di volta per attivare quelle forme di deburocraticizzazione del necessario iter pubblicistico in relazione ai rispetto dei vincoli urbanistici ed ambientali .
Infine, la Tabella (E) mostra la rigidità della struttura dei costi che condiziona il risultato economico.
SINTESI STRUTTURA COSTI al 30/09/2013 (TAB E)
Sempre in tema di trasparenza informativa e delle differenze sostanziali tra le tre Società, si riporta il capitolo delle Relazioni alla voce “ Fatti di rilievo verificatisi nel trimestre”:
In conclusione, ritengo di richiamare, per l’ennesima volta, l’attenzione sulla circostanza che la credibilità di un Sistema si deve reggere sulla trasparenza e la correttezza di informazioni al mercato, ma non solo quello borsistico. Un mercato che vede un costante apporto economico, diretto ed indiretto, di coloro che seguono le squadre di calcio: i tifosi.
Tale mercato, caratterizzato da intergenerazionalità e socialità globale, ha bisogno di informazioni in forme e contenuti comprensibili e quanto più omogenei per permettere la confrontabilità di gestioni, di risultati, di aspettative.
Sarebbe auspicabile, in tale ottica, un intervento della FIGC che rendesse consultabile sul suo sito i bilanci di tutte le società di calcio professionistiche, o quantomeno una significativa sintesi degli stessi.
Attraverso la trasparenza gestionale si può realizzare quella fidelizzazione che nasce, non su imposizioni regolamentari (tessera del tifoso) o su parole e proclami, ma su fatti concreti.
Solo così, si renderebbero le critiche, quali conseguenze naturali di ogni democrazia, un valore aggiunto di ogni impresa alla ricerca della propria identità; identità che in un mercato globale ha bisogno di essere dinamicamente aggiornata in funzione delle modifiche dei modelli di consumo e della società più in generale.
Alfredo Parisi