Magazine Bellezza

Guida Galattica per consumatrici consapevoli n.1

Creato il 01 febbraio 2012 da Bellehaleine

Hola! Stamattina ci siamo svegliate in vena di considerazioni. Per esempio si pensava che tra le infinite possibilità nel catalogare l'universo femminile, a buon diritto si possa considerare quella tra ragazze così dette “Beauty-nerd” e ragazze che risponderebbero “tua sorella” qualora attribuissi loro questa etichetta. Per dirla in altri termini...da un lato quelle che hanno nel loro vocabolario parole come haul-Inci-outfitoftheday-mac-kabuki-vlog-tag ecc. e che starebbero ore a parlare della neve, ma non per romanticismo... E dall'altro quelle che non immaginano che connessione possa esserci tra un lucidalabbra e un canale youtube, figurarsi un blog! Quelle che pensano che le profumerie e i supermercati siano l'unico posto sensato dove trovare un mascara o uno struccante...e che inorridirebbero all'idea di comprare un rossetto "verde", perché le nonne hanno sempre detto loro che col verde ogni bella donna perde...
Che tu, lettrice, appartenga alla prima o alla seconda categoria (senza offesa per nessuno), Belle Haleine spera di esservi sempre utile, sia se stavate cercando una rewiew sia che vogliate saperne qualcosa di più su the other side of the moon.
Ecco a voi...la prima lezione della guida galattica per consumatrici consapevoli ;)
Guida Galattica per consumatrici consapevoli n.1
Lesson number 1 - Questioni di etichetta
Imparare a leggere l'etichetta può servirci per capire cosa stiamo comprando e se è veramente ciò di cui abbiamo bisogno.
Siamo al supermercato.
Allo scaffale ad altezza d'occhio troveremo le marche più pubblicizzate.
Etichetta a fronte - ovvero il canto delle sirene.
Shampoo. Per capelli ricci. Effetto volume. C'è tutto quello che serve, è il prodotto perfetto. Ma non accontentiamoci di queste superficiali informazioni, andiamo oltre.
C'è sempre qualcosa dietro.
E' sul retro della confezione infatti che troviamo le informazioni più utili e che descrivono realmente il prodotto che stiamo per acquistare.
Driblate su eventuali tabelle del tipo...
i tuoi capelli / i capelli che avrai
Dicasi: specchietto per a-l-l-o-d-o-l-e ok?
Scendete più giù, la dove i caratteri si fanno più fastidiosamente piccoli, e le scritte più insidiose ed oscure troverete la verità.
Guida Galattica per consumatrici consapevoli n.1 Il Pao
Sigla che sta per Period after Opening, si tratta cioè dell'indicazione della durata del prodotto dall'apertura, dunque durante l'utilizzo. Superato il termine indicato dal simbolo (ad esempio 6m, quindi sei mesi) il prodotto potrebbe non essere più microbiologicamente puro.
Il pao non equivale alla data di scadenza.
Prodotti che hanno una data di scadenza superiore a trenta mesi possono non averla riportata sull'etichetta, ma deve essere obbligatoriamente indicato il PAO.
Diversamente prodotti che hanno una data di scadenza inferiore a trenta mesi devono riportare entrambe le informazioni.
Le ditte cosmetiche, come del resto quelle alimentari, calcolano sempre questi valori per difetto per tutelare i consumatori, dunque, è assai difficile che pochi giorni dopo il termine della data consigliata il prodotto sia automaticamente inservibile.
Cambiamenti di colore, odore e consistenza possono essere un chiaro segnale dell'eventuale alterazione della purezza del prodotto, anche se lo stesso può avvenire senza che l'aspetto esteriore venga minimamente intaccato ma causando comunque irritazioni.
E' importante dunque prestare sempre molta attenzione.
Certificati
- testato dermatologicamente significa che sul prodotto sono stati effettuati test dermatologici, e che ne sono stati valutati gli effetti sulla pelle, la dicitura tuttavia non è regolata da legge e non vi sono perciò criteri precisi sulle modalità del test.
- Microbiologicamente testato dicitura che si riferisce ai controlli che obbligatoriamente i prodotti cosmetici devono subire in fase di produzione. Non ha alcun valore ufficiale e non è garanzia di particolare affidabilità del prodotto ma solo espressione di qualcosa che deve avvenire di norma.
- Non testato su animali, crulety free ecc. Sono diciture non ufficiali, ma adottate volontariamente dalle aziende. L'attuale legislazione prevede la possibilità di apporre simili diciture sui prodotti cosmetici solo se in nessuna fase della filiera produttiva si è fatto ricorso a test su animali. Ciò può essere verificato solo monitorando tutti i fornitori di materie prime.
Le formule sopra indicate si riferiscono invece di solito al prodotto finito, che come tale non può essere testato su animali, pertanto le aziende non fanno che dichiarare l'ovvio, fuorviando il consumatore.
Fonte: www.lav.it  (lega anti vivisezione)
- Certificazione ICEA i cosmetici con questa certificazione sono ottenuti rispettando le liste di sostanze vietate, senza l'impiego di OGM, impiegando prodotti agricoli e zootecnici da agricoltura biologica certificati.
Fonte: www.icea..it
La dicitura naturale o talvolta addirittura ecobio, non sono che trovate delle aziende cosmetiche che operano nella grande distribuzione.
Se non opportunamente certificate, diffidate da tali attribuzioni e non consideratele garanzia della correttezza etica del marchio ma sappiate che possono essere state inserite al solo scopo di incrementare le vendite rassicurando il consumatore.
INCI 
(international nomenclature of cosmetic ingretients) è l'elenco in ordine decrescente per percentuale d'utilizzo degli ingredienti che compongono il prodotto.
Ciò che all'inizio sembrerà arabo antico col tempo e con un pò di pratica può risultare familiare.
Dall'analisi dell'inci si riesce davvero a capire se quello che abbiamo tra le mani è un prodotto valido che vale  l'acquisto, se si tratta di un prodotto che fa davvero bene alla nostra pelle, o se alla lunga ne favorisca l'invecchiamento (per esempio) mascherando gli effetti negativi a lungo termine, con temporanei effetti che soltanto superficialmente possono sembrare positivi.
Uno shampoo per capelli secchi, per esempio, potrà contenere siliconi, che avvolgono il capello in una pellicola che simula morbidezza e lucentezza ma che alla lunga favorisce proprio quegli effetti che lo shampoo promette di superare.
Una crema contro le imperfezioni che contiene prodotti comedogenici nelle prime file dell'inci potrà favorire proprio la formazione degli inestetismi che sostiene di eliminare.
Gli esempi potrebbero essere ancora tanti e ben più concreti.
Imparare a leggere l'inci ci consente di capire di cosa è veramente fatto un cosmetico e soprattutto ci permette di comprendere la regola numero uno delle case produttrici di qualsiasi bene di consumo:
Disattendere le aspettative del consumatore, così da indurlo a continuare la ricerca del prodotto perfetto.
Altre info sull'INCI nel prossimo articolo della guida galattica del consumatore ;)
alla prossima!

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :