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Guida minima per riconoscere il cinefilo d'accatto

Creato il 28 novembre 2015 da Giuseppe Armellini
Guida minima per riconoscere il cinefilo d'accattoCredo che questi anni "cinefilo" sia di gran lunga l'aggettivo che mi sono beccato più volte. Ovunque, qua nel blog, nei social e anche nella vita reale.
Intendiamoci, meglio cinefilo che stronzo eh, ma sull'argomento avrei molte cose da dire.
Perché, per come la vedo io, io cinefilo non sono.
E non devo nemmeno affidarmi al vocabolario e a quel significato di "amante del cinema e della sua storia" per darmi ragione perché, amante del cinema e della sua storia lo sono, senza dubbio.
Il fatto è che non basta la passione per questi elementi per fare un cinefilo, ma occorre "esercitarli". Il vero cinefilo, per me, è uno studioso del cinema, uno che non per dovere, non per etichetta, non per farsi bello ma per pura "filia" della materia imposta la sua vita in una continua ricerca, in un continuo studio e, importante, in un continuo aggiornamento, della stessa.
Molti di noi che ci sentiamo cinefili se un giorno stessimo vicino ad uno vero ci sentiremmo degli analfabeti in materia.
Attenzione, ho scritto vicino ad uno vero, non ad uno d'accatto, figura che analizzeremo dopo, visto che è lui il vero protagonista di questi post.
Il vero cinefilo sprizza cinema e conoscenza dello stesso da ogni poro e, paradossalmente, senza nemmeno impegnarsi o accorgersene.
Quello d'accatto invece si sforza come un dannato per dimostrare quante ne sa ma, in teoria, una vecchia volpe lo sgama subito.
Il primo dà tanto senza far nulla, il secondo dà nulla immaginando di dare tanto.
Prima di analizzare un po' più a fondo questa  seconda figura ci tengo a dire che questa del cinefilo è solo una mia fissazione dovuta al rispetto infinito che ho per quelli veri, soltanto un gioco di termini e significati. Perché in realtà quasi tutti usiamo quella parola in buonafede, con umiltà, solo per significare che siamo appassionatissimi di film. Quindi sì, siamo tutti cinefili, anche io, e continuiamo a dircelo. Anche perché è sicuramente il termine più immediato e comodo per esprimere il concetto.
Ma teniamo sempre in considerazione il fatto che, con spiegavo sopra, per avere la patente definitiva di cinefili servirebbe molto altro, molto.
In ogni caso va bene tutto, la vita è piena di definizioni generali, figuriamoci.
Quello che non va bene, che io trovo davvero deprimente (ma anche immensamente divertente), è chi si atteggia a cinefilo "vero", insomma, patentato, essendo invece soltanto uno d'accatto.
Ma non vi preoccupate, lo riconoscerete subito, vediamo come.
HO VISTO TUTTOIl Cda (cinefilo d'accatto) non riuscirete mai prenderlo in castagna, impreparato. Qualsiasi film citerete, film che VOI avete visto, voi si, l'avrà visto anche lui. Ovviamente sempre se quello è un film che il Cda ritiene degno di quel nome.
Lui sta parlando di un regista, voi ad un certo punto, timidamente e con tutto il rispetto che la sua parlantina vi ha generato, gli buttate là "Io invece di Herzog ho visto solo Grizzly Man". Insomma, solo uno contro i 16 suoi. E se lui Grizzly Man non l'ha visto vi dirà "Ah sì, molto buono anche quello". Se voi siete ingenui e non avete capito al volo che lui non l'ha visto sempre molto timidamente vi arrischierete a citargli una scena. Lui a quel punto o annuirà per poi cambiare discorso oppure tirerà fuori una delle sue frasi pass partout "Sì, ottima scena, molto significativa". E magari ci aggiungerà anche un "bravo" perché il migliore Cda fa complimenti, ma non sono complimenti a voi, ma a sè stesso, concessioni che fa per rimarcare il distacco da lui a voi.
Lo ammetto, in questo punto, far finta di aver visto un film, sono caduto anche io a volte, ma solo se c'era una discussione molto sbrigativa, non approfondita, oppure mi trovavo veramente con il dubbio di averlo visto o no.
Il Cda i film importanti o da patente l'ha visti tutti e se non l'ha visti vi butterà fumo sugli occhi dicendo il regista di quel film, la nazione d'origine o qualsiasi notizia collaterale che possa significare "So di cosa stai parlando. Attenzione
IL MIGLIORE E' SEMPRE IL PRIMO
Il miglior film di Nolan? Following
Il migliore di Inarritu? Amores perros
Quello di Villeneuve? Polytechnique oppure, se ci troviamo davanti ad un Cda professionista, dirà addirittura Maelstrom
State tranquilli che nella maggior parte dei casi il migliore sarà sempre il primo.
Anche nel caso in cui, vedi punto numero 1, non l'avesse visto.
Ci sono almeno tre motivazioni.
La prima è che di solito il primo lo conoscono in pochi, e quindi prende due piccioni con una fava, vi cita qualcosa che voi non conoscete.
La seconda è che anche se ha visto Interstellar tredici volte, se lo considera in cuor suo il film più bello della sua vita, non si permetterà mai di mostrarsi simile alla massa, specie se su IMDB quel film ha quasi 9 di media.
La terza, la più subdola ma la più "da patente" è che qualsiasi film arrivi dopo il secondo è ormai mainstream, ormai corrotto dalla macchina cinema, dalle logiche commerciali, dai soldi, dal pubblico, dalla perdita d'ispirazione.
Il miglior film di Hollywood sarà sempre peggio del peggiore filmino amatoriale fatto in cameretta.
ERA MEGLIO PRIMA
Seguendo ancora la logica del punto due, ovvero che ogni cosa che viene prima è meglio di quella che viene dopo, anche in una forbice diacronicamente più ampia di quella della filmografia di un regista, ovvero nella stessa storia del cinema, state sicuri che il Cda nove volte su dieci vi dirà che quello di una volta è meglio di quello di adesso.
In realtà bisognerebbe capire che il film, così come qualsiasi cosa, anche una crostata di mele, ha valore assoluto a prescindere da tutto.
Se mangio oggi una crostata di mele che considero superlativa non ha senso ricordare quella di mia nonna di 30 anni fa che, anche se in cuor mio ricordo essere peggiore, quasi per "contratto" devo definire inarrivabile.
I Cda lo fanno con i film e i registi.
Attenzione, esistono moltissime persone per cui veramente qualsiasi film del passato è migliore di quello di oggi, ma lo pensano seriamente, in buonafede, senza alcuna spocchia. Un mix di nostalgia, gusti, paura del presente. Ma il Cda no, il Cda lo fa per patente, fidatevi.
E mentre nella sua cameretta si vede di nascosto tutti i Dragon Ball poi alla luce del sole vi dirà che sto nuovo regista è buono si, ma non vale il peggior Bergman.
O che dopo Rossellini non ha più senso fare cinema realista.
O che sto meraviglioso thriller impallidisce davanti ad almeno 35 Hitchcock. Oh, non chiedetegli come si scrive Hitchcock eh, che magicamente farà finta di telefonare e vi dirà "Scusa ma adesso devo andare".
"DEVI VEDERE"
Il Cda avrà sempre titoli non da consigliarti -perché il consigliarsi è una cosa troppo paritaria e democratica per loro- ma da "devi vedere". E, appunto, non è il devi vedere bello e appassionato che ti darebbe un amico, ma una specie di cosa che sta a metà tra "Io l'ho visto e te no", il "Ti mancano cose fondamentali" e il "Guarda come contribuisco alla tua crescita".
E state tranquilli, non servirà a niente aver visto centinaia di film più di lui e, magari, se ci riuscite, pure dimostrarglielo perchè quelli che mancano a voi saranno sempre quelli fondamentali, pietre miliari mancanti in mezzo ai vostri sassolini.
DILLO CON PAROLE TUE
Tempo fa ad un cineforum c'era un film presentato da due persone.
Una usava paroloni, parlava di teorie, di massimi sistemi.
L'altra dava una sua interpretazione al film.
E la differenza stava che chi usava paroloni restava sempre in superficie, chi usava paroline riusciva ad andare in profondità.
Nemmeno sto a dirvi tra i due chi era il Cda.
Vedete, questa è la cosa che sopporto meno, a me sentire uno che mi parla di film con teorie terze, con frasi prestampate, con bellissime parole che paiono uscire da un libro mi fa quasi tenerezza oltre che rabbia.
Il Cda di suo non ti dirà nulla, nulla.
Provate a trascrivere quello che dice, poi rileggetelo a freddo e vedrete che sono tutte teorie trite e ritrite, tutte interpretazioni magnifiche ma accademiche, tutte le cose che "deve" dire un cinefilo su quel film.
Attenzione, se uno invece mi dicesse "Sai Giuseppe che cosa hanno scritto su quel film? Sai cosa ho letto possa significare quella scena? Sai che interpretazione danno all'obelisco di 2001? Ecco, in questi casi non solo va bene ma io starei avidamente ad ascoltare. Ma il Cda usa tutto questo come fosse suo. E, soprattutto, non riuscirebbe a dire nient'altro fuori da questo.
Ragazzi, meglio partorire un topolino che usare l'eterologa per partorire una montagna.
I TROLL
Questi sono la categoria più interessante e per certi versi più insopportabile.
Sono quelli che per essere ancora più cinefili vanno per partito preso contro ad ogni cosa che possa risultare cinefila.
Tutti i più grandi registi di ogni epoca, anche quelli da patente, specialmente quelli da patente, saranno definiti da loro sopravvalutati.
Tutti i film più di nicchia, quelli che i loro gemelli diversi cinefili si tatuano sulle braccia saranno considerati robetta.
Ogni cosa che può fare scalpore, scandalo, rottura di coglioni tanto per, e loro saranno presenti.
Sono gli sciiti laddove gli altri sono sunniti, figli dello stesso dio si, quello della cinefila di rappresentanza, ma in perenne lotta, quasi sanguinaria, tra loro.
Sono meravigliosi, quelli con cui mi divertirei di più a parlare.
Una sola cosa per concludere.
La prima è che anche i veri cinefili possono risultare insopportabili.
Io dico sempre che bisogna avere l'umiltà della conoscenza e non l'arroganza della conoscenza.
Solo attraverso la prima la tua immensa cultura può essere d'aiuto agli altri, può accrescerli.
Il vero cinefilo è un vaso quasi pieno che cerca disperatamente l'acqua per colmarsi.
Quello d'accatto è un vaso quasi vuoto che fa di tutto per bagnarti con la poca che ha.

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