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Guida per bambini che hanno bisogno di sfogarsi

Da Caffenero

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Dopo la scuola i vostri bambini hanno bisogno di sfogarsi o di rilassarsi? Ho preparato una piccola guida di spunti. Non parlo di attività sportive o corsi a cui iscrivere i bambini, ma di quei consigli che seppur banali a volte non abbiamo considerato.

Ho sempre pensato che i bambini dopo essere stati una giornata seduti a scuola avessero bisogno di sfogarsi. Quando c’è bel tempo li porto al parco. Sono iscritti a minibasket, dove in realtà è iscritto solo il grande ma il piccolo gioca con altri fratellini accompagnatori saltando e correndo tutto il tempo. A volte questo non basta: hanno più bisogno di scatenarsi quando piove, quando non si può uscire, prima di fare i compiti o negli intervalli dei compiti. In quei casi il parco non va bene e lo sport non c’è.

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Tempo fa avevo comprato un materasso gonfiabile. Fantastico, si attacca la spina alla corrente e in due minuti si gonfia o si sgonfia a seconda del comando. Perfetto per una mamma pigra, perfetto per due bambini salterini. Quando si sgonfia (da solo!), lo richiudo in una scatola e finisce in un angolo dell’armadio. Niente ingombro, pronto all’occorrenza, proprio adatto a me. Loro cosa ne fanno? Si scatenano! Ovviamente dobbiamo aprirlo dove c’è spazio e lontano da spigoli. Quando sale il piccolino, lo controllo e resto vicino a lui. Prendono la rincorsa e si lanciano sopra, rimbalzano come sul tappeto elastico, fanno capriole, si inventano gare a chi salta di più, più in alto o con le gambe aperte. All’inizio lo avevamo usato per fare scuola di circo in casa. So che lo adorano. Se lo volete provare, fate attenzione ad acquistarne uno alto, tipo questo, sapendo che la misura da una piazza è sufficiente. Qui c’è un pupazzo che rimbalza.

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Parlando con una delle insegnanti del grande, però mi è venuto un dubbio. Lei è quella persona da cui è nato l’homeschooling che facciamo noi, sembra a volte distante dai genitori ma lancia sempre delle idee che sono potenti. Alla riunione di classe ci ha detto: “I bambini non hanno bisogno solo di sfogarsi, stanno crescendo, hanno bisogno di rilassarsi cercando la calma, l’equilibrio.” E’ vero, noi genitori pensiamo sempre che i bambini siano degli animaletti selvatici incatenati che vanno lasciati a briglia sciolta per recuperare libertà, ma crescere vuol dire anche imparare a trovare un equilibrio interiore. A otto anni inizia a svilupparsi il ragionamento astratto, quello che attende la scuola per proporre materie che negli anni precedenti sono fatte di pre-requisiti. E’ un percorso che aveva iniziato l’istruttore di atletica: anche nella corsa imparo a controllare la mente se conto e mi controllo per arrivare a traguardo entro un tempo prestabilito.

Sull’onda della riflessioni di come aiutare i bambini a trovare l’equilibrio, ho fatto degli acquisti in un negozio di attrezzi sportivi e ho letto dei libri. Condivido con voi a che punto siamo arrivati, sperando che possiate darmi dei consigli o travarne tra le nostre esperienze.

Primo acquisto sportivo: una palla da rimbalzo. Ne avevamo una più piccola, che adesso è adatta al fratello minore e ne abbiamo presa una grande. L’alternativa era la palla medica, di prezzo simile, ma non ha il manico quindi potete usarla solo per sdraiarvi sopra e sedervi, ma se dovete scaricare un po’ di tensione con i rimbalzi non vi permette di farlo. Ne hanno una ognuno, sono sempre gonfie e le lasciamo in bagno per non averle tra i piedi. Ci inventano dei giochi ogni volta diversi, ma il primo uso appena entrano in casa è saltare poi viene il resto. Io non intervengo, tranne che per ricordare le regole di sicurezza, è uno strumento a loro disposizione. La nostra è questa:

Guida per bambini che hanno bisogno di sfogarsi

Secondo acquisto sportivo: una balance board. Se non ne avete mai viste è una base rotonda con un sostegno semisferico al centro che la rende basculante. Bisogna riuscire a stare in equilibrio in piedi. E’ un esercizio di concentrazione. La tavola è utilizzata anche per esercizi di ginnastica e potenziamento muscolare, ma per ora non è il nostro scopo. Parole di mio figlio: “Per stare in equilibrio ti devi rilassare e concentrarti cercando un punto dentro“. Ho detto tutto, a parte il fatto che c’è il salto generazionale perchè io non ci riesco. La nostra è questa:

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Passiamo ai libri che ho letto. Il primo pensiero in fatto di rilassamento per bambini va allo yoga. Ho letto diversi manuali a riguardo e alla fine quello che preferisco, almeno per me che sono una mamma molto inesperta in questo tema è:

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Yoga & C per i tuoi bambini di Luigi Mondo e Stefania Del Principe. Il manuale presenta lo yoga in una forma molto semplice per i bambini, ne spiega la respirazione e le posizioni base. Mi è sembrato diverso dagli altri e più adatto a loro perchè le posizioni sembrano dei giochi per imitare gli animali.

Per capire in cosa consiste il rilassamento dei bambini, ho letto:

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Rilassamento per bambini di Rae Crook. Nel libro trovate una panoramica di tutte le tecniche di rilassamento che si possono proporre ai bambini. Forse la sezione dedicata alle arti orientali è troppo abbozzata per un pubblico digiuno e rimane sulla carta senza passare grandi consigli. Mi è piaciuta molto invece la spiegazione della visualizzazione. Questo era uno dei pochi esercizi che avevo imparato per il parto, mi ha salvato per 15 ore di travaglio quindi ci credo. Nella versione del libro (che ho un po’ cambiato) è più facile per i bambini: immaginatevi sdraiati sulla spiaggia, le onde arrivano, sono basse, vi bagnano e tornano indietro, cercate di assecondare il momento delle onde con la respirazione (inspirante quando immaginate che l’acqua vi bagni ed espirate quando immaginate che l’onda si ritiri), ogni volta il mare si porta via una parte di sabbia che vi ricopre e voi siete meno stanchi. Fra le altre tecniche suggerisce i mandala e la visualizzazione (tipo sogni ad occhi aperti) di noi nel compimento di ciò che vorremmo. Sognamo un regalo: immaginiamo la gioia di ricevere il pacco. Attendiamo una verifica: immaginiamo un test facile che compiliamo per intero e lo vediamo ben scritto e ordinato.

Mi piaceva il tema della visualizzazione e ho provato a leggere questo libro ai bambini:

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Immagina storie. E’ una raccolta di racconti da leggere ai bambini per infondere tranquillità e sicurezza. E’ adatto a bambini dagli 8 anni in avanti, secondo me, perchè prima di questa età si lasciano distrarre dal racconto senza compiere lo sforzo di visualizzazione. Lo stile è un dialogo diretto con il lettore, ad esempio: “Pensa di essere sulla corda del circo, vedi le persone?” Sono racconti brevi di poche pagine, dai quali secondo me si può prendere spunto per imparare a visualizzare i propri.

Su Pinterest ho raccolto altre idee.

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La” Calm down box”, scatola per calmarsi, di The Therapy Corner in cui si possono raccogliere oggetti da tenere in mano per scaricare tensione, quelli che noi chiamiamo gli “antistress”: palle morbide, pallocini mezzi sgonfi.

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Mi piace molto anche il “calm down corner” proposto qui, un angolo segreto da realizzare con una tenda e i tubi estensibili per la doccia.

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Prima o poi proverò a realizzare la “calming jar” di Gembelina. E’ un barattolo di vetro in cui si crea un effetto “palla di neve” con i brillantini che fluttuano nell’acqua. E’ composto da acqua, colla liquida, brillantini e qualche goccia di sapone liquido.

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Mi piacerebbe anche provare a fare un giardino zen per bambini, seguendo le istruzioni di Here we are together, magari in una versione cantiere per macchinine.

Sulla concentrazione, mi vengono in mente altre attività da proporre:

- i puzzle

- dipingere e modellare liberamente

- creare con la carta

almeno finchè l’umore non è al punto giusto per giocare liberamente come sempre!

L’ultimo consiglio è di uno di questi pomeriggi: bambini un po’ stanchi, noiosi, che non volevano fare nè questo nè quello. Io stavo mettendo in ordine e ho visto nella libreria dei libri illustrati che non leggevamo da un po’. Si sono seduti vicino a me e li abbiamo letti insieme. Poi ne abbiamo presi altri. Alcuni avevano belle illustrazioni, altri delle filastrocche, altri ancora dei piccoli indovinelli. Piano piano li ho visti calmarsi, cambiare ritmo e diventare più partecipi. Dopo venti minuti ho dovuto smettere per preparare la cena. Sono andati a scegliersi un libro da soli, in base ai loro gusti. Mai sottovalutare i benefici della lettura ad alta voce!


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