Sono in molti quelli che partono in cerca della botta d’adrenalina, e sono in molti quelli che utilizzano il viaggio come scusa, ottima, per provare la maggior parte delle esperienze possibili. Tra gli sport estremi più classici, oltre al paracadutismo e al bunjee jumping, ce ne sono diversi legati strettamente alla destinazione in cui si sceglie di andare. In Australia e in Sud Africa ci si può immergere, in una gabbia, con lo squalo bianco. In Nuova Zelanda si può entrare in un pallone gonfiabile gigante e rotolarsi giù da una collina, che in verità di estremo ha ben poco, ma si sa, da quelle parti sono fatti un po’ a modo suo. In ognuna di queste attività le precauzioni in realtà sono sempre prese a regola d’arte, e nonostante ci si senta elettrizzati, il rischio è quasi sempre minimo.
Quello di cui voglio parlarvi oggi però è qualcosa di diverso. Uno sport in cui anche i più esperti rischiano la vita, un’attività che presa sottogamba può portare alla morte più atroce. “L’Attraversamento Pedonale Vietnamita” è praticato ogni giorno da centinaia di professionisti. Non ancora inserito all’interno delle Olimpiadi per motivi di sicurezza, l’arte di raggiungere il marciapiede opposto senza essere investiti è meglio eseguita nelle metropoli di Hanoi e Saigon, dove il traffico incessante rappresenta la sfida ultima per gli amanti di questo esercizio. Un’introduzione è dovuta. Per chi non lo sapesse le più grandi città del Vietnam contano quasi più motorini che abitanti. E gli abitanti già sono tanti. Tutti sembrano avere uno scooter, nessuno un mezzo a quattro ruote, non importa quante persone si debbano caricare o le dimensioni di cosa si debba trasportare. Qualunque sia il caso, questo avviene in motorino. La seconda, fondamentale, cosa da sapere, è che in Vietnam tutti sembrano guidare nello stesso momento e andare nella stessa direzione. È uno sciame, che si muove all’unisono.
Partecipare al gioco è molto semplice, ci si mette da una parte della strada, e si tenta di raggiungere la parte opposta, vivi. I principianti potrebbero trovarsi in difficoltà, ecco quindi un breve colorrario di indicazioni per succedere nell’”Attraversamento Pedonale Vietnamita”.
- Ignora i semafori. In Vietnam l’ultima cosa che vuoi fare è affidare la tua vita a una luce, verde o rossa che sia. I semafori di Saigon, così come quelli della capitale, Hanoi, sono più un ornamento che una vera e propria funzionalità. Non servono a gestire il traffico, ma a rendere la città più colorata, ad illuminare gli angoli dell strada. Magari ad appendere volantini che comunque non sapresti leggere. Ignorali, tutti.
- Ignora le strisce pedonali. Stesso discorso, sono più un dipinto espressionista che un’indicazione stradale. Vanno interpretate, ammirate, ma mai utilizzate, per il semplice motivo che non funzionano. Dove vedete strice pedonali è perché non si potevano permette un semaforo, di conseguenza vale la regola del semaforo.
- Conosci il nemico. I famigerati motociclisti vietnamiti non si fermano. Per nulla al mondo. Ho raggiunto la conclusione che deve essere qualcosa di religioso o contro natura, perché è più probabile che ti saltino piuttosto che si fermino. Ti girano intorno, ti evitano, ti strisciano, e magari si fanno anche del male. Ma non si fermano. Mai.
- Cattura il momento. Questo non è solo un consiglio di vita. È un consiglio di sopravvivenza. Quando la folta carica di bikers si spezza per un quarto di secondo, quello è il momento di cominciare l’attraversamento. Non è questione di scegliere il momento migliore, non c’è una scelta. C’è una sola possibilità, e va colta se non si vuole restare dal lato sbagliato della strada fino alla fine dei giorni.
- Mantieni il passo. La costanza è il segreto. Una volta fatto il primo passo tutto sta nel non aumentare o diminuire la velocità. La maggior parte dei motociclisti misureranno il loro passo in base al vostro, e non farvi investire è solo in mano a voi.
- Non guardatevi intorno. Essere in mezzo ad una strada vietnamita è un po’ come scalare una montagna: non si guarda in basso. O, nel vostro caso, intorno. Questo è per evitare un eventuale attacco di panico che potrebbe incombere nell’accorgersi che un miliardo di scooter stanno arrivando nella vostra direzione a tutta velocità, che porterebbe di conseguenza a farvi schiacciare.
- Contemplate la gloria. Mettere piede sul marciapiede opposto è un po’ come il primo passo sulla Luna. Non che sia mai stato sulla Luna, ma se ci fossi stato me lo immaginerei così. Respirate, riacquistate le forze. E preparatevi al prossimo incrocio.