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Guida pratica (e sintetica) alle fan fictions

Creato il 13 ottobre 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

Guida pratica (e sintetica) alle fan fictions

Partiamo un po’ dalle basi: cos’è una fan fiction?

Come dice la parola stessa, la fan fiction è una storia scritta da un fan, di qualsiasi cosa possiamo trovare a questo mondo. Quindi?

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Telefilm. I più quotati del momento sono Supernatural (i fratelli Winchester sono dei protagonisti eccellenti, vedere per credere).
L’ormai sdoganato e adorato Glee, che con le sue cover all’argento vivo e la tematica incredibilmente (in un paese come l’Italia) liberale e liberatoria ha saputo conquistare un pubblico infinito Queer as Folk per gli intenditori, per chi ha saputo guardare oltre una patina opaca e si è immerso in un mondo totalmente sconosciuto agli schermi del Bel Paese.
Il mondo di Patty, Flor – Speciale come te, e qualsiasi altro telefilm argentino che sembra aver aperto una breccia e scatenato la fantasia di centinaia di fanwriters.
Poi la lista è terribilmente più lunga, titolo che vanno dalle sit-com più banali ai telefilm che hanno fatto la storia, nessuna esclusione di colpi. Un esempio? Attenti a quei due vi dice niente?

Film. Oh sì, dall’intramontabile Titanic al folle Shining, dai classici della Disney ai lungometraggi di Hayao Miyazaki, potete star certi che potrete trovare un fanwriter in qualsiasi genere, rivisitazioni, stravolgimenti totali della storia, ogni film è buono per scoprire la propria vena artistica, che essa sia horror, romantica, avventurosa o che altro non ha la minima importanza, quando l’ispirazione chiama s’ha da fare!

Anime e manga. C’è chi si limita ad aprire la propria mente soltanto a quelli più conosciuti, Dragon Ball, Naruto, Marmaid Melody e tutta la gamma di anime brutalmente tagliati e censurati passati sulle reti. Ci sono invece anche i veri esperti che non vedono l’ora di accaparrarsi nuovi manga direttamente dalle fumetterie o dalle fiere del fumetto soltanto per potervi ricamare sopra qualche storia, nessun limite, sono ammessi shojo, shojo-ai, yaoi, shonen, shonen-ai, action, chi più ne ha più ne metta!

Libri. Il podio indiscusso di questo fandom è (non credo ci sia nemmeno bisogno di dirlo) Harry Potter, che con le sue migliaia e migliaia di fan fictions nonché siti appositamente dedicati è entrato nel cuore di tutti.
Seguito a ruota da Twilight e l’intera saga della Meyer (ok, il salto di qualità dal primo al secondo è vertiginoso, ma d’altronde sono romanzi offerti a generi di pubblico decisamente differenti, non abbiatene a male).
Abbiamo poi una vastissima gamma di apparizioni, c’è chi ama dilettarsi nel campo di Federico Moccia (non c’è dubbio, qualcuno magari sarà riuscito a migliorare una qualche trama), c’è chi invece ama i classici alla Orgoglio e Pregiudizio, chi invece predilige la categoria fantasy italiana di Licia Troisi, e come dimenticare Il Signore degli Anelli di Tolkien? Salgari, Conan Doyle, Sparks, persino Omero, non ci si fa mancare nulla.

E poi una piccola chicca per chi ama viaggiare con la fantasia senza perdere il contatto con la realtà: le RPF.
E’ un acronimo che sta per Real People Fiction, ovvero: fan fiction su persone reali. E qui cascasse il mondo non potrete mai privare nessun fanwriter di questo piacere.
Questo fandom potrebbe comprendere praticamente chiunque abbia un minimo di notorietà, che faccia parte del mondo dello spettacolo, chi sia apparso anche solo in un telefilm per una puntata per la durata di cinque minuti.

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I favoriti? Gli attori. Con la già citata saga della Meyer abbiamo visto che gli attori sono stati decisamente più quotati della storia stessa, Robert Pattinson nelle vesti di un vampiro brillante nel vero senso del termine, una Kristen Stewart monoespressiva ma in cui tutte le ragazzine del mondo si sono potute identificare (disagio psicologico o sintomo di una società?), Taylor Lautner dal corpo accattivante che ha fatto strabuzzare gli occhi anche a qualche giovanotto.
Poi Daniel Radcliff alias Harry Potter e il cast al completo, sempre sulla scia del successo di una saga che ha tenuto alte le aspettative per anni interi.
Poi, forse in secondo piano ma destinati a non tramontare col passare delle mode, abbiamo Robert Downey Jr., Jude Law, Jared Leto, Brad Pitt, l’immortale Johnny Depp, Colin Farrell, attori insomma che possano scatenare ogni tipo di sogno nella mente di ognuno di noi.

In secondo piano, cantanti e musicisti. Il più famoso e conosciuto? Justin Bieber, che ha fatto innamorare milioni di – bambine, adolescenti, ragazzine? – è il sovrano assoluto delle fan fictions a tema. Seguono gli altri piccoli esperimenti dei canali Disney tra cui i Jonas Brothers, Demi Lovato e Miley Cyrus, e poi gli idoli delle teen-ager quali i nuovissimi One Direction (per chi si stesse chiedendo chi sono, beh, quando lo scoprite venitemelo a spiegare), i Blue, o un’altra infinità di boy bands più o meno notorie ai comuni mortali che non passano la loro vita su Youtube.
Poi gli intramontabili: Freddy Mercury e Michael Jackson non vengono risparmiati, passando poi ai Guns ‘n’ Roses senza certo dimenticare i Mötley Crüe (non l’avreste mai detto, vero?), arrivando fino ai giorni d’oggi.
Tra i preferiti troviamo Tokio Hotel, Green Day, My Chemical Romance, 30 Seconds to Mars con il prezzemolino Jared Leto, e assieme a loro una vasta gamma di artisti più o meno facilmente reperibili su Mtv. Un discreto spazio lo meritano anche le bands J-pop (musica giapponese), che si sono meritati un posticino nel cuore – nonché nei pc – delle fans.

Di mondi ne abbiamo a iosa, non trovate? Ora abbiamo il fandom, possiamo scegliere quello che preferiamo, il personaggio che adoriamo, prenderlo e immetterlo nel nostro mondo come meglio ci pare e piace.

Perché si scrivono fan fiction?

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Per sfogarsi, per usare la fantasia, per mettersi alla prova, anche solo per cazzeggiare, per imitare qualche amica o la sorella, per protestare contro qualcosa o qualcuno.
Sostanzialmente si tratta di scrivere, il che non è mai una brutta cosa, soprattutto in quest’epoca in cui sempre più persone – e sempre più avanti con l’età – comunicano in linguaggio sms, la lingua italiana viene depredata del suo valore e ridotta ai minimi termini, quindi possiamo considerare le fan fictions un ritorno al passato, un modo per riscoprire il linguaggio testuale e ampliarlo, imparare ad usarlo al meglio, nelle giuste situazioni, adeguatamente.
Inoltre, nelle fan fictions un autore esprime se stesso, il suo io interiore, trova la sua valvola di sfogo nelle parole e nei gesti dei suoi protagonisti, è una second life creata autonomamente, un modo per chiedersi Cos’avrei fatto in quella situazione? E’ una specie di gioco di ruolo in cui l’autore gioca diverse parti cercando di farle combaciare tutte alla perfezione al fine di creare una trama plausibile e che possa riscuotere successo tra chi legge, che allo stesso tempo vorrebbe immedesimarsi in lui.
Fan fictions è dire al mondo cosa si pensa di un certo libro di cui magari non è piaciuta la fine, esprimere l’amore verso un attore irraggiungibile e lontanissimo, realizzare il proprio sogno di diventare il chitarrista di una famosa band, o qualsiasi cosa passi per la testa.
Tutto – o quasi – è lecito.

Aspetti positivi delle fan fiction?

L’italiano che ritorna miracolosamente in auge (si spera). Scrivendo regolarmente si impara ad usare la lingua italiana, si scoprono parole che non sono oggetto dell’uso più comune e più complesse, grammatica, ortografia, punteggiatura, insomma, roba da far felici tutte le insegnanti. E’ un modo per tenersi in allenamento e scoprire generi nuovi, stili che non si sarebbe mai immaginato si sarebbero sfiorati, è aprirsi alla novità e solcare campi sconosciuti, è come viaggiare, solo, con le dita che volano sulla tastiera.

E’ uno sfogo, è un modo per esprimere quello che magari è troppo difficile dire a parole, è infondere sentimenti in uno schermo in modo che successivamente altri possano leggere e comprendere, annulla le distanze, fa sbocciare amicizie, apre il cuore alla socializzazione.

Si mette alla prova se stessi. Pubblicando su siti appositi si viene a contatto con una realtà più vasta di quel che si potrebbe immaginare, ci sono lettori con anni di esperienza, ci sono persone che hanno fatto della scrittura la loro missione di vita, postare significa essere soggetti a critiche e commenti di varia natura, a volte positivi a volte no, ma comunque si ricevono responsi sulle proprie capacità, valutazioni e anche aiuti, si migliora un passo alla volta, si prende atto dei propri limiti e delle proprie potenzialità, è un modo per crescere e vedere se stessi attraverso gli occhi – le parole – degli altri.

La qualità. Svolazzando tra vari siti e forum dedicati si possono trovare fan fictions che sono veri capolavori della letteratura, addirittura meglio dei romanzetti da due soldi che ormai possiamo trovare in qualsiasi libreria. Ci sono interi romanzi a puntate, personaggi perfettamente delineati, cultura letteraria da invidiare, capacità espressive indescrivibili, alcuni autori hanno il talento di far sognare, piangere, ridere, da far immedesimare così tanto i lettori nelle loro storie senza nemmeno sforzarsi.

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Lo slash. God save the slash. Lo slash è il dono in terra alle fanwriters di sesso femminile di tutto il mondo, e ne parlerò più esaustivamente in un altro articolo, non temete.

Aspetti negativi delle fan fiction?

A bizzeffe. Primo tra tutti: il già citato italiano. Se da una parte si può affermare che alcune fictions sono scritte in modo divino, c’è anche da dire che alcune sono scritte in idiomi primitivi senza scientifici riscontri. Punteggiatura assente o totalmente a random, ortografia e grammatica non ne parliamo, orrore e vilipendio, alcuni autori hanno il brutto vizio di non rispettare le regole dei siti e si prendono la libertà di pubblicare ogni obbrobrio che la loro mente partorisce, senza curarsi del fatto che i loro piedi strascicano su suolo italiano e si pretenderebbe una conoscenza base della lingua madre.

OOC. L’acronimo sta per Out Of Characters. E’ una brutta piaga delle fan fictions in cui un personaggio – che esso appartenga ad un romanzo, ad un film o sia anche una persona reale – l’OOC è mal visto. E’ come se prendessimo un nostro amico e improvvisamente si mettesse a fare cose improbabili, inconcepibili, è come se Paris Hilton si mettesse a leggere Guerra e Pace, è come se Silvio Berlusconi diventasse onesto, è come se le persone che conosciamo per quello che sono diventassero qualcun altro. E’ vero, è impossibile affermare con assoluta certezza come sia il carattere effettivo di un personaggio, specialmente se si tratta di RP, ma alcune volte l’OOC è di un’evidenza imbarazzante, esagerata, troppo perché sia credibile. Ci ritroviamo così ad avere a che fare con untuosi professori Serpeverde di Pozioni e Difesa contro le arti oscure che si innamorano perdutamente della studentessa quindicenne non esitando passare dalla parte del bene per la loro amata, oppure con rockstar che hanno abbondantemente superato la quarantina che lasciano moglie e figli e bassista – perché c’è sempre un bassista! [cit.] – per la nuova cantante ribelle appena entrata nella scena musicale.

Il temutissimo Nuovo personaggio. Orrore e vilipendio al quadrato. Il Nuovo personaggio il 99,80% delle volte è o una Mary Sue o un Gary Stue. Cosa sono questi due esseri mitologici?
Non sono altro che la trasposizione nella fan fiction dell’autrice o dell’autore. Questi personaggi sono semplicemente perfetti, non sbagliano mai, sono stupendi e presi come unico punto di riferimento, monopolizzano la scena sostituendosi ai protagonisti che invece dovrebbero prevalere nella trama. Spesso Mary Sue e Gary Stu sono inventati appositamente per esprimere sogni irrealizzabili, purtroppo la cosa il più delle volte sfocia nell’inverosimile. Trame arzigogolate e prive di un nesso logico, il sopracitato e rifuggito OOC, situazioni improbabili e al limite del buongusto, il patetico che sale di livello ogni riga in più che si legge. Il consiglio è di contattare al più presto un esorcista e sperare che tutto finisca presto.

Autori/autrici incapaci di accettare critiche. Essere criticati non è mai bello, a nessuno piace sentirsi dire di aver sbagliato questo o quello, che avrebbe potuto essere fatto meglio, che non andava così. Ma – fortunatamente – ci sono persone che si fermano e dedicano il loro prezioso tempo a fare una critica costruttiva, evidenziare i punti deboli della fan fiction, indirizzano al miglioramento, danno il loro onesto contributo per poter spingere un autore sulla retta via in modo da scrivere in maniera sempre più corretta e apprezzabile. Purtroppo non tutti gli autori hanno nel dna l’umiltà – o meglio, il realismo - di chinare il capo e dire Hai ragione, dovrei migliorare, non tutti accettano con garbo. Ed è così che assistiamo a vere faide di sangue tra fazioni rivali, tra chi dice che bisognerebbe essere un po’ più elastici e chi invece preferirebbe una correzione più severa, chi è dalla parte dell’autore e chi invece da quella del critico, piccole lotte infantili che spesso e volentieri terminano in un gran polverone e nulla di più. Non si può pretendere maturità da tutti, anche se un pizzico per ognuno non farebbe male.

Il mondo delle fan fiction è vasto e colorito, pieno di persone di ogni età, dalla studentessa delle medie che ama scrivere temi in classe al casalingo che ha sempre avuto la passione per i romanzi gialli, dagli adolescenti che amano i videogiochi tanto da inventarsi una versione completamente rinnovata alle scrittrici di professione che non hanno mai abbandonato il vizietto di molestare personaggi reali.


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