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Guida sugli scarponi da sci: tutto quello che c’è da sapere per la scelta di uno scarpone da sci

Creato il 19 settembre 2010 da Skiforum

Riporto questa interessantissima guida scritta da “drey” dello skiforum, per commenti, approfondimenti o altro: discussione guida allo scarpone.

(scritta da drey) Poichè ultimamente sul forum le richieste di informazioni sugli scarponi sono sempre tante, e le risposte sono sempre le stesse, ho pensato bene di raccogliere tutto quello che c’è da sapere sugli scarponi in questo topic, e che sarebbe bene ogni utente leggesse prima di porre le sue domande e le sue considerazioni. Ho pensato di presentarlo sotto forma di 10 domande con le risposte.

1. Come si sceglie uno scarpone?

In base al proprio livello di sciata, e alla destinazione d’uso (competizioni/piste/fuoripista)

2. Cosa è l’indice di flex o flex index?

E’ un indice di rigidezza dello scafo, per l’esattezza del gambetto, che consente di imprimere e di variare le sollecitazioni allo sci, indispensabili per l’indirizzamento in curva. Varia da marca a marca, nel senso che non si può confrontare uno stesso flex index di due marche diverse; come si vedrà più avanti, con esso si cerca anche di differenziare le varie destinazioni d’uso e i vari livelli tecnici. Precisando, però, che l’indice di flex non è l’unico parametro per stabilire la tecnicità di uno scarpone.

3. Quali sono i livelli tecnici?

Race – Allround Top Level – Allround – Easy – Freeride

4.Cosa li differenzia?

Race: molto rigidi ed anatomici, con scarpette molto sottili, vanno presi molto stretti, perchè devono garantire assoluta precisione e trasmissione degli impulsi. E’ fondamentale sceglierli molto accuratamente in base all’anatomia del piede, hanno regolazioni (canting) ridotte all’osso. Hanno di norma scarpette termoformabili, indispensabili per ottimizzare il fitting del piede. Per sciatori che vogliono esprimersi al massimo. Presentano flex index da 120 in su. Livello di abilità richiesto: Oro

Allround Top Level : rigidi ma con qualche concessione al comfort, hanno scarpette termoformabili per una migliore adattabilità del piede, volumi più ampi rispetto ai race, sono provvisti di regolazione del canting (inclinazione laterale del ginocchio, per chi ha difetti posturali come ginocchia vare o valghe), regolazioni micrometriche, possibilità (in alcuni modelli) di variare il flex entro un range limitato. Flex index tra 90 e 120. Livello: Argento Avanzato

Allround: come i precedenti, ma ben più morbidi e confortevoli. Peccano però di trasmissione degli impulsi, per via dei volumi molto ampi, della morbidezza e delle imbottiture abbondanti. Per sciatori tranquilli che non hanno troppe pretese, e vogliono godersi la montagna in pieno relax. Flex tra 70 e 90. Livello: Bronzo/Argento Base

Easy: come gli allround, ma ben più economici, plastiche ancor più morbide, per economizzare sul prodotto possono però presentare qualche personalizzazione in meno (scarpette non termoformabili, levette non micrometriche, non permettono regolazione del canting, ecc..) quindi preferibilmente da scartare se non si hanno esigenze di budget, in quanto le scarpette tendono ad assottigliarsi molto nel tempo, e le plastiche a cedere molto velocemente. Flex da 70 in giù. Livello: Bronzo

Freeride: solitamente equivalenti ai modelli Allround Top Level, hanno qualche accorgimento in più per assolvere al meglio l’uso cui sono destinati, come ad esempio solette ammortizzanti per i salti o per terreni sconnessi.

5.Quali marche? Ci sono marche migliori delle altre?

La situazione del mercato fa sì che le case produttrici siano praticamente tutte sullo stesso livello in quanto a qualità dei prodotti. Quello che fa la differenza, è che ogni Marca ha una sua specifica calzata, non tutti i piedi sono uguali, c’è chi ha pianta larga e chi pianta stretta, chi collo alto e collo basso, polpaccio più o meno voluminoso. Per questa ragione è impossibile consigliare una marca piuttosto che un altra, se non si vede che forma ha il vostro piede! La cosa migliore resta rivolgersi a un negoziante bene informato e competente. Purtroppo nelle grandi catene non aspettatevi di trovare sempre un addetto esperto e competente.

6. Come individuare la misura giusta? Quanto deve essere stretto in punta? E sul tallone?

Ogni negozio specializzato che si rispetti, dovrebbe avere in dotazione questo strumento per misurare correttamente i piedi.

Strumento per misurare taglia del piede
Purtroppo, molti non ce l’hanno. E questo di per sè è un indice di scarsa professionalità. Ho sentito di gente che ha preso scarponi di 2 o 3 misure più grande del proprio piede! Per cui, dubitate della professionalità dei negozianti che non effettuano questa misurazione, e vi propongono uno scarpone che già sentite largo.

Ma veniamo con ordine…

La stragrande maggioranza degli scarponi da sci utilizza l’unità di misura mondopoint, che si basa sull’effettiva lunghezza del piede, in millimetri. Nel link sottoindicato troverete una tabella di conversione, ma in ogni caso è bene provvedere personalmente alla misurazione del piede. Che si effettua (ed è descritto molto bene) qui: http://www.sportler.com/sportlerShop/informazione2/293/1129220239#a4

Facendo attenzione al fatto che, quando carichiamo il piede con tutto il nostro peso, esso tende ad allungarsi, in senso longitudinale, di circa 5mm. Quindi la misurazione bisogna effettuarla premendo per bene il piede a terra.

Oltre a questo criterio di misurazione, è importante anche calzare lo scarpone nel modo giusto.

Appena indossati, dare un paio di colpetti sul tallone, dopo di che stare in posizione eretta. Lo scarpone deve toccare un po’ in punta. Dopo di che, mettersi in posizione da discesa, premendo ben bene sulle tibie. Oppure mettersi su un piano inclinato che simuli la discesa, sulla linea di massima pendenza. In questa posizione, la pressione in punta deve scomparire. Simulare movimenti di piegamento e distensione, e di inclinazione laterale. Il tallone deve essere sempre fermo e ben assicurato, il piede non deve muoversi all’interno dello scarpone nè da fermo nè durante questi movimenti.

7.quanto tempo bisogna tenerli su e capire se è lo scarpone che fa per noi?

Un’oretta tenendo gli scarponi al piede, serrando poco alla volta fin quando non sentiamo lo scarpone avvolgere ben bene il piede, e simulare i movimenti di cui al punto 6. Se lo scarpone ci fa male in qualche punto, anche solo dopo 2 minuti, cambiarlo subito con un altro… specificando al negoziante i punti in cui ci fa male. Se ben preparato, egli ci darà uno scarpone che meglio segue la conformazione del nostro piede. Dopo questi tentativi, se dopo un’ora lo scarpone non ci fa male, e lo sentiamo un tutt’uno con il nostro piede, sa trasmettere bene cioè ogni movimento/sollecitazione… bene, con buona probabilità è lo scarpone che fa per voi.

Scarpone da freeride
Se la scarpetta è termoformabile, fate eseguire la termoformatura. Consiste nell’infilare uno strumento all’interno delle scarpette, per 5 minuti, che con un soffio costante di aria calda le riscalda a una temperatura prestabilita, dopo di che si tira via lo strumento e si infilano i piedi dentro lo scarpone, chiudendo i ganci e tenendoli per 15 minuti. In questo modo gli elastomeri, presenti all’interno della scarpetta, vanno a ridistribuirsi, riempiendo gli spazi vuoti e assottigliando la scarpetta in quei punti in cui lo scarpone tende a comprilere il piede, ottimizzando così la calzata. Da notare che i negozi meno specializzati non hanno lo strumento per la termoformatura! In questi casi, vi consiglio vivamente di cambiare negoziante.

8.sulla neve sento lo scarpone molto diverso rispetto a quando l’ho provato in negozio, più rigido… come mai?

Le plastiche con cui è fatto lo scafo in genere si irrigidiscono molto di più man mano che la temperature scendono… a 0°C alcune plastiche possono diventare 5 volte più rigide che a 20°C! Per questa ragione pensateci bene 2 volte prima di scegliere uno scarpone troppo rigido… In più, le sollecitazioni dinamiche proprie dell’uso su pista, sono molto diverse da quelle statiche effettuate in negozio. Per questa ragione è importante simulare quei movimenti caratteristici della sciata. A volte, si rende necessario un intervento di bootfitting a posteriori, per eliminare punti di compressione, sfregamenti, e fastidi vari.

9.ma così, a provare e riprovare, perderei pomeriggi interi! Non c’è altro modo?

Purtroppo no… una breve e semplice considerazione: se uno scarpone vi fa male in negozio dopo 20 minuti… non oso pensare a quando dovrete tenerlo ai piedi tutto il giorno. Quindi, scegliete: o di dedicare qualche pomeriggio a scegliere bene, o a soffrire (non ve lo auguro di certo!!!) ogni volta che andrete a sciare…

10.dopo tutte queste procedure, continuo ad avere problemi coi piedi (magari per patologie varie)… come devo comportarmi?

Niente paura… esistono dei buoni bootfitter in giro, cioè tecnici specializzati nell’adattare gli scarponi a ogni tipo di piede. Questi tecnici dispongono di attrezzature particolari quali frese e impianti per allungare, allargare e modificare gli scarponi in alcuni punti, spessori per restringere i volumi delle scarpette, possono realizzare scarpette artigianali (dette “a iniezione”) per i casi più disperati, solette su misura come le Conformable, e tanto altro ancora. Per informazioni su bootfitter della vostra zona, chiedere sul forum… in questo piccolo mondo il passaparola è la cosa più importante.

Per concludere, queste 10 domande con relative risposte, possono aiutare a capire quanto sia importante la corretta scelta degli scarponi: uno scarpone scelto male ci rovinerà le nostre giornate di divertimento sugli sci e/o non saprà assecondarci nella propria evoluzione tecnica e/o a esprimere tutto il nostro potenziale.

In conclusione: “è lo scarpone che prima di tutto fa lo sciatore”.


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