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Guido Carocci, Montopoli

Da Paolorossi

Seguitando la linea dei colli, che con leggiadra ondulazione seguono paralleli il corso dell'Arno, si trova Montopoli, graziosa e ridente terra che si distende ai piedi di una piccola collinetta sulla quale s'inalza la torre dell'orologio, avanzo della potente rocca che fin dal tempo remoto, in cui dominavano questi luoghi i Vescovi di Lucca, stette a guardia e difesa de' popoli vicini.

La Repubblica Fiorentina accrebbe straordinariamente le fortificazioni di Montopoli che rappresentava come un punto avanzato all'estremità del suo territorio e per mezzo di un arco arditissimo che passa al disopra del Borgo Vecchio, collegò la rocca alle nuove mura castellane.

Un incendio desolò il paese, arse la rocca, fece cader parte delle mura ed oggi del grandioso fortilizio non rimangono che la torre isolata e l'arco pittoresco.

La Pieve di S. Stefano a Montopoli nei fianchi e nell'abside presenta le forme ed i caratteri delle chiese in laterizio del XIII secolo. Nella chiesa del R. Conservatorio di S. Marta è la tavola della Resurrezione, una delle opere più felici di Lodovico Cardi da Cigoli.

( Guido Carocci, Il Valdarno da Firenze al mare, 1906 )

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