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Guido Carocci,  Pontorme – Empoli

Da Paolorossi

Giù nel piano poi, fra Montelupo ed Empoli, si succedono lungo la via Pisana borghi e casali popolosi.

Primo: la Torre che prende nome dalla torre di un vecchio e ben difeso mulino sull’Arno, poi Fibbiana che ha nella sua chiesa una statua di S. Rocco di Giovanni Della Robbia, quindi Cortenova dove la chiesa di S. Maria conserva una Annunciazione dipinta a fresco dai Gaddi e finalmente Pontorme.

PONTORME PRESSO EMPOLI — VIA JACOPO CARRUCCI - Foto tratta dal libro

PONTORME PRESSO EMPOLI — VIA JACOPO CARRUCCI – Foto tratta dal libro “Il Valdarno da Firenze al mare”, 1906

Il torrente Orme che scende dai poggi di Montespertoli ed il ponte turrito che un giorno lo attraversava, dettero il nome e lo stemma al castello ed al comune, riuniti più tardi a quello di Empoli.

Il castello di Pontorme, ai ricordi della sua storia interessante fin dai tempi della dominazione feudale e soprattutto nelle vicende delle lotte fra le repubbliche toscane, unisce il vanto di essere stato culla di un geniale artista del XVI secolo, Jacopo Carrucci, che dal nome del loco natìo volle chiamarsi il Pontormo.

A lui appartengono due tavole rappresentanti S. Giovanni Evangelista e S. Michele Arcangelo che adornano un altare della chiesa principale del vecchio castello, S. Michele Arcangelo, chiesa che conserva pure un dipinto ritenuto del Cardi da Cigoli, un altro del Macchietti e un caratteristico fonte battesimale del XIV secolo collo stemma del Comune.

Pontorme, che non possiede più nè il suo ponte turrito, nè le sue torri, nè le mura, distrutte da una piena dell’Orme, è oggi un popoloso e industrioso sobborgo della vicina terra di Empoli.

 

 ( Guido Carocci, Il Valdarno da Firenze al mare, 1906 )

 


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