«Sotto le sue (della democrazia ndr) spoglie ideologiche si può comodamente annidare mimetizzandosi,[...] perfino il più ristretto e il meno presentabile potere oligarchico. Le forme democratiche del potere possono essere un'efficace maschera dissimulatoria.[...] Essa ci dice che la democrazia, come parola, può contenere l'anti-democrazia, come sostanza. Anzi, oggi il potere ha bisogno di passare per la porta rassicurante della democrazia.»
Da dove nasce la degenerazione della democrazia in oligarchia? Ancora le parole di Zagrebelsky:
[...] dobbiamo prendere atto che la democrazia deve sempre fare i conti con la sua naturale tendenza alla riduzione del potere in poche mani, nelle mani di élites.[...] Gli studi [...] presentano diverse varianti e le conclusioni cui pervengono non sono necessariamente in opposizione alle esigenze minime della democrazia. Ma le cose cambiano quando dalle élites si passa alle oligarchie [...]. L'oligarchia [...] è l'élite che si fa corpo separato ed espropria i grandi numeri a proprio vantaggio.»
Dopo questa analisi, il giurista piemontese fornisce, quasi come conseguenza, una definizione di "democrazia" in negativo:
«[...] la democrazia non è - nel senso che non può essere - l'autogoverno del popolo che si afferma durevolmente. E' invece la possibilità istituzionalizzata, dunque resa stabile secondo procedure riconosciute e accettate, di combattere e distruggere sempre di nuovo le oligarchie ch'essa stessa nutre dentro di sé.»
Una visione realista e disillusa della democrazia alla quale aggrapparsi.