La discesa di Val d’Isere regala un grandissimo successo a Lara Gut: la ventunenne ticinese, che già nelle prove americane aveva dato l’impressione di essere tornata ad alti livelli, ha sfoderato una gara pressoché perfetta, conclusa col tempo di 1:19.75.
L’elvetica scia in modo molto compatto, si comporta bene nelle-poche-parti tecniche e porta fuori una grande velocità: d’altronde, su una pista così veloce non ci si possono permettere errori di alcun tipo. Una prestazione pulita, senza sbavature, che le vale il primo successo in carriera in discesa libera. Al secondo posto, a sorpresa, la statunitense Leanne Smith, scesa col pettorale numero 3, ovvero subito dopo la bionda di Comano: 16/100 il ritardo dell’americana, al primo podio della carriera. Terza piazza per l’altra svizzera Nadia Kamer, davanti alla francese Marie Marchand-Arvier che si era imposta nell’ultima prova cronometrata. La favoritissima Lindsey Vonn spigola, esattamente come fatto ieri in allenamento, sull’unica vera difficoltà del tracciato e termina la sua corsa nelle reti di protezione, fortunatamente senza conseguenze. Ne approfitta Tina Maze, undicesima al traguardo (subito davanti alla Riesch), che mette così in carniere altri punti importanti: in generale, la pista ha dato l’impressione di favorire i “numeri bassi”, ovvero le atlete partite per prime.
Tra le azzurre, la migliore è Elena Fanchini, che pure si disunisce troppo spesso senza riuscire a mantenere adeguatamente la posizione di massima ricerca di velocità: quindicesimo posto per la camuna.Ventunesima la gardenese Verena Stuffer, ventitreesima Francesca Marsaglia che, a posteriori, avrebbe potuto fare di più col pettorale numero uno. Ottimo, invece, il venticinquesimo posto di Nadia Fanchini, primi punti per lei in discesa dopo l’ultimo, grave infortunio e, soprattutto, un risultato che potrebbe ridarle morale e fiducia. Strappa un punto Lisa Agerer, fuori dalle trenta Elena Curtoni, Cipriani e Borsotti, non termina la gara Daniela Merighetti. Domani è in programma un supergigante.
foto tratta da salapremsa.granvalira.com
OA | Marco Regazzoni
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