Una storia d’amore, scritta alla Gutiérrez, ovviamente. Profonda e tragica.
Questo volume, a differenza di Trilogia sporca dell’Avana e Animal Tropical, ha più le sembianze di un romanzo vero e proprio. C’è un antefatto che darà il via alla vorticosa avventura di Rey, orfano che sopravvive di furti e traffici (sullo sfondo della Cuba descritta nelle sue puzzolenti viscere). Il protagonista trascinerà Magda in una storia di passione e infelicità fino ad un epilogo che ovviamente non rivelo ma che aderisce perfettamente alla realtà cinica della penna del cubano. Pedro Juan è capace di scrivere più o meno sempre lo stesso romanzo ma in maniera efficace. Le parole chiave, quindi, sono quelle di sempre: rum, sesso sfrenato, miseria, violenza; cinismo e voglia di vivere fino all’ultimo respiro.
Rey e Magda, zozzi eroi in simbiosi fino all’ultima pagina e oltre. Storie di miseria ed emarginazione che si incrociano, si allontanano per tornare vicine, ogni volta più crude e serrate.
Ottantatrè pesos. Era ricco. Non aveva mai visto tanto denaro in vita sua. Non appena l’ebbe compreso sentì appetito.
Finalmente libero da quella prigione umana, dura e odorosa di sudore, Rey si allontanò. Era ormai notte. Bevve la sua birra sorso a sorso. Non gli sembrava più che sapesse d’aceto. Così vanno le cose. Gli esseri umani si abituano a tutto. Se uno si vedesse servire tutti i giorni della sua vita una cucchiaiata di merda a pranzo e a cena, all’inizio avrebbe conati di vomito, ma alla fine aspetterebbe con ansia la sua bella cucchiaiata di merda, e farebbe carte false per averne due invece di una. In lontananza delle maschere provavano per il carro dello Scorpione. Tamburi e trombe cinesi. Tutti ridevano e si divertivano. Panem et circenses, dicevano i romani. Meglio ancora se innaffiati d’alcol.
Gutiérrez descrive i momenti fondamentali della storia con una semplicità incredibile:
Rey era completamente immerso nella bellezza. Nel crepuscolo, nelle donne, nell’allegria di vivere che pulsava attorno a lui, nella musica, nella presenza infinita del mare, nell’aria satura di odori. La vita pulsante. Ma lui non la vedeva.
Ho ancora molto da leggere di questo autore ma devo assolutamente prendere una pausa perché Trilogia, Animal tropical e quest’ultimo, mi hanno preso a cinghiate, lasciando segni evidenti.
Gutiérrez, Il sito.
Tappeto sonoro: In contrasto con il ritmo del libro, cose simili, per esempio: