Ci sono locali in cui ti senti a casa. Ristoranti in cui non vedi l’ora di arrivare dopo una giornata pesante di lavoro, perché rilassano e coccolano. Sono sempre felice di poterne conoscere di nuovi.
L’ultima scoperta è stata Guyot. Abbiamo partecipato ad una gustosissima degustazione di risotti la scorsa settimana e ci siamo innamorati. Di cosa?
Il nome del locale vi darà qualche indicazione: Guyot è infatti il nome dell’inventore del metodo di potatura dei vitigni, detto appunto metodo guyot, che consiste nel mantenere un solo tralcio a frutto per pianta, facendola crescere più vigorosa, con grappoli di migliore qualità.
Da qui capite subito la cura per i dettagli e soprattutto la passione per il vino che si respira nel locale. Storicamente nasce infatti come enoteca vera e propria, Guyot, le cui etichette vengono selezionate accuratamente da Corrado (sommelier), che ama e propone non solo vini biologici e biodinamici, ma anche vini estremi, prodotti cioè in zone particolarmente inospitali, quasi a rappresentare una sfida tra l’uomo e la natura.
Ai vini si affianca poi il Riso Carnaroli Superfino Extra, prodotto dalla Riseria Carnevale di Sartirana Lomellina di proprietà del cuoco Marco ed il gioco è fatto, eccovi servito il nuovo Guyot tra vini e risotti.
I risotti che abbiamo degustato sono stati
- Speck e mele abbinato a Gewurtztraminer 2010 Lieselhof
- Bitto e bresaola con Inferno DOCG 2008 Conti Sertoli Salis
- Chianti e cipolle rosse di Tropea, con Rosso di Montepulciano DOC 2009 Il Conventino
E’ stato bello trovare inoltre un focus particolare sulle intolleranze alimentari. Guyot produce in casa dolci e pane, per permettere anche a chi soffre di celiachia di godersi appieno la serata.
Guyot è membro di AIC - Associazione Italiana Celiachia e ha scelto come fornitore per gli alimenti senza glutine il marchio Nutrifree – che realizza prodotti con farine selezionate e cereali naturalmente privi di glutine, evita additivi, conservanti, coloranti, grassi idrogenati, oli vegetali tropicali, aromi chimici e OGM.
Nelle fredde serate d’inverno, un caldo angolo in città non può che far bene al palato ed allo spirito.