Magazine Diario personale

H-Asteroid Preview...

Da Gloutchov
Manca solo un mese al debutto ufficiale del primo racconto della saga H-Asteroid. Alcuni di voi l'attendono con impazienza. Altri, forse, non ne sanno ancora nulla. E io non ho alcuna intenzione di svelare troppo, anche perché dall'ultima volta che ne ho parlato, alcuni dettagli fondamentali sono cambiati. In questo post voglio però lasciarvi una prelibatezza (spero). E' un ritaglio proveniente da uno dei racconti che apparirà nella saga. Non vi svelo il titolo. Non vi svelo di quale episodio si tratta. Lascio tutto al vostro intuito...
...Chiudo la saracinesca del condotto 12. Depressurizzo. Compenso. Disattivo tutti i sistemi. Chiudo la saracinesca del condotto 13. Depressurizzo. Compenso. Disattivo tutti i sistemi. Chiudo la saracinesca del condotto 14. Depressurizzo. Compenso. Disattivo tutti i sistemi. Oltrepasso la soglia del condotto 11. I miei passi risuonano metallicamente in quello stretto budello male illuminato. Il dispositivo a Realtà Aumentata mi segnala che i livelli di sopravvivenza sono passati da rosso a giallo. Raggiungo la derivazione numero 5. Chiudo la saracinesca del condotto 11. Depressurizzo. Compenso. Disattivo tutti i sistemi. Chiudo la saracinesca del condotto 10. Depressurizzo. Compenso. Disattivo tutti i sistemi. Chiudo la saracinesca del condotto 9. Depressurizzo. Compenso. Disattivo tutti i sistemi. Oltrepasso la soglia del condotto 8. Una lampada lampeggia impazzita. Mi fermo. La osservo per qualche secondo. Gli do qualche colpetto con l’indice della mano destra. Rinuncio. Proseguo lungo il condotto e oltrepasso la soglia. Sono al punto di derivazione numero 5. Chiudo la saracinesca del condotto 8. Depressurizzo. Compenso. Disattivo tutti i sistemi. I livelli di sopravvivenza sono nuovamente su verde. Annuisco soddisfatto. Prendo il condotto 5 e proseguo fino alla successiva derivazione, imbocco il condotto 2, raggiungo lo snodo principale, entro in sala controlli. «Terra, mi ricevete? - il messaggio automatico continua a eseguire gli inutili tentativi di contattare un pianeta morto - Terra, mi ricevete?», il computer è programmato per interrompere il ciclo automatico non appena giunge una risposta, e di deviare la comunicazione al mio dispositivo ComCell. Sono settimane, mesi, forse anni che ciò non accade. Vado alla console principale. Il pannello controlli è coperto da un sottile velo di polvere rossa. “Maledetta polvere marziana”, penso “si insinua ovunque, non esiste filtro, o isolamento, che riesca a tenerla fuori da questo buco”. Cerco l’interfaccia di intrattenimento. Le quattro stagioni sono la mia unica colonna sonora. Scelgo la Primavera. Mi siedo sulla poltrona alle mie spalle e chiudo gli occhi. Ci vuole poco affinché la mente vaghi tra ricordi e fantasia. Quanto tempo è passato da quando ho salutato l’Alabama mentre si allontanava dal sistema solare? Quanto tempo è passato dall'ultimo shuttle proveniente dalla Terra? Quanto tempo è passato dall’ultimo contatto radio? Quanto tempo è passato dalla dipartita di Josh? Con le mani imito il volo di un’uccello che si libra nell'aria seguendo la melodia di Vivaldi. Il violino riempe di emozioni il vuoto assordante della sala comandi. In sottofondo rimane sempre il messaggio automatico che il computer continuerà a ripetere all'infinito, anche dopo che sarò morto, perché nessun’altro potrà più disattivarlo «Terra, mi ricevete?»...


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