Magazine Lifestyle

Ha ancora senso parlare di Made in Italy?

Creato il 15 dicembre 2011 da Hermes
Sono il primo a difendere il made in italy e a scagliarsi contro i brand che usano cinesi sottopagati, ma poi sono anche pronto a difendere il Made In Portugal (vuoi perchè il paese mi sta simpatico, vuoi perchè è sempre meglio della Cina o della più povera Romania...) o il made in India nel caso dei ricami di Lanvin (l'India è la patria del ricamo).
Allora mi chiedo: la questione del Made in Italy per voi è di primaria importanza o no? Quanto influisce sul prezzo di un capo, la scelta... ?
Perchè si, il MII va difeso, ma poi uno dice anche che Alexander Wang fa bene a produrre in Cina se questo abbassa i prezzi (si fa per dire... -.-) o perchè del resto ha origini locali.
E ancora: chi ci garantisce che un capo fatto in Italia non sia di qualità scandente? O peggio, fatto da cinesi?
Il fatto che il nostro sia un paese principalmente di settore terziario implica un minor numero di artigiani e quelli che sopravvivono sono specializzati (legge di Darwin rivisitata dalla moda); questa potrebbe essere una spiegazione. Artigiani specializzati implicano costi più alti, e quindi la possibilità di spendere di più in materiali (= più qualità). Sembra tutto ovvio, ma anche Cartesio volle dimostrare alcune cose scontate partendo da zero. E poi sono le uniche vere garanzie del made in Italy.
Sembrerà che stia filosofeggiando sulla teoria (ed è così), ma la domanda finale è: Ha un senso e futuro il made in Italy?
Intanto il concetto di "fatto in" cambia. Lo potete leggere su uno dei miei primi post: "Il futuro del made in China?" E' più presente di quanto si possa credere" e qui qualche cenno sul made in Italy.
Ps.: Scusate per lo stile indecente. Questo post è un mostruoso flusso di coscienza scritto al momento e controllato male. Quando mi ripasserà tra le mani tra qualche tempo me ne vergognerò.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :