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Dice Guglielmo Epifani, equilibrista spericolato:
«L’assemblea del gruppo ha ritenuto che il governo debba andare avanti e quindi voteremo contro la sfiducia. Ma questa vicenda ha evidenziato nebbie e problemi sull’organizzazione di tutta la macchina della sicurezza italiana».
Cioè: è in discussione nientedimeno che la "Sicurezza dell Stato"; tutti nel Pd hanno detto che Alfano è gravenmente responsabile; oggi non sfiduceranno Alfano!!!
E' possibile commentare questa cosa senza scadere nel turpiloquio? No, non è possibile. E allora passiamo oltre.
Dice il pur filogovernativo Eugenio Scalfari:
«Il partito democratico è pressoché unanime nel considerare Alfano responsabile di quanto è avvenuto, ma il gruppo dirigente ha invece deciso, sia pure turandosi il naso, di non votare la sfiducia ad Alfano per evitare una crisi di governo... La conseguenza di questi fatti... sarà comunque una crisi profonda del governo e del Pd, la cui base è in gran parte profondamente scontenta di quanto è accaduto e soprattutto di quanto non è accaduto, con tutte le conseguenze che questo scontento provocherà».
Previsione azzeccatissima quella di Scalfari, tira fuori dalle catacombe perfino lo scontento della mitica "base del Pd". Peccato che non ne abbia tenuto conto quando si è fatto primissimo sponsor dell'altrettanto mitica (quanto fasulla) necessità delle "larghe intese", sfarfallando addirittura su improponibili analogie col compromesso storico tra Moro e Berlinguer.
Dice (e ordina) Napolitano, imperatore assoluto di una Repubblica Presidenziale di fatto:
«È indispensabile proseguire nella realizzazione degli impegni di governo Letta... Non ci si avventuri a staccare spine... Se viene messa a repentaglio la continuità di questo governo i contraccolpi a nostro danno si vedrebbero subito e potrebbero risultare irrecuperabili».
Capito? La peggiore disgrazia intergalattica che possa accadere è la disfatta di questo governo; nessun evento può mettere in discussione la continuità del governo (e le rivelazioni di oggi, secondo le quali i Kazakistani bivaccavano al Viminale dando direttamente ordini alle nostre forze di Polizia sono allucinanti, provocherebbero un terremoto ovunque...).
Da oggi pertanto qualsiasi ministro del Pdl (perchè quelli del Pd come la Idem vengono segati subito...) è autorizzato a commettere qualsiasi cappella, anche la più stratosferica. Basta che alla fine chieda al suo partito di minacciare la caduta di governo è potrà stare tranquillo sul suo soffice scranno.
Dice Dario il Duro Franceschini:
«È ora di smetterla che quelli che non si allineano alle decisioni del partito fanno la figura delle anime belle mentre gli altri, quelli che ci mettono la faccia, sono i cattivi. Questo non è più tollerabile».
E dovrebbe fare un po' più di attenzione in casi come questi a parlare di "faccia". Perchè poi verrebbe naturale ricordargli che faccia hanno quelli che votano delle schifezze come quella di oggi.
Dice Pippo Civati, uno che corre sul filo del rasoio:
«Franceschini ha detto che chi non voterà a favore di Alfano deve andarsene dal Pd. Se alla Camera si votasse, mi espellerebbero, dunque».
Già, e quasi quasi verrebbe voglia di vedere la reazione della "base" alla notizia che uno dei più votati alle parlamentarie del Pd, viene cacciato dai capoccia del Pd con la colpa gravissima di aver sfiduciato Alfano (amministratore delegato del partito personale di Berlusconi), a cui lo stesso Pd imputa colpe gravissime.
E infine in basso, ma molto più in basso, quasi al fondo, c'è tale Stefano Esposito, senatore del Pd, che tra gli applausi di gran parte dell'assemblea di senatori sedicenti democratici, dice rivolto ai dissidenti:
«Mi hanno stufato quelli che fanno i froci con il culo degli altri».
E va bene, ma tra una finissima digressione intellettuale e l'altra, può provare a rivolgere anche un pensiero al povero culo dei tanti elettori democratici che hanno votato per un partito che doveva fare il governo del cambiamento e si ritrovano con un partito che difende l'indifendibile alter ego del capopopolodellelibertà?
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