Ha interessi LGH negli stoccaggi di gas metano?

Il fallimento di Sinergie Italiane è passato sotto silenzio per l’opinione pubblica. Tra le conseguenze c’è un debito pesante per i conti di LGH, come spiega Enrico Duranti di NO GASARAN, il gruppo di Sergnano che si batte contro la speculazione tramite stoccaggi di gas.

Per leggere il testo di Enrico Duranti cliccare sul link qui sotto.

Multiutility, debiti, affari e speculazione

Si comincia da uno strano contratto con Gazprom, che prevede il pagamento del gas al doppio del prezzo di mercato. Un eccesso ricaduto poi su Lgh. La dipendenza italiana costa cara, ma gli stoccaggi non possono essere un rimedio. Non possiamo vivere in un reticolo di metanodotti in una penisola sventrata da strani impianti pericolosi e piani d’emergenza. Poi si parla di agroalimentare? Di turismo?

Preziosa la lettura dell’articolo di Pietro Dommarco su “Altreconomia”, uscito in questi giorni. Dommarco ha tenuto conto delle riflessioni di Duranti.

http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=4595&fromRaggrDet=8

I massmedia non evidenziano volentieri i fallimenti, i debiti, la cattiva amministrazione delle ex municipalizzate, troppo utili alle stesse grandi aziende del gas per formare società in join venture e aggredire il territorio con il consenso delle istituzioni locali, le stesse che poi si trovano in rapporto con l’informazione locale e non solo.

Il rapporto fra editore non puro e suoi interessi extragiornalistici, così come il peso eccessivo degli inserzionisti e della pubblicità sul bilancio su una società che pubblica un giornale o è proprietaria di una tv, rendono difficile la diffusione di notizie che invece dimostrano quanto sia rilevante, nell’esempio in questione, il mercato del gas.

Il potere d’altra parte si esercita sempre e solo sul territorio, non solo negli uffici dell’ovattata burocrazia ministeriale e aziendale. Se le decisioni sono di “grande respiro strategico” gli effetti sono locali. L’informazione locale andrebbe quindi tutelata in modo accettabile, non assistita né esposta alla violenza del mercato e al potere dei soldi.