Magazine Cinema

Ha vinto l'Italia! Vado a suicidarmi

Creato il 03 marzo 2014 da Giuseppe Armellini
Ha vinto l'Italia! Vado a suicidarmiVaffanculo, abbiamo vinto.
Che disgrazia.
E ora quel Sorrentino chi lo regge?
Già si sente un Dio in terra, ora che farà, un biopic sul suo esser divino?
Del resto ha già girato quel filmetto de Il Divo no? levi la vu dal titolo e sei a posto.
Mannaggia a sto napoletano che ringrazia Maradona come fonte di ispirazione.
Mannaggia a sto terrone che ha fatto successo perchè carrella come nessuno, perchè ha un gusto estetico del cinema che qua in Italia non è che non c'è, semplicemente non può esistere.
Oh, Sorrentì, c'hai na faccia da cazzo, hai fatto i soldi parlando (anche) del niente, non sai spiccicà na parola de inglese, scrivi libri e hai il coraggio di chiamare un film La Grande Bellezza, che lo sappiamo che non è Roma e non è nemmeno quella cosa che cerca Jep sotto il chiacchiericcio, lo sappiamo che il titolo è autoreferenziale, a noi non ce freghi.
Sì, o.k, ma chi sono sti noi?
No, perchè io su sti noi mi vergogno di starci.
Perchè io salgo le scale con le ginocchia come la santa per andare a ringraziare un regista ITALIANO capace di fare ste cose.
Cosucce come Le Conseguenze dell'amore e Il Divo.
O come The Great Beauty, diciamolo in inglese va, che forse si sterrona un pò.
Odio la critica che esce dal film, la odio.
Quella che guarda i premi vinti, quella che guarda i soldi fatti, quella che guarda il paese d'origine, il regista, la produzione, il gossip, le dichiarazioni, le altre critiche.
Amo solo una critica.
Quella che si mette su un divano o su una sedia e davanti a lei ha solo il film, solo il film.
Non esiste nient'altro per parlare di cinema, noi e il film.
E poi, solo poi, una volta che tu hai maturato un giudizio critico su di lui, sul film, allora puoi vedere tutto il resto dell'ambaradan, e magari modificare un pò il giudizio, ci sta.
La grande Bellezza può non piacere.
Ha mille difetti, non per me, ma ce l'ha.
Ma qui si è fatta una caccia all'uomo disgustosa, un massacro che ci siamo autoinflitti per mille motivi diversi, perchè Sorrentino ci sta sui coglioni, perchè il film è troppo ambizioso, perchè dobbiamo essere radical chic che se non vediamo Bela Tarr allora di cinema d'autore non capiamo un cazzo, perchè seguiamo una massa di altre critiche, perchè ci vogliamo far male.
E magari ora, solo ora, andiamo contro gli Oscar perchè ci fa comodo, perchè non valgono niente.
Ma se avesse vinto Il Sospetto (il mio favorito) allora sì, gli Oscar son giusti, Sorrentino prendila in quel posto, hai perso e un vero Capolavoro ha quello che si merita.
Ma poi magari il critico che sputa sull'Oscar al miglior film straniero va indietro e legge nomi come Le vite degli Altri, Una Separazione, Il Segreto dei suoi occhi, Mare Dentro, Departures, solo per limitarci agli ultimi anni. Cazzo, nessun film che strizza gli occhi agli americani (come purtroppo avviene spesso per il premio principale di Miglior Film), tutta roba buona che anche gli anti Sorrentino magari venerano.
Ma ora non valgono niente gli Oscar, valgono solo se premiano quello che ci piace.
Eppure son tanti quelli che erano saliti sul carro de L'Uomo in più, sul carro di un giovane regista umile e bravo. E che poi sono scesi dal carro perchè sul carro ci salivano tanti altri. Via, scendiamo, si sta troppo stretti! E poi perchè eravamo saliti?
Sorrentino potrà anche aver sbagliato qualche film, potrà anche non saper raccontare una storia (ed è vero in parte) ma è un nostro patrimonio.
Nostro Dio santo.
E "nostro" da 20 anni è una parola che ci fa schifo, che diciamo con vergogna.
Non c'è niente di nostro che ormai ci piace più.
E non ragioniamo più con la nostra testa ma con quella di una collettività incattivita, instupidita, una collettività che non ha bisogno di godere ed esser fiera ma odiare e parlar male.
Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono.
E non salgo e scendo dal carro a seconda dei tempi e dei chiari di luna.
Semplicemente quel carro, tutti i carri, amo guardarli da fuori.
E restarne rapito tanto da volerci salire o esserne disgustato da non vedere l'ora che si allontani.
Ma restare giù, sempre.
Non c'è niente nella vita che è sempre giusto o sempre sbagliato, niente di sempre bello o sempre brutto.
Non c'è nessun carro su cui possiamo stare per sempre.
E nessun carro sul quale non potremo mai salire.
Vogliamoci bene.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :