Habemus pampa

Da Hombre @LaLineadHombre
Eddai, un po' è anche merito mio se il buon Bergoglio è stato eletto papa. Avevo questa battuta pronta da giorni, quella del titolo, e mi ero informato, sì era una scalzata la scelta del cardinale argentino, ma nemmeno tanto, qualcuno il suo nome l'aveva fatto. Insomma una speranza c'era che mi permettesse di twittare la mia cazzata a commento dell''evento.
In enigmistica da papam a pampa ci s'arriva con un anagramma o, più propriamente, con uno spostamento di consonante.
Al di là del gioco di parole quando un papa s'impone il nome che tu hai scelto per un tuo figlio - l'altro sarebbe stato obiettivamente difficile - e che dolcemetà aveva incredibilmente predetto beh, fa piacere. Da credente sulla soglia dell'ateismo e da ateo sulla soglia della fede (cit.)
Il tempo ci aiuterà a capire meglio quest'uomo ma proprio il fatto che si ponga come uomo tra gli uomini mi sembra un bel viatico.
Una bacchettata invece mi va di darla a la Repubblica perché le parole sono importanti, sempre, ma di più se si scrive su un giornale e se lo si fa a proposito di un evento di tale portata.
Nel numero del 14 marzo, il giorno sucessivo alla fumata bianca, a pagina 3 scritto in piccolo si trova il testo sbobinato del primo discorso di Papa Francesco che dice testualmente, nel passo più citato e ripreso: Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo (il Vescovo di Roma, ndh). Bene, anche se con un lieve accenno di congiuntivite pure per lui.
Peccato che in prima pagina si faccia dire al neopapa: vengo dalla fine del mondo. Che ha un altro senso, cosa si vuole evocare, un'apocalisse? Mah.
E a pagina 2, virgolettato e a caratteri cubitali, cosa fanno dichiarare al buon Bergoglio? Un'altra cosa ancora: Sarò papa Francesco vengo da un altro mondo.
Vengo da un altro mondo? Cioè? È un alieno? O uno zombie?
Son pignolo? Sì, probabilmente sì, ma sintetizzare una dichiarazione per farne un titolo che acchiappa di più e stravolgerne il significato o, come in questo caso, attribuirgliene proprio uno diverso, mi pare sintomo, quantomeno, di sciatteria.
E quanto alle somiglianze come siamo messi? Un Kevin Spacey o più probabilmente un Enzo Garinei? Alla fine, però, si rivelerà un ennesimo ruolo facile per Toni Servillo.

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