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Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale

Creato il 14 febbraio 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco
  • Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="235" width="168" alt="Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-44757" />Sono molti gli elementi che hanno creato, e soprattutto amplificato, l’aspettativa per la pubblicazione della più recente opera di Craig Thompson, la sua terza, successiva a Blankets. Un compito per niente facile, quello di rispettare le attese dell’industria del fumetto e degli appassionati – e non solo, visto quanto Blankets è stato capace di farsi strada tra i lettori meno avvezzi alle nuvolette. Un autore giovane che come seconda opera pubblica un ambizioso graphic novel, tra i primi non serializzati a puntane, un tomo tanto voluminoso quanto carico di emozioni. E dopo, come fare a stupire di nuovo? Se lo devono esser chiesti in molti, e soprattutto lui, l’autore.

Perché ciò che più mi pare evidente in Habibi, opera innegabilmente di preg io sotto diversi aspetti, è l’esplicito intento di stupire ed eccedere, di spingersi oltre, spesso per un, davvero malcelato, proposito di impressionare e basta, piuttosto che per puro moto artistico. Thompson porta all’estremo le abilità che lo avevano fatto apprezzare in Blankets;  le sue tavole sono cariche di pathos, forse ancor più grafico che narrativo. Le sue pennellate fluiscono dense di determinazione, scrupolosità, e intento poetico.

Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="192" width="279" alt="Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale >> LoSpazioBianco" class="alignright size-medium wp-image-44760" />Pare combattuto Craig, tra questa sua forza e la consapevolezza delle proprie abilità, di cui non manca mai di fare sfoggio, e una voglia di fuggire da ogni pressione e finire quindi per raccontare qualcosa di lontano dalla propria cultura.
Scappa dal profondo entroterra americano, che tanto bene aveva delineato in Blankets fonden dolo con un viaggio nella profondità dei sentimenti. Arriva fino in Medio Oriente, ciò che di più distante ci possa essere dall’ipercattolico midwest americano. Il suo merito e la sua audacia maggiore stanno proprio qui, nell’arrivare, raccontando leggende della cultura musulmana, a suggerire similitudini e parallelismi con la cultura cattolica, due cose che il mondo occidentale considera agli antipodi l’una dell’altra.

Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="180" width="301" alt="Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale >> LoSpazioBianco" class="size-medium wp-image-44766 aligncenter" />Le tavole stracolme di figure che si rincorrono o sovrappongono sono sempre a un passo dall’eccesso, a un passo da creare distacco più che fascino.
Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="337" width="258" alt="Habibi: Craig Thompson e il mito mediorientale >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-45216" /> Thompson sembra non essere più padrone di quel gusto equilibrato per la costruzione di una tavola libera da vincoli di cui era debitore al maestro Eisner. L’esempio della cultura e l’iconografia orientale sembra piuttosto averlo educato al sovraccarico di informazioni grafiche, di segni. Salvo poi dimenticarselo nella manciata di pagine finali, con momenti talvolta pigri, come tavole quasi completamente bianche o piene solo di sterile testo, esercizio di calligrafia col pennello, che tanto deve appassionare Thompson ma poco trasmette al lettore.

Ma Thompson sa comunque come fare breccia nel cuore del lettore, con quello che del resto gli riesce assai bene: il racconto d’amore. E qui, in un racconto di epico, dell’amore celebra l’essenza stessa, in ogni sua forma, fonde ogni sua manifestazione per cantarne l’essenza stessa. L’amore fraterno e materno, puri, si fondono e crescono in attrazione e unione e si oppongono in antitesi al semplice sesso carnale, ridotto a merce di scambio. Quasi una rappresentazione moralista ed estremista?
Sta al lettore giudicare secondo la propria indole, di fatto Thompson è indubbiamente abile nell’elevare ogni concetto espresso e a lambire l’astratta universalità della parabola.

Abbiamo parlato di:
Habibi
Craig Thompson
Traduzione di Randa Ghazy
Rizzoli – Lizard, 2011
672 pagine, brossurato, bianco e nero – 35,00€
ISBN: 8817052272

 

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