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Hacker Jeremy Hammond di WikiLeaks condannato a 10 anni

Creato il 16 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
L'Hacker Jeremy Hammond è stato condannato a 10 anni per aver aiutato WikiLeaks nel reperimento di informazioni da un'agenzia di spionaggio.

Photo credit: Wikileaks Mobile Information Collection Unit / Flickr / CC BY 2.0

Jeremy Hammond, un attivista legato ad Anonymous, è stato condannato a dieci anni di carcere per aver aiutato WikiLeaks a pubblicare cinque milioni di mail di un’agenzia d’intelligence americana privata, la Stratfor Global Security. La vigilia di Natale del 2011, il sito della Stratfor era stato hackerato e si era visto sottrarre migliaia di numeri di carte di credito, oltre a cinque milioni di mail private. Queste mail erano state girata a WikiLeaks, che aveva provveduto a pubblicarle, rendendole disponibili a tutti. Una mole di informazioni potenzialmente esplosiva, dato che la Stratfor è una società di controspionaggio con clienti importanti in tutti il mondo. Dal contenuto delle mail è emersa anche la rete dei rapporti tra Berlusconi e Putin e anche un sistema di sorveglianza statunitense chiamato “Trapwire”, che nessuno conosceva. Jeremy Hammond è stato braccato dell’Fbi, che vedeva in lui uno dei responsabili dell’attacco, “causando danni per un valore compreso tra l’uno e i due milioni e mezzo di dollari e mettendo a rischio la salute di molte persone, in particolare ufficiali d’autorità giudiziaria e le loro famiglie”. Jeremy Hammond è stato quindi sottoposto a processo e la corte ha deciso di condannarlo a ben dieci anni di carcere (la difesa chiedeva 20 mesi). Come reazione alla condanna di Jeremy Hammond, WikiLeaks sta rilasciando pubblicamente in queste ore tutto il materiale non ancora pubblicato che era stato sottratto alla Stratford. Una sentenza destinata sicuramente a far discutere, sia per le condanne pesanti, sia per l’idea che ci si può fare della grande importanza che aziende come la Stratford hanno da sempre ricoperto come tramite per rapporti internazionali (più o meno puliti e complessi). La condanna di Jeremy Hammond può sembrare molto alta, ma va ricordato che essa fa capo alla Computer Fraud and Abuse Act americana, che considera la pratica dell’hacking un grave reato federale.


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