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Hai bisogno di acqua? te la faccio pagare. nazioni con grandi riserve aprono un nuovo mercato

Creato il 08 luglio 2011 da Madyur

Nel futuro si prevede che la nuova fonte di guadagno sia l’Oro blu: l’acqua. E non spegnerà gli incendi , ma li attizzerà, perché il mondo è pronto a tutto, anche alla guerra, per conquistarsi un posto in quel segmento del mercato.

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La nazione con la maggior riserva d’acqua dolce è la Russia , co i suoi centomila chilometri cubi di acqua potabile, senza contare quella reperibile dai vasti ghiacciai e quella sotterranea. La Russia è percorsa da 120 mila fiumi , che si snodano in due milioni di laghi principali. Ha inoltre vaste zone di acquitrini che coprono un’area grande 5 volte l’Italia. Dispone ogni anno di 4300 Km cubi d’acqua dolce , una quantità enorme.

La Russia per questo ha deciso di assetare il mondo consegnando l’acqua in surplus, facendosi pagare , però, a caro prezzo. Il Cremlino sta progettando acquedotti in cui soccorrerà l’acqua per i paesi che la chiederanno e pagheranno: ex Repubbliche Sovietiche e Paesi del Medio Oriente. Un conto approssimativo parla di 800 milioni di dollari all’anno che entrerebbero nelle casseforti di Mosca.

Gli Emirati Arabi possono contare , in questo momento, di 0,15 chilometri cubi d’acqua dolce, l’Arabia Saudita possiede 0,17 Km metri,cubi il Kazakistan 69 , mentre l’Iran 46.Viktor Danilov-Daniljan , direttore dell’Istituto idrico nazionale russo spiega “L’Africa del Nord e il Medio Oriente spendono enormi capitali per importare grano perché non hanno abbastanza acqua per coltivarsi quello di cui hanno bisogno. Noi saremo in grado di dargliela : e a un costo inferiore a quello delle derrate che dovrebbero importare. Penso che in trenta-quaranta anni , l’acqua rimpiazzerà il petrolio come maggiore risorsa del nostro Paese”.

Le prospettive economiche sono radiose. La World Bank stima che l’industria dell’acqua possa dare introiti nell’ordine di trilioni di dollari. Ma questo delirio di potenziali profitti nega il problema etico. Il commercio di un bene comune , con la morte di duecento milioni di bambini all’anno per mancanza d’acqua. Vandana Shiva, economista di fama mondiale “La privatizzazione dell’acqua è la più estrema violazione dei diritti umani . Il diritto dell’acqua è un diritti comune a tutto gli esseri umani. I diritti comuni sono strettamente legati alla responsabilità comune. Ed è responsabilità comune salvaguardare l’acqua , usarla in modo sostenibile e distribuirla a tutti in modo equo. La sua privatizzazione imprimerà un’accelerazione all’uso non sostenibile dell’acqua , che finirà tutta sotto il controllo delle grandi cooperazioni. L’inevitabile risultato sarà che i ricchi potranno approvvigionarsi l’acqua a dismisura , mentre i poveri vedranno calpestato il loro diritto all’acqua , il loro diritto alla vita stessa”.

Il 90% dell’acqua del mondo viene usata in agricoltura. Gli Stati Uniti quasi prosciugano grandi fiumi prima che entrano in Messico. Israele usa gran parte del fiume Giordano prima che raggiunga la Palestina. Il Mar d’Aral , quarto maggior mare del mondo, è diventato un acquitrino circondato dal deserto. Gli abusi sono tanti.

Se la disponibilità d’acqua dolce continuerà a diminuire , la Russia con le sue riserve idriche avrà un ruolo chiave nella catena della produzione agricola mondiale e quindi di fatto nell’economia dell’intero Pianeta. Le maggior frizioni per il problema acqua sono : alle rive del Nilo, dieci nazioni che si contendono il fiume; India e Pakistan per il Gange; Paesi africani bagnati dallo Zambesi ; la Turchia e Iraq con l’Eufrate e Tigri; la Russia e la Cina con l’Amur.

La Terra ha un sistema idrologico chiuso , in cui l’acqua , sempre la stessa, viene riciclata per mezzo dell’evaporazione e della pioggia. In effetti noi beviamo acqua che bevevano i nostri primi antenati. Ma il consumo d’acqua pro capite raddoppia ogni venti anni , più del doppio del tasso di aumento demografico , già di per sé esplosivo. Si calcola che nel 2025 ci sarà un aumento di popolazione di circa 2,6 miliardi e che la richiesta di acqua sarà superiore del 56% alla disponibilità.

Dovremmo riuscire a trovare metodi economici per desalinizzare l’acqua del mare. Oggi il costo minimo possibile per una tonnellata di acqua di mare desalinizzata è di due euro, un costo che solo i ricchi paesi possono permettersi.


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