PUÒ UN SORRISO EQUILIBRARE UN MANCATO PARITISMO ?
"HAI DONATO IL TUO SORRISO... ANCORA"
di Roberto Rossi
Sognare non costa nulla. Un sorriso può valere più di tante parole e magari un sogno può diventare realtà. Da alcuni anni collaboro con l'Associazione Smileagain onlus di Udine. Collaborazione che consiste non solo scrivere poesie dedicate a donne sfortunate ma, anche organizzare incontri e convegni, dove con l'arte e la cultura si cerca di diffondere e far conoscere, ciò che questa associazione si è impegnata nel rispetto alla donna e nello specifico alla sua salute. Un' associazione che si interessa alla donna violentata con l'acido. Forme diverse di violenza, ma sempre violenza. Questa associazione si è impegnata, facendo e non chiacchierando, ad aiutare queste sfortunate donne con interventi chirurgici molto importanti ed assistenza psicologica e non solo, dopo l'acidificazione. Chi volesse sapere di più di questa Associazione, può visitare il sito www.smileagain.fvg.it
Qui, invece desidero puntare l' attenzione sul fatto, che tra le varie violenze è una tra le più orribili, sempre che si possa fare una scala dell' orrore. In una zona dell'Asia, Pakistan, India, Bangladesh, Afganistan, esiste un' usanza tribale, che non ha nulla né di religioso, né di politico, né di cultura, ma è un' usanza tribale, per me, primitiva. In queste "usanze", quando l'uomo (maschio), ritiene di sentirsi offeso, trattasi di un rifiuto ad un' avance, oppure ad una dote per matrimonio, ritenuta scarsa, oppure un rifiuto a qualcosa che alla donna non piace ma deve sottostare o altre motivazioni al di fuori dalla Ragione, è sufficiente per gettarle l' acido corrosivo sul volto.Le devastazioni sul corpo sono terribili in ogni caso, ma la gravità è sempre in base all'estensione e profondità dell'acido stesso e del tempo che intercorre dall'accaduto alla eventuale medicazione, con il rischio di compromettere varie funzionalità, dal respiro, al deglutire, al poter muovere al testa o girare il collo, al rimanere cechi, sordi, muti. Davanti a questo vero orrore, nei diversi incontri che ho avuto l'onore di partecipare con la presenza del presidente dell'Associazione Smileagain, dott. Losasso Giuseppe, che è anche medico chirurgo plastico, che le cura con l'aiuto di una equipe medica, lo stesso medico, afferma con grande soddisfazione ma con grande umiltà e semplicità: "Il dono più bello che queste sfortunate donne, mi possono dare, è rivedere il loro sorriso. È stupendo vedere queste donne, con quella devastazione, esprimere la loro gioia e rinascita, con un meraviglioso sorriso".Non ci vuole molto comprendere che incubo hanno vissuto e vivranno. Un incubo che devasta la carne, la bellezza, il futuro, i sogni. Da tenere presente che in quelle zone, l' unico tesoro che la donna ha per sognare il suo futuro, è la sua bellezza, per poter trovare uno sposo e avere una possibilità di vita. L'unica che può avere. La donna, non può studiare, non può avere diritti, non ha la sua libertà, praticamente non conta nulla. Quindi tolta la bellezza, perde tutto quello che ha come possibilità di vita, rimanendo così emarginata dalla società ed a volte rifiutata anche dalla famiglia dopo l'acidificazione.Da tenere presente che l'intenzione di chi getta l' acido, non è ucciderla, ma di tenerla in vita. Cancellando l' identità, diventa un monito vivente per le altre, se per caso altre avessero "pretese".Il lavoro svolto da questa Associazione è encomiabile e riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. I riconoscimenti sono numerosi e importanti, ma non è stato facile entrare in una cultura così diversa e sopratutto anche ostile verso l'occidente. Ma se si lavora seriamente dando il valore alla Persona in quanto tale e facendo un serio lavoro dove non c'è l'arroganza dell'occidente, ma un lavoro nel rispetto reciproco, credo che si può veramente fare qualcosa di buono. Nonostante le forti differenze culturali e religiose, si possono trasformare i sogni in realtà.A questo punto, viene da fare una riflessione. Come può la mente umana concepire un tale orrore ? Qual' è il punto dove l' umano devia dalla strada della coscienza e della ragione e deraglia per andare sbattere contro l' ignoranza trasformandola in violenza pura ? Oppure si potrebbe sostenere una certa forma di primitivismo ancora presente ? Come può l' uomo (maschio) credere di avere nelle sue mani anche la vita intera della donna? È forse un retaggio ancestrale ? Ma se è così, c'è anche qui in Italia presente nei femminicidi? Oppure, che tipo di cultura c'è, se di cultura si può parlare, dove la donna pur vivendo in una comunità umana, ne è esclusa per non contare assolutamente nulla, se non ad uso e consumo dell'uomo (maschio)? Di quale paura si nutre la mente dell' uomo (maschio), se lo stesso, teme di confrontarsi con la donna stessa? Che angoscia prova la donna, dentro di sé, nel suo vivere, nella sua quotidiana esistenza di ogni giorno, quando sa di non contare nulla come Persona e tutto ciò che le viene concesso è solo la sottomissione ?Ho inserito ed abbinato a questo testo, una mia poesia, fra le diverse scritte contro la violenza alla donna, descrivo l'orrore della violenza subita, ma anche la bellezza, nonostante questo, di un sorriso che solo la donna può essere capace di tanto. In essa non solo vive la poesia, un' essenza che le appartiene, ma anche una forza psicologica incredibile.HAI DONATO IL TUO SORRISO... ANCORA
Ho immaginatoi tuoi piedi nudisu prati fioritidi speranze e di futuro.Ho immaginatoi tuoi occhibrillare di vita.Ho immaginatoil tuo sorrisomai spentoabbracciare il mondo.
Ho vistoil martoriatotuo volto.Ho vistocancellatoil tuo futuro di donna.
Ho vistoil tuo coraggio.Ho vistola tua indomabileforza.
Nonostantetutta la follia versatacontro te,hai donato...il tuo sorriso...ancora.
E ancora...guardo i tuoi occhiascolto le tue paroleper cercare la via...che sembra perduta.
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Testo e poesia di Roberto RossiPittore e poeta