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«Hai visto quello che è successo in Siria?» «Si si...con o senza zucchero?»

Creato il 28 maggio 2012 da Bulgarone84
«Hai visto quello che è successo in Siria?» «Si si...con o senza zucchero?»Si possono uccidere 140 persone in due giorni? Tra queste ci possono essere 49 bambini? Si può puntare la pistola sulla tempia di una donna e premere il grilletto, senza pietà? La risposta per tutte queste domande è quella che nessuno vorrebbe dare. Si.La Siria si è macchiata per l'ennesima volta del sangue di innocenti. Nella giornata di sabato, le milizie fedeli al regime di Bashãr Al-Assad hanno attaccato la città di Hula, covo di presunti ribelli stando alle fonti ufficiali. Una strage: 108 vittime, tra cui 49 bambini e 34 donne uccisi a bruciapelo. Queste testimonianze arrivano dai sopravvissuti al massacro. Ma non è finita qui. Secondo alcuni esponenti delle opposizioni, domenica c'è stato un nuovo attacco presso la città di Hama. Stando alle fonti, quest'azione repressiva avrebbe causato la morte a 30 persone. Dall'inizio delle proteste contro il regime, il numero dei morti è terrificante: ha già abbondantemente superato le 10mila vittime. Da Damasco invece giungono smentite. Assad ha affermato di «essere completamente estraneo ai fatti». Le mani di Assad non sono sporche di sangue, sono semplicemente incrostate. Solo che non se ne è reso ancora conto.In un contesto in cui la disinformazione e la censura dilagano, è complicato trovare la conferma di questi fatti. Come se non bastasse, i giornalisti sono i primi obiettivi delle truppe governative. Questo non vale solo per i reporter locali, ma anche per quelli internazionali. Solo nel 2012 le vittime del mondo dell'informazione sono sei. Due di loro sono francesi, una americana. Una battuta infelice ci sovviene: se non ci sono nostri connazionali, le tv italiane non ne parlano.Ci si aspetterebbero risposte pesanti dall'Onu. Invece tante chiacchiere e pochi fatti. Soluzioni diverse vengono illustrate al Palazzo di Vetro. L'ultima in ordine cronologico sarebbe un'operazione in stile Yemen, ossia la sostituzione del vecchio leader – Assad nel caso siriano – con uno nuovo, appoggiato e approvato dalle Nazioni Unite. Nonostante questi “grandi” progetti, quello che risulta chiaro è che non hanno fretta. I morti non si contano più, per i bambini non c'è futuro e anche chi non si oppone al regime rischia la vita tutti i giorni. Tra un caffè e l'altro, forse, prenderanno una decisione. Se 10mila morti non sono una buona ragione, allora quale potrebbe essere? Ah già, che stupido...

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