Grazie alle tecnologie di sequenziamento di terza generazione è stato possibile scoprire l’origine dell’epidemia di colera che sta colpendo Haiti. Del sequenziamento del ceppo di Vibrio cholerae si è infatti occupata la Pacific Biosciences, la cui tecnologia è stata recentemente premiata dal magazine The Scientist come l’invenzione dell’anno. I tecnici dell’azienda americana hanno decodificato i 4,5 milioni di nucleotidi che compongono la sequenza genomica dell’agente patogeno a tempo di record.
Da quando sono stati segnalati i primi casi a metà ottobre, il colera ha fatto più di 2.000 vittime ad Haiti e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede che l’epidemia possa durare più di un anno. Ciò che, fin dall’inizio, ha lasciato perplessi gli esperti è come abbia fatto questa malattia ad arrivare sulla piccola isola caraibica dopo più di un secolo di assenza.
Per trovare una risposta a questo interrogativo, i ricercatori hanno isolato il ceppo specifico del batterio che sta provocando l’epidemia (Vibrio cholerae) e ne hanno sequenziato il genoma con una tecnologia di ultima generazione. In meno di quattro giorni, i tecnici californiani hanno decodificato la sequenza genetica dell’agente patogeno, e hanno scoperto una notevole somiglianza con il Vibrio cholerae dell’Asia meridionale. La malattia non si è quindi originata dall’America Latina, come sostenuto da alcuni studiosi, ma è stata probabilmente portata ad Haiti da un viaggiatore proveniente dall’Estremo Oriente.
L’analisi bioinformatica ha permesso anche di caratterizzare il gene che produce la tossina responsabile dei sintomi della malattia, scoprendo che quello haitiano è un ceppo più aggressivo e virulento rispetto alla norma. La stessa analisi del DNA del batterio, però, ha rivelato una suscettibilità a particolari antibiotici, le tetracicline, che quindi potranno essere impiegati sull’isola per arginare l’epidemia.