Magazine Gadget

Halo 5: Guardians – Red vs Blue Next Generation

Da Videogiochi @ZGiochi

Grazie al regalino natalizio di Microsoft abbiamo potuto mettere le mani, con dieci giorni d'anticipo, sulla tanto attesa beta di Halo 5: Guardians e dunque tirare le somme con un Hands-on sull'ennesima battaglia tra Red vs Blue. Ma prima di cominciare vi forniamo un paio di utili indicazioni: sappiate che la beta di Halo 5: Guardians sarà disponibile a partire dal 29 dicembre fino al 18 gennaio per tutti coloro che hanno acquistato Halo: The Master Chief Collection, il peso del download è di 10 GB circa che sbloccheranno, durante il gioco, contenuti esclusivi nella Collection dedicata a Master Chief e Halo: Nightfall, ed elementi esclusivi che verranno trasferiti successivamente in Halo 5: Guardians. La beta multiplayer include sette mappe e tre modalità di gioco, oltre a diverse armature per personalizzare il nostro Spartan, e ci verrà data la possibilità di fornire feedback tramite il nuovo Halo Channel, aiutando così 343 Industries nello sviluppo del quinto capitolo ufficiale di Halo.

Halo 5: Guardians – Red vs Blue Next Generation
Netto cambio di rotta

Insomma sette mappe e tre modalità di gioco, questa lunga beta sembra promettere molto bene ed è un vero peccato che all'accesso anticipato dedicato alla stampa siano disponibili solamente due mappe, con la sola ed unica modalità Massacro a fare da carniere. Sinceramente signori ci sono più che bastate, visto che non vogliamo fare una recensione e parlare di mappe multigiocatore in questo hands-on ma di gameplay puro, laddove Halo 5: Guardians è riuscito a traumatizzarci e sorprenderci in un colpo solo. Ok, dopo i video leak che tutti abbiamo visto, già sapevamo dell'introduzione del fuoco mirato per tutte le armi, ma una volta preso il pad ed averlo provato con mano ci siamo visti scendere davanti agli occhi le milioni di critiche degli amanti del brand che additavano il clamoroso avvicinamento della serie a quelle più commerciali. Bene, sfatiamo subito un mito, Halo 5: Guardians introduce sì il fuoco mirato, ma questo diventa quasi un plus, un miglioramento per le armi a distanza, insomma un qualcosa in più da affiancare al caro e vecchio hip fire (ovvero la mira statica) e il tutto in questa beta ha funzionato a meraviglia, non solo grazie ad una formula di gioco ai quali siamo avvezzi che è sempre lì più viva che mai, ma anche al grande equilibrio che i due sistemi di puntamento riescono a dare. Dunque non dubitate, il quinto capitolo di Halo sembra venire su molto bene, lo testerete voi stessi a breve, ed anche se sembra molto strano poter puntare il nemico con lo Smart-Link, questa sorta di mirino digitalizzato, dobbiamo ammettere che il funzionamento è ottimo ed avvicina il titolo anche ai neofiti del brand, oltre ad andare a svecchiare una formula che probabilmente aveva fatto il suo tempo. Insomma, la grande sfida di 343 Industries si è incentrata proprio sul cambiare ma senza snaturare un brand amato da milioni di giocatori e al momento della stesura di questo provato possiamo dire che i lavori si stanno muovendo bene, lasciandoci speranzosi sulla riuscita di questo Halo di nuova generazione, nonostante manchi ancora parecchio tempo alla release.

Ma se lo Smart-Link o più semplicemente lo Zoom va a giocare un ruolo fondamentale nel netto cambio di rotta preso dallo sviluppatore, lo stesso possiamo dire per la formula adrenalinica ricercata per questo Halo 5: Guardians. A parte un clamoroso feedback con le armi e la precisione del gunplay, gli scontri ci sono sembrati equilibrati durante le nostre prove e soprattutto molto frenetici, non solo grazie alla corsa ma anche al sistema di propulsione studiato appositamente per permettere un attraversamento delle mappe molto rapido. Questo propulsore, oltre a donarci velocità ricoprirà un ruolo fondamentale durante lo scontro, permettendoci di spostarci velocemente a destra-sinistra e indietro, stare a mezz'aria per qualche secondo e raggiungere posti prima impensabili, per poi magari chiudere con un colpo vincente dall'alto tenendo premuto il caro vecchio analogico destro. Molto Call of Duty o Titanfall, anzi, sicuri che questa affermazione non vi strapperà il sorriso, facciamo prima a dire molto fps di nuova generazione, visto che la sensazione che abbiamo avuto è quella di trovarci dinnanzi all'ennesimo "uno dei tanti" con le caratteristiche di Halo. All'uscita manca moltissimo ovviamente, e dare un giudizio ora sarebbe prematuro, dunque possiamo solo abbozzare qualcosa e dire che le partite disputate ci hanno divertito, entusiasmato e colpito, ma ci hanno anche messo in guardia, visto che anche la minima mossa azzardata da parte di 343 Industries potrebbe veramente lenire una delle sagome leader del panorama ludico di Xbox. Ma in fondo, le beta ci sono anche per raccogliere il feedback dell'utenza e a così tanta distanza dalla release i buoni propositi dello sviluppatore ci rassicurano, sicuri che ascolterà i pareri dei giocatori impegnati in questa lunga e critica fase.

Per quanto riguarda le mappe da noi affrontate, queste erano solamente due e denominate Empire e Truth. La prima è una mappa decisamente industriale e futuristica, incentrata sull'uso di fucili, mentre la seconda è il remake di "Al Centro della Nave" ed anche qui gli scontri restano improntati sull'uso della spada. La modalità Massacro (quella da noi testata) si concentra invece sul 4vs4, mentre ci ha lasciato non indifferenti la piega presa dal comparto multigiocatore che si va ad inserire totalmente come il futuro degli e-sports. Non solo questa supposizione ci arriva decisa dal taglio di level design che va a ricordare uno sport futuristico, ma anche dal ritorno dei fantomatici Red vs Blue a differenziare le squadre e soprattutto dalla struttura stessa, esente da multiplayer asincrono e perk, che va a posizionarsi letteralmente vicino a quella dei primi tre Halo ovvero a shooter arena privi di qualsivoglia abilità aggiuntiva, con mappe piccole e strette posizionate su più livelli che permettono uno scontro sempre vivace con una tempistica di tempi morti praticamente inesistente. Un'altra aggiunta a questo fattore la giocano le armi pesanti, le quali non disponibili da subito o collocate in presunti luoghi come succedeva in passato, appariranno ora sulla mappa ogni tot minuti, giocando un ruolo essenziale nella riuscita della partita, un po' come avviene nel comparto competitivo di Destiny.

Per quanto riguarda infine il comparto tecnico, abbiamo ben poco da segnalare. Innanzitutto è bene dire che la Beta è già completamente doppiata in italiano (doppiaggio, a nostro avviso, abbastanza fastidioso), mentre sul lato grafico il gioco è godibile, anche se non si notano grandi stravolgimenti o tecnicismi spaccamascella. A farne da padrone è sicuramente una fluidità generale pazzesca, con 60 frame costanti che da subito erigono il titolo di 343 Industries una spanna sopra agli altri, anche se è decisamente presto per tirare somme o giudizi sul motore grafico che alla fine muoverà Halo 5: Guardians. Ultimo appunto lo lasciamo al matchmaking. Dopo i problemi della Halo: The Master Chief Collection, ora risolti dopo innumerevoli patch, ci aspettavamo un salto di qualità dai server dedicati che invece non c'è stato. Nelle nostre prove, oltre ad una ricerca di avversari abbastanza lunga, siamo stati colpiti da lag assurdi che hanno minato in più di un occasione la nostra esperienza di gioco. Non una piacevole esperienza, ma in fase Beta, a praticamente un anno alla release del titolo finale, si tratta di un errore risolvibile.

Halo 5: Guardians – Red vs Blue Next Generation


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :