Published on dicembre 9th, 2012 | by Carlo Di Berardino
0Parliamoci chiaro. Dopo la lotta tra Alonso e Vettel per aggiudicarsi il titolo mondiale, la seconda notizia piu’ importante del passato campionato di F1 e’ stata il passaggio di Lewis Hamilton dalla McLaren alla Mercedes.
Diversi i risvolti. Vediamoli.
Innanzitutto la parte economica. Lo stipendio di Hamilton lo scorso anno con la McLaren e’ stato di 15 milioni di sterline, incluso il bonus. In piu’ doveva fare per la Vodafone qualche cosa come 90 giorni di promozione all’anno. La prima offerta di rinnovo del contratto fu fatta in primavera e corrispondeva a 12.5 milioni di sterline, con un taglio che era stato annunciato da Ron Dennis. La cosa, come e’ facile immaginare non ando’ molto giu’ ad Hamilton. Soprattutto perche’ i piloti di F1 vedono il loro stipendio come lo specchio del loro valore. Piu’ o meno nello stesso periodo arriva l’offerta Mercedes: 17.5 milioni di sterline, con 25 giorni di attivita’ promozionale per lo sponsor ogni anno. Un’offerta allettante, considerando che avrebbe permesso a Lewis di dedicarsi a molte altre attivita’. Nel momento in cui la McLaren intui’ che la Mercedes si era proposta come alternativa ad Hamilton, ecco che arriva la controfferta. Siamo quasi a ridosso del Gran Premio di Singapore. La contro offerta Mclaren e’ di 13.7 milioni di sterline, con una riduzione dei giorni di sponsorizzazione da 90 a 70. La Mercedes non si perde d’animo, ed arriva l’ultima offerta di 19.4 milioni di sterline, con sempre 25 giorni all’anno dedicati agli sponsor. Arriva il Gran Premio di Singapore. Hamilton domina fino alla rottura della sua McLaren. Subito dopo il Gran Premio si ritira in perfetta solitudine in un’isola dell’arcipelago thailandese. Dopo qualche giorno arriva la famosa telefonata di Hamilton a Whitmarsh, annunciandogli che ha deciso di firmare per la Mercedes per I prossimi tre anni.
Vediamo il risvolto tecnico. La scelta di Hamilton si e’ basata sulla convinzione che il 2013 sara’ un anno di passaggio, consapevole che le monoposto della stella a tre punte non saranno competitive immediatamente. Questo Lewis lo sapeva bene quando ha accettato. L’obiettivo di Hamilton e’ il mondiale del 2014, quando ci sara’ la reintroduzione dei motori turbo e quando soprattutto cambieranno diverse cose a livello aereodinamico. La scelta di Hamilton parte anche dal presupposto di quello che Ross Brawn ha fatto nei suoi anni in Ferrari e nel magico, anche se sara’ sempre circondato dal mistero del doppio diffusore, anno della Brawn, quando vinse il mondiale con Button. Hamilton giustamente ritiene che e’ meglio essere con il team che produce I motori piuttosto che con un team che deve comperarseli. Inoltre non e’ detto che la McLaren utilizzi il turbo Mercedes nel 2014.
Infine il risvolto umano e psicologico. Hamilton ha avuto I suoi due migliori anni nel 2007 e nel 2008, anche se forse in quanto a maturita’ ha guidato meglio negli anni successivi, con l’eccezione del 2011, anno influenzato da diversi fattori in pista e soprattutto fuori la pista. Hamilton ha mostrato il meglio di se quando non ha nulla da perdere. Ed e’ esattamente quella la sua posizione in Mercedes, almeno nel 2013. Lo stesso Lewis ci ha tenuto a tenere basse le aspettative, confermando che non si aspetta di vincere il Mondiale, ma dentro di se sa che sicuramente sara’ li a lottare per la vittoria. Altro elemento umano di cui tenere conto. Hamilton e’ ancora molto giovane. Alla scadenza del contratto in Mercedes avra’ 31 anni, che per un pilota di F1 rappresenta la maturita’ e soprattutto un’eta’ a partire dalla quale si puo’ ancora vincere molto. Ed I messaggi di reciproca stima con Whitmarsh sono continuati anche dopo l’annuncio, portando lo stesso Hamilton a dire che la McLaren sara’ sempre come casa sua. Consapevole forse che, se non dovesse funzionare in Mercedes, la porta di casa e’ sempre aperta.