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Hannibal - stagione 2

Creato il 26 maggio 2014 da Jeanjacques
Hannibal - stagione 2
Una delle cose che più mi ha cambiato la vita è stata leggere i primi tre tankobon del manga Berserk. Dopo quell'iniziale excursus nella malata fantasia di Kentaro Miura, molte cose hanno smesso di inquietarmi o di farmi sentire a disagio. Un po' come quel detto che dice: ciò che non uccide, fortifica. Ecco, Miura non mi aveva ucciso e la mia mente ne era uscita rafforzata all'angoscia che possono dare certe opere. Un po' come quando si dice che dopo aver letto Il ritratto di Dorian Gray tutti gli altri libri appaiono un po' meno belli. Poi è arrivata la prima stagione di questo show che, per quanto imperfetta su più punti, ha saputo scuotermi da dentro come non accadeva da un bel po'. Quel mix di macabro, atmosfera malata e personaggi schizoidi mi ha saputo davvero ingrifare, complice anche il fatto che sono sempre stato un fan delle opere cartacee di Thomas Harris e del suo malevolo personaggio: Hannibal Lecter. Che qui è personificato dal mio ghei drim Mads Mikkelsen. Quindi credo capirete tutto l'entusiasmo con cui ho aspettato questa seconda stagione appena conclusasi.

Hannibal sembra aver innescato una bomba a orologeria. Will è stato imprigionato e il processo contro di lui sta per avere luogo, ma se le manipolazioni dell'affabile cannibale non si fermassero solo a quello? Se tutto facesse parte di un piano ancora più grande e malato?

Bisogna ammettere che questa season two sarebbe potuta diventare immensa. E dico potrebbe, perché c'è un fattore che mi impedisce di amarla quanto vorrei: l'abbondanza. E' come trovarsi davanti a una marea di dolciumi e salatini a metà pomeriggio senza aver pranzato. Ti avventi sulle caramelle, ma poi vuoi qualcosa di salato, per poi andare a finire di nuovo sui dolci. Si finisce quindi per fare una grande indigestione, senza avere un gusto preciso in bocca, ma un qualcosa di estremamente confuso di tutto quello che si è spilluzzicato in quel tempo. La stessa cosa si può dire di questa stagione. Bella, per carità. Arrivavo ad aspettare ogni episodio con fretta maniacale e ogni visione mi lasciava grossomodo soddisfatto. Ma c'era un però grande come una casa quando si trattava di valutare quanto visto in un'ottica generalistica, quindi non come di puntate singole, ma facenti parti di una precisa continuità. La stessa cosa che mi aveva dato non pochi problemi con The dark knight rises, perché se prese singolarmente le varie sequenze sono potente e imponenti [motivo per cui all'uscita dal cinema era esaltatissimo], ma insieme si legano davvero male. La stessa cosa la possiamo dire qui, affermando che questa serie cade sotto il peso delle proprie ambizioni. C'è tanto materiale, espresso benissimo e con una regia da parte di David Slade - semrpe più deciso a rientrare nel periodo Hard candy e ad uscire da quello di Eclipse - che enfatizza ogni momento, facendo andare l'aspetto visivo di questo show oltre i limiti della serie tv. Infatti tutto qui è curato in maniera così egregia che sembra di vedere dei film destinati per il cinema e non per la televisione, aspetto che non posso sottovalutare. Eppure quell'atmosfera così rarefatta, quella fotografia così dark, la lentezza di fondo e tutti i simbologismi impediscono al telefilm di non prendersi troppo sul serio, arrivando a una serietà forse eccessiva che fa risaltare ancora di più certe ingenuità che, visto proprio la serietà imperante, risultano come delle cazzate. Perché sì, la puntata dove c'è il tizio che si costruisce l'esoscheletro per diventare un lupo mannaro raggiunge livelli di trash mai visti. Altra cosa poi che mi sento di condannare e la freddezza dei personaggi. Mi può andare bene per i protagonisti, poiché si tratta di due personalità davvero ambigue e tutta la serie si basa su questo loro stare sempre in bilico sulla proverbiale linea rossa, ma alla lunga diventa davvero estenuante quando la cosa si ripercuote su tutti i personaggi, e quando si hanno personalità schizoidi come quella di Verger che si insediano a metà strada allora la cosa diventa quasi insopportabile. Tutte cose che avrebbero potuto far decadere qualunque serie ma che qui grazie anche all'estrema raffinatezza di molte trovate visive [ah, fra i vari registi c'è anche quello de La regina dei dannati] e a un'intelligenza di base sempre presente - anche se contraddittoria in un paio di micropunti - la matassa si slega. Certo che, passare a un'aula di tribunale fino alle diatribe del mondo esterno è una cosa che andava forse gestita in tempistiche più lunghe, ma la puntata finale offre quella che è la summa di tutta questa seconda stagione. Un finale che si fa carico delle simbologie di tutte le puntate precedenti, con tutti i cripticismi e le lentezze che questo comporta, divenendo bellissimo e insostenibile al tempo stesso, perché c'è sempre quella sensazione di 'troppo' già citata che impedisce di immedesimarsi coi personaggi o di seguire con una certa facilità la serie. Ma forse, pure questo fa parte del fascino di questi personaggi.

Non credo possa piacere a tutti, e sono sicuro che col tempo pure io cambierò idea in merito più volte. Però ora non mi resta che aspettare un anno per la ormai confermata terza stagione.Voto: ★★
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