“Il corpo è paragonabile ad una frase che vi spinge a disarticolarla, affinché, attraverso una serie di anagrammi infiniti, si ricompongano i suoi veri contenuti” (Hans Bellmer)
Hans Bellmer, the doll
Forse pochi di voi conoscono questo pittore e ad ancor meno piacerà. Ma credo che sia un tassello importante nell'arte contemporanea, dimostrazione di come nei secoli sia molto cambiato il rapporto che lega arte e bellezza.Pittore e scultore, nato a Katowice (Polonia) il 13 marzo 1902. Studiò a Berlino attorno agli anni Venti, lavorando assieme a G. Grosz e a J. Heartfield: i contatti con l'ambiente berlinese di questi anni furono estremamente importanti per la sua attività futura. Nel 1924 lavorò come designer ma nel 1933, all'avvento del nazismo, dovette abbandonare ogni attività. La sua prima personale organizzata da un museo data solamente al 1966 (Museo di Ulm). Nel 1967 il CNAC a Parigi gli organizza una vasta retrospettiva. Tra le più recenti esposizioni: quella dei musei di Amsterdam (1970), di Parigi (1971), di Berna (1974) e di Chicago (1975).È nel 1933 che Bellmer costruì la sua prima "bambola", manichino articolato che compare poi come protagonista dell'album di fotografie che lo fecero conoscere al gruppo surrealista di Parigi.Il potere allusivo e la carica d'inquietante ambiguità dell'immagine-feticcio della "bambola" pone di diritto Bellmer nell'area culturale del surrealismo. Tali legami si concretizzarono a partire dal 1934, quando la rivista parigina surrealista Minotaure pubblicò il suo album di fotografie dal titolo The Doll, e, poco più tardi, nel 1936 quando Bellmer creò la sua seconda "bambola".La sua fama è attualmente legata soprattutto alla produzione grafica, che a partire dal 1939 divenne la sua attività principale. Dopo la guerra, Bellmer visse il resto della sua vita a Parigi. Non attese più alla costruzione di bambole, e spese le decadi seguenti creando disegni erotici, incisioni, fotografie sessualmente esplicite, pitture e stampe di ragazze adolescenti. Fanno parte di quest'intensa attività le illustrazioni di testi di Baudelaire, G. Bataille, A. Peyre de Mandiargues (1939-1941). È del 1944 l'inquietante serie d'illustrazioni per The story of the Eye by Lord Anch di Bataille e del 1961 quelle per alcuni testi di Sade. Nel 1954 incontrò Unica Zürn, che divenne la sua compagna. Hans Bellmer continuò il lavoro negli anni sessanta.
Muore a Parigi il 24 febbraio 1975. Ma ancora oggi le sue statue-bambole, ammassi grumosi di carne, suscitano in noi sentimenti di disagio ed inquietudine.