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Hans e Greta, nomi di fantasia

Creato il 11 marzo 2012 da Malvino
Dev’essere stato assai frustrante farsi un culo grosso come una capanna, per anni, nel tentativo di dimostrare dalle pagine di Avvenire che non vi fosse alcuna ragione per aprire una discussione in sede legislativa sulle esenzioni fiscali di cui godono gli immobili di proprietà ecclesiastica, e che chiedere di discuterne fosse strumentale, per poi leggere in prima pagina, su Avvenire, che almeno una ragione s’era trovata e proprio Angelo Bagnasco, quello che gli passa la mesata, concedeva: “Discutiamone”. Roba da mangiarsi il fegato, povero Umberto Folena. Distrarsi, dunque, pensare ad altro, cambiare genere e registro. La bioetica, per esempio, ma alla mano.
Hans e Greta, nomi di fantasia
Hans e Greta, nomi di fantasia, ma non richiamano alla mente Hansel e Gretel, quelli dei fratelli Grimm? Sarà per farci intendere che sono prigionieri di una strega? Che la casetta sarà di marzapane ma dentro vi si consuma un incubo? L’augurio è che i due bambini crescano e ammazzino la strega, che poi sarebbe il giusto lieto fine? 

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