Happy B-Day Lomography

Creato il 25 novembre 2012 da Davideciaccia @FailCaffe

Prima regola della Lomografia: porta la tua Lomo ovunque tu vada. Storia di una piccola analogica partendo da un viaggio di due ragazzi.

di missannanever

Happy B-Day Lomography :Venerdì 23 Novembre ha compiuto vent’anni. Il suo compleanno ha attirato l’attenzione dei tanti appassionati della fotografia analogica e degli immancabili hipster che si sono diretti verso La Mecca, ovvero la Lomography Gallery Store di Via Mercato a Milano, per celebrare l’evento con tanto di torta. Naturalmente  all’interno del negozio ce n’è per tutti i gusti : tantissimi modelli di Lomo, mille colori diversi, grandi, piccole, da quella dall’estetica sobria alla più spaventosamente trash , ciascuno con il suo spazio di esposizione, a simboleggiare i gloriosi vent’anni di  produzione di una macchina fotografica che nasce in Russia, in realtà un decennio prima del 1992.

A San Pietroburgo  nei primi anni ’80, venne infatti studiata una macchina fotografica compatta alla cui produzione fu incaricata l’azienda LOMO, acronimo di  Leningradskoe Optiko-Mechaničeskoe Ob”edinenie- Sindacato degli Ottici e dei Meccanici di Leningrado, fondata nel 1914. Nacque così la Lomo LC-A,  l’analogica compatta il cui destino sembrava dirigersi verso l’antiquariato se non fosse stato per due ragazzi austriaci che ne trovarono un modello in un mercatino dell’usato a Praga durante un loro viaggio. Incuriositi la comprarono per pochi soldi e galeotto fu il mercato delle pulci perché i due giovani di Vienna si innamorarono  già dai primi scatti di quella piccola macchinetta capace di rendere uniche e originali le loro foto. Dotati evidentemente di un notevole spirito imprenditoriale, oltre che di sentimentalismo, intuirono l’enorme potenziale della macchina che si erano ritrovati tra le mani in un giorno come un altro del 1991. Dopo aver stipulato così un contratto di produzione mondiale e sfidando l’avvento della digitale fondarono la Lomographic Society International (LSI) nel 1992, dando vita così a diversissimi modelli di analogiche che tanto fanno innamorare hipster e non.

A rendere attraente una lomo non è soltanto l’aspetto squisitamente vintage, ma anche la firma originalissima che lascia alla fotografia : i colori sono accesi , il contrasto chiaro-scuro è definito, i contorni sono sfumati e ci si può perdere in giochi di sovrapposizioni di immagini con più scatti in un solo fotogramma. Libertà assoluta nello scatto e nella creazione, così come sancito dai Lomografi nelle loro dieci regole d’ oro, di autorità equivalente ai dieci comandamenti :

1-Porta la tua lomo ovunque tu vada;

2-usala sempre di giorno e di notte;

3-la lomografia non è un’interferenza nella tua vita ma ne è parte integrante;

4-scatta senza guardare nel mirino;

5-avvicinati più che puoi;

6-non pensare;

7-sii veloce;

8-non preoccuparti in anticipo di quello che verrà impresso;

9-non preoccuparti neppure dopo;

10-non ti preoccupare di queste regole.

Gli integralisti della Lomo ovviamente diffidando da qualsiasi forma di imitazione creata nelle applicazioni per smartphone, ma è una fedeltà che costa, anche letteralmente parlando, in quanto la reperibilità dei materiali non è sempre molto agevole. Si aggiunga però un merito che una digitale o la fotocamera di un cellulare non potrà mai dare : il gusto dell’ incertezza e della casualità nell’esito di colori e sovrimpressioni, la consapevolezza di avere pochi scatti contati che porta a dare un altro tipo di valore alla foto e al momento.

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