La protagonista è Kathy Bates, chi non la ricorda in Misery non deve morire e in Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, che interpreta un avvocato brevettista in crisi, licenziata dallo studio in cui lavorava, che riparte con una nuova avventura professionale.
Sto parlando della serie televisiva Harry’s Law trasmessa su Mya di Mediaset Premium, della quale è già partita negli USA la seconda stagione.
Lei, Harriet Korn detta Harry, è una simpatica, astuta e sagace, ma anche cinica, arrogante e misantropa, grassona di età avanzata che cerca una seconda occasione e apre un nuovo studio, questa volta come penalista, in un locale dove il precedente affittuario ha lasciato un mare di scarpe di marca che avrebbero fatto impazzire Carrie Bradshaw (per chi è fuori come un balconcino, una delle interpreti del fantastico e assai rimpianto Sex & the City, la serie, non i film eh!). Lo studio legale diventa quindi anche un negozio di scarpe per iniziativa della segretaria tuttofare Jenna, Brittany Snow, già piccola interprete in Sentieri e successivamente in Gossip Girl.
Tra gli attori tante vecchie conoscenze, in primis Paul McCranes che interpretava il cinico e simpaticissimo dr. Romano in E.R., mai veramente rimpiazzata dalle tante serie medical che sono venute dopo. E anche Adam Branch già visto in 30 Rock e in Studio 60.
Il creatore della serie è David E. Kelly, a cui si devono altri noti legal, quali Ally McBeal, The Practice e Boston Legal.
La serie, 12 puntate in tutto, è rilassante, dà l’impressione di essere uno di quei telefilm davanti al quale ti piazzi quando vuoi staccare, non pensare e magari anche sorridere grazie ai dialoghi lapidari e intelligenti. Ma non aspettatevi di più. I casi e le situazioni, funzionali solo alle performance dell’avvocato, sono molto poco credibili. Come se non bastesse, i buoni sentimenti abbondano. In definitiva, una serie che potete anche perdere.