3DS
Livello di Attesa
6
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Genere: Gestionale, Simulazione
Sviluppatore: Natsume
Produttore: Marvel Entertainment
Distributore: ND
Lingua: Inglese
Giocatori: 1
Data di uscita: TBA
La serie di Harvest Moon nasce nel 1996 in esclusiva per Super Nintendo e da sempre consente ai videogiocatori di vivere l’ebrezza di un’esperienza di gioco, e soprattutto di vita alternativa, all’interno di una fattoria in cui è necessario raccogliere ortaggi coltivabili, allevare animali da cui ricavare latte, lana e così via, per cercare di racimolare più soldi possibili in maniera tale da poter espandere e decorare la propria dimora al meglio. Durante il gioco, già nelle sue prime incarnazioni, era possibile interagire anche con la popolazione presente all’interno delle ambientazioni e in particolar modo coi personaggi femminili, così da poter convolare anche a nozze dopo un lungo e studiato corteggiamento. Successivamente, fu introdotta la possibilità di impersonare anche un personaggio femminile e quindi di conquistare il cuore di un bel maschietto del posto. Oggi abbiamo deciso di parlarvi di Harvest Moon: The Lost Valley che arriverà su Nintendo 3DS, eccone i dettagli.
Una coltivazione rivoluzionariaDal momento dell’annuncio gli sviluppatori del gioco hanno tenuto a precisare che con questo capitolo il franchise subirà una vera e propria rivoluzione. Il precedente titolo uscito su Nintendo 3DS, ovvero Harvest Moon: A New Beginning, inseriva alcune novità all’interno del gioco, ma nulla di realmente rivoluzionario per quanto riguarda il gameplay storico della serie. Nella precedente incarnazione c’era la possibilità di personalizzare gli alter ego e il villaggio, lo stesso purtroppo non lo si poteva dire delle consolidate meccaniche della serie che purtroppo, anche a causa di un forte tutorial che durava un anno (tempo in-game, chiaramente) portavano il giocatore ad una possibile noia prematura. Quello che sicuramente ci si potrebbe aspettare da questo capitolo è una maggiore immediatezza nel gioco e magari un tutorial gestito in maniera graduale e dinamico, così da permettere a tutti i giocatori di intrattenersi con il titolo apprendendo le meccaniche base e avanzate quasi per osmosi. Chiaramente questo dovrà essere accompagnato anche da diverse implementazioni completamente nuove che potrebbero sorprendere ancora di più i giocatori sia dal punto di vista agricolo che dal punto di vista di contenuti extra-fattoria. Ad esempio, sarebbe molto interessante la possibilità di “allenare” il nostro alter-ego all’interno del gioco così da poterne aumentare leggermente le sue caratteristiche di resistenza, così da farlo lavorare nei campi più a lungo evitando il frequente ricorrere all’utilizzo di cibarie o bevande per ripristinare le proprie energie.
Per gli altri aspetti puramente gestionali del gioco è lecito attendersi da parte degli sviluppatori una maggiore implementazione delle meccaniche storiche, magari con diversi miglioramenti proprio dal punto di vista agricolo. Nel primo filmato di gameplay mostrato dagli sviluppatori è stato possibile notare la possibilità di personalizzare completamente i campi con i giocatori, che addirittura potrebbero convertire la propria fattoria in un campo di fiori pieno d’acqua. Questa nuova feature potrebbe personalizzare al massimo le fattorie di ogni giocatore così da garantire, soprattutto online, la possibilità di visitare e creare ambientazioni completamente diverse. Offline questa feature potrebbe portare maggiore longevità al gioco con il giocatore che potrà, magari di anno in anno, cambiare completamente l’aspetto dei campi della propria fattoria, che significherà avere a disposizione una gran varietà di ortaggi da piantare. Il gameplay, come già avvenuto nel precedente capitolo, sarà sicuramente arricchito dalla modalità online che permetterà al giocatore di interagire anche in questo caso con tre amici al massimo. Su questo punto però, diversamente da A New Beginning, sarebbe lecito attendersi la possibilità di interagire con gli altri giocatori molto prima in quanto precedentemente era necessario attendere la comparsa della dea del raccolto per poter così interagire con altri giocatori. Anticipare questa possibilità porterebbe a nuovi scenari nel gameplay che potranno permettere, soprattutto ai giocatori meno esperti, di racimolare quegli oggetti utili per ottenere dei bonus.
Harvest Moon, da sempre, è formato anche dalle interazioni sociali coi vari componenti del villaggio. Da questo punto di vista il lavoro degli sviluppatori dovrà essere concentrato nel tentativo di evolvere ciò che di buono si portano dietro da anni e anni di titoli, ma dove assolutamente c’è bisogno di un forte lavoro è il comparto tecnico che nel precedente capitolo si è dimostrato troppo sottotono e vicino più alle produzioni per Nintendo DS che per 3DS. Naturalmente non sarà un titolo di prim’ordine sulla console portatile della grande N, ma si spera in un qualche miglioramento soprattutto dal punto di vista di alcune animazioni e nella realizzazione dei modelli dei personaggi, che nel precedente titolo erano lasciate al caso.
IN CONCLUSIONEHarvest Moon: The Lost Valley è un titolo che avrà il compito di correggere gli errori che hanno influenzato in maniera negativa il precedente capitolo, ponendo davanti al giocatore un titolo più immediato e con la possibilità di sfruttare la maggior parte delle meccaniche già dalle prime fasi di gioco. A questo dovrà essere chiaramente accompagnata una netta evoluzione di tutto ciò che da sempre viene amato in questa serie, per riuscire a regalare un titolo di alto spessore che possa intrattenere il giocatore per molte e molte ore.