E’ un discorso sagace che unisce alle tematiche islamiche l’ironia. Soprattutto è un discorso di ammonimento e di richiamo al dialogo interno, nonché un duro atto di accusa alle interferenze dell’Arabia Saudita nei paesi arabi.
Particolare evidenza merita il monito finale di Nasrallah sulla fase potenzialmente esplosiva del Libano alla luce di tre avvenimenti immediatamente successivi al suo discorso.
L’accordo dell’Arabia Saudita con la Francia per fornire armi al debole esercito Libanese (Israele ha sempre affermato: se non fosse per la presenza di Hezbollah invaderemmo il Libano in tre giorni) e l‘autobomba che ha ucciso l’ex ministro delle finanze e fiancheggiatore di Hariri, Mohammad Shatah. Infine: per la prima volta la contraerea libanese ha preso di mira aerei siriani.
Qui di seguito la mia traduzione dalla versione francese del discorso; è una sintesi, a volte per necessità una parafrasi, dei punti salienti ed esclude solamente i riferimenti satirici più localistici.
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“Sembra che tutto quello che succede di negativo in Libano sia per colpa dell’intervento di Hezbollah in Siria! Non abbiamo governo, non abbiamo legge elettorale, c’è la crisi economica … il tunnel per l’areoporto è allagato? E’ perchè Hezbollah combatte in Siria. Vi chiedo e prima? Le cose erano diverse? E se Hezbollah si ritira da Siria tutto va a posto?
Quando eravamo impegnati nella Resistenza in Libano ci hanno iscritto nell’elenco delle organizzazioni terroriste, tre quarti del mondo ci insutava, mettevano in galera i nostri amici, ma non abbiamo abbandonato le nostre idee. Non le cambieremo oggi nonostante la disinformazione.
La battaglia in Siria è una battaglia esistenziale, non per dei privilegi. Non è nemmeno una ricerca di perfezione: è una battaglia esistenziale per noi, per il Libano, per la Siria, per la resistenza Palestinese, per la maggioranza sunnita come per le minoranze tutte . In Siria non c’è un conflitto settario, là muoiono persone di tutte le confessioni. C’è un progetto, una mentalità takfirie [empia] che attacca le differenze.
Non fate giochetti sul numero dei nostri martiri in combattimento, non accusateci di non pubblicare il numero e non sostituitelo con la vostra campagna dei “mille martiri” perchè nel mondo arabo, musulmano e cristiano, attaccare sull’argomento dei martiri è attaccare l’onore.
Ho sentito nei giorni scorsi di una dichiarazione di un deputato del 14Marzo. Dice “se Hezbollah si ritira dalla Siria gli lasceremo formare il governo che vuole”. Non conosco i dettagli, se ci sono delle condizioni politiche, ma chiedo … a tal punto siete preoccupati per noi? Vi interessano i nostri martiri? Empatia ? Sono commosso e vi ringrazio…
Come già nel 2005 Hezbollah rifiuta compromessi su questioni esistenziali in cambio del potere. Non lo cerchiamo, il potere è niente per noi. Quello che ci interessa è il destino della nazione islamica.
Non facciano giochetti infantili con noi, offrendoci ministeri e potere!La nostra presenza in Siria si inquadra in una strategia maggiore, non siamo lì per rafforzarci qui. Noi siamo pronti a discutere la nostra visione, non abbiamo mai rifiutato il dialogo. L’ha proposto il presidente del Parlamento Berri e abbiamo accettato. Venite dunque a confrontarvi sulle ragioni del nostro intervento in Siria, vediamo qual’è la posizione giusta, invece di occuparvi d’altro.
Ma voglio dire che in alcune regioni del paese, non del mondo: proprio qui, ci sono persone che sono arrivate a uno stadio di rancore e collera che sono disposte a portare il paese all’esplosione. Sono al tempo stesso inquieto e desolato nel dire questo e incito a smettere tutti gli attacchi, anche verbali, contro l’esercito. Dobbiamo essere prudenti perchè potrebbe esserci qualcosa di nuovo nella regione.
Sapendo che vi sono persone che non vedono davanti a loro più alcun avvenire e che sono tentate di rifarsi con la Siria, dico loro: piuttosto prendetevela con Hazbollah e i suoi alleati o con chi vi pare, ma lasciate stare l’esercito!
Queste tensioni sono dovute a un regime … è forse necessario farne il nome? Basta dire che il suo nome comincia per “A”?[Arabia Saudita] Questo regime ha perso tutte le sue aspirazioni, non ha più orizzonte nè possibilità di successo e vittoria. Non ha più [segue gioco di parole amal=speranza, Amal formazione fondata dall'Imam Mussa Sadr scomparso misteriosamente nel 1976] amal, mentre per noi Amal c’è, è nostro alleato ed è davanti ai nostri occhi e nel nostro cuore.
I Sauditi hanno perso la speranza e per questo vogliono creare il caos, distruggere il Libano; perfino che tutti i paesi arabi vadano in rovina non ha nessuna importanza per loro. Stanno nei loro palazzi a gozzovigliare e divertirsi nel lusso. Che importanza volete che abbiano per loro i milioni di persone profughe, la gente che vive nei campi, che subisce drammi come le inondazioni [Gaza] e muore di fame e di freddo? Cambia qualcosa per loro?
Voglio dare un segnale d’allarme oggi: c’è qualcosa di nuovo che esige da parte dei responsabili libanesi , dei dirigenti politici e egualemente dei media che hanno un ruolo molto importante … C’è una situazione nuova, bisogna tenerne conto e esigere da noi stessi, tutti noi, estrema precisione e prudenza nel modo di fare fronte a questo nuovo stadio . Uno stadio che esige persistenza e pazienza. Non bisogna seguire, chiunque sia, quello che vuole attirarci verso l’esplosione. Di conseguenza dobbiamo assumerci tutti le nostre responsabilità.
Ringraziamento a azouzimedblog