Ieri sera su Iris ho rivisto,credo per la ventesima volta,il film Havana con Robert Redford e la bellissima Lena Olin.Un film bellissimo con l'attore che,da sempre,preferisco,un film girato fuori da Cuba ma in cui si respira quella che suppongo fosse l'atmosfera dell'Avana prerivoluzionaria.Senza addentrarmi in discorsi politici in quel film vengono messe in evidenza tutte le ragioni per cui la Rivoluzione ha trionfato con tanta facilita'.Un paese al collasso,corrotto fino al midollo con un dittatore di cui anche gli americani avevano le palle piene infatti non a caso la Cia tratto' anche con Fidel mentre coi barbudos conquistava territorio.Si vede entusiasmo nel momento della vittoria,la speranza che le cose cambiassero davvero,a distanza di anni ci si rende conto che una parte di quelle speranza sono andate deluse ma non tutte.Si vede un Avana bordello a cielo aperto,un bel posto peravventurieri,giocatori,magnaccia,papponi,spie,agenti piu' o meno segreti e ogni sorta di deliquente un po' meno per la gente che doveva viverci.Mi piace il ruolo interpretato da Redford,uomo senza fissa dimora che si sposta per il mondo seguendo le carte e il suo essere giocatore,in fondo non e' poi una vita cosi' diversa da quella che ho fatto per tanti anni e che ancora faccio,ovviamente e' un riferimento forzato ma a guardare bene neanche troppo.Tutto sommato credo che l'avrei sfangata bene anche in quella Cuba,una Cuba in cui le opportunita' per uno straniero erano infinitamente maggiori rispetto alla Cuba che sarebbe poi venuta.Dietro la storia d'amore c'e' una Cuba che cambia e che non sa a cosa va incontro,la classe media,quella di solito messa in mezzo ad ogni cambiamento,cerca di andarsene preda da un lato dalla paura di cio' che verra' ma consapevole dall'altro che le cose non potevano proseguire in quel modo.Quello che si nota in quel film e' che dopo la conquista della capitale agli stranieri fu' permesso di andarsene senza problemi e che,in un primo momento,non giravano sentimenti antiamericani.D'altronde e' una questione di politica e di politici,i cubani non hanno nulla contro gli americani e viceversa,non e' certo un problema di popoli ma solo di governi.Nel film si vede come molti che appoggiavano la Rivoluzione venivano dalle classi alte cubane,d'altronde i Castro non erano certo campesinos....c'e' una scena quando Tomas Millian,capo dei servizi di sicurezza di Batista chiede a Redford perche' aiuta la donna,gli racconta che la famiglia di lui,del poliziotto,lavorava i campi della famiglia del marito della donna che ora era un rivoluzionario,una scena che avremo poi rivisto in molti lati del mondo,fare i rivoluzionari con borsillo pieno non e' cosi' complicato.In effetti questo e' un fattore importante,la Rivoluzione e' stata un fatto di popolo ma al vertice c'era gente che veniva da ben altri ambienti.Vi lascio 2 scene una col "professore" che dice una cosa fantastica sulle donne e poi la scena quando lui la va a cercare a S.Clara.Lasciare Cuba e una donna cosi' fa' davvero male....Magazine Cinema
Ieri sera su Iris ho rivisto,credo per la ventesima volta,il film Havana con Robert Redford e la bellissima Lena Olin.Un film bellissimo con l'attore che,da sempre,preferisco,un film girato fuori da Cuba ma in cui si respira quella che suppongo fosse l'atmosfera dell'Avana prerivoluzionaria.Senza addentrarmi in discorsi politici in quel film vengono messe in evidenza tutte le ragioni per cui la Rivoluzione ha trionfato con tanta facilita'.Un paese al collasso,corrotto fino al midollo con un dittatore di cui anche gli americani avevano le palle piene infatti non a caso la Cia tratto' anche con Fidel mentre coi barbudos conquistava territorio.Si vede entusiasmo nel momento della vittoria,la speranza che le cose cambiassero davvero,a distanza di anni ci si rende conto che una parte di quelle speranza sono andate deluse ma non tutte.Si vede un Avana bordello a cielo aperto,un bel posto peravventurieri,giocatori,magnaccia,papponi,spie,agenti piu' o meno segreti e ogni sorta di deliquente un po' meno per la gente che doveva viverci.Mi piace il ruolo interpretato da Redford,uomo senza fissa dimora che si sposta per il mondo seguendo le carte e il suo essere giocatore,in fondo non e' poi una vita cosi' diversa da quella che ho fatto per tanti anni e che ancora faccio,ovviamente e' un riferimento forzato ma a guardare bene neanche troppo.Tutto sommato credo che l'avrei sfangata bene anche in quella Cuba,una Cuba in cui le opportunita' per uno straniero erano infinitamente maggiori rispetto alla Cuba che sarebbe poi venuta.Dietro la storia d'amore c'e' una Cuba che cambia e che non sa a cosa va incontro,la classe media,quella di solito messa in mezzo ad ogni cambiamento,cerca di andarsene preda da un lato dalla paura di cio' che verra' ma consapevole dall'altro che le cose non potevano proseguire in quel modo.Quello che si nota in quel film e' che dopo la conquista della capitale agli stranieri fu' permesso di andarsene senza problemi e che,in un primo momento,non giravano sentimenti antiamericani.D'altronde e' una questione di politica e di politici,i cubani non hanno nulla contro gli americani e viceversa,non e' certo un problema di popoli ma solo di governi.Nel film si vede come molti che appoggiavano la Rivoluzione venivano dalle classi alte cubane,d'altronde i Castro non erano certo campesinos....c'e' una scena quando Tomas Millian,capo dei servizi di sicurezza di Batista chiede a Redford perche' aiuta la donna,gli racconta che la famiglia di lui,del poliziotto,lavorava i campi della famiglia del marito della donna che ora era un rivoluzionario,una scena che avremo poi rivisto in molti lati del mondo,fare i rivoluzionari con borsillo pieno non e' cosi' complicato.In effetti questo e' un fattore importante,la Rivoluzione e' stata un fatto di popolo ma al vertice c'era gente che veniva da ben altri ambienti.Vi lascio 2 scene una col "professore" che dice una cosa fantastica sulle donne e poi la scena quando lui la va a cercare a S.Clara.Lasciare Cuba e una donna cosi' fa' davvero male....Potrebbero interessarti anche :
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