Negli ultimi anni il mercato degli accessori per dispositivi mobili ad indirizzo sportivo è letteralmente esploso e sempre più dispositivi di tracking e di rilevazione di parametri biologici sono stati lanciati nell’ultimo biennio
Neppure grandi realtà come Apple, Nike e Samsung hanno potuto ignorare questo trend fortemente positivo, integrando rispettivamente il processore di movimento M7 nei nuovi iPhone 5s ed iPad Air, lanciando braccialetti come Fuel Band (peraltro misteriosamente al centro della cronaca in questi giorni per un suo non meglio precisato ritiro) ed i vari biosensori (sensore di rilevamento della frequenza cardiaca, ecc.) che Samsung ha inserito nel suo nuovo top di gamma, Samsung Galaxy S5.
Gli eventi cui ho fatto riferimento poc’anzi tuttavia rappresentano soltanto l’inizio della rivoluzione che, se tutto procederà secondo quanto previsto, avrà luogo nel corso dei prossimi 5–10 anni.
Healthbook
Stando a quanto i rumor attualmente riportano, Healthbook dovrebbe essere una nuova app presente in iOS 8, nata allo scopo di monitorare i propri parametri biologici e l’attività fisica svolta.
Mentre per il primo obiettivo molto dipenderà ancora dall’inserimento di dati manuali da parte dell’utente, eccezion fatta per la frequenza cardiaca, la quale potrà essere rilevata tramite la fotocamera posteriore di iPhone (sfruttando il principio del pulsiossimetro); per quanto riguarda la rilevazione dei movimenti e il tracking dell’attività sportiva il sopracitato processore M7 potrebbe svolgere la parte del leone.
Potrei sbagliarmi, ma il ritiro di Nike Fuel Band dal commercio potrebbe essere in parte dettato dal fatto che Nike, conoscendo in anticipo i piani di Apple, sia arrivata a valutare e constatare l’inutilità di sviluppare hardware aggiuntivo, quando ciò di cui necessita è già presente su tali dispositivi.
Il futuro della Medicina
Fermo restando l’assunto fondamentale che niente riuscirà mai a sostituire la visita di un medico, la proliferazione di biosensori potrà giocare un ruolo fondamentale nel monitoraggio di patologie croniche, arrivando a prevederne riacutizzazioni e fornendo efficaci strumenti nella diagnosi precoce di alcune patologie potenzialmente mortali. Tutto ciò in regime di telemedicina.
Senza divagare troppo, l’evoluzione tecnologica potrebbe portare all’invenzione di particolari microchip perfettamente biocompatibili in grado di comunicare tramite Bluetooth con smartphone, tablet e computer da poter impiantare a livello di particolari distretti corporei per poter ottenere in tempo reale valori ematochimici e microbiologici senza bisogno di ricorrere ogni volta alla puntura e al prelievo di sangue.